In questi giorni è vivissima la polemica sul famigerato algoritmo che ha inviato moltissimi docenti abitanti nel Suditalia a insegnare in scuole del Norditalia (a differenza di una certa A., moglie di un tale M.R., che miracolosamente ha ottenuto, per chiamata diretta, dicono, il posto di lavoro nella stessa città in cui vive, proprio girato l'angolo!).
Mi spiace certamente per chi si trova a dover subire il disagio di tale spostamento, tra spese d'alloggio, frequenti viaggi (magari con le ferrovie italiane!) per non perdere i contatti con i parenti rimasti al Sud, lontananza dai figli piccoli con tutto ciò che comporta affettivamente e logisticamente.
Però non ho potuto far a meno di ricordare come stavano le cose pochi decenni fa, quando lavoravo nel settore.
All'epoca gli aspiranti docenti chiedevano di essere inseriti nelle graduatorie di una provincia ben specifica, a loro scelta. Poiché però il maggior numero di posti disponibili si trovava in scuole del nord, per avere maggiori probabilità molti docenti meridionali si inserivano nelle graduatorie per le supplenze del settentrione, forti anche del fatto che a quanto pare le loro votazioni di laurea erano mediamente più alte (i 33 punti del 110 e lode erano all'ordine del giorno).
Un tempo i posti vacanti all'inizio delle lezioni venivano coperti con nomine da parte del Provveditorato, molti anni fa si trattava degli Incarichi a Tempo Indeterminato (se il posto negli anni successivi rimaneva ancora vacante ovvero non coperto da un docente di ruolo, l'ITI era riconfermato); più recentemente si è passati agli Incarichi Annuali (l'incaricato poteva venir sostituito nell'anno scolastico successivo da altro avente diritto, in barba alla continuità didattica). Infine, una ventina d'anni fa o poco più, le nomine sui posti vacanti sono passate a essere Supplenze Annuali. Non sto a spiegarvi le differenze tra queste nomine, dal punto di vista giuridico. Se ben ricordo, una delle differenze riguardava anche la gestione dei contributi previdenziali.
Poi, certo, una volta accumulato punteggio con le supplenze in scuole del Nord, anche la trafila dei concorsi per il passaggio in ruolo (abilitazione ecc.) veniva svolta dove c'era più possibilità. Parlo soprattutto di insegnanti celibi o nubili, chi già aveva carichi di famiglia (che pur rappresentavano punteggio) in genere preferiva rimanere nella zona di provenienza, a causa dei disagi cui ho accennato, anche se in seguito, una volta immessi in ruolo, avevano la possibilità di chiedere il trasferimento o quanto meno l'assegnazione provvisoria per motivi di famiglia (vd. dopo) al sud..
Le cattedre disponibili erano quelle dell'organico di diritto: per chi non fosse esperto di questi termini, si tratta del numero di docenti necessari per coprire le ore d'insegnamento nelle classi che si prevede si formino nell'anno scolastico successivo.
Per le scuole dell'obbligo, considerato che ciascuna ha il suo bacino d'utenza per zona, questo dato può venire stravolto solo da massive iscrizioni a scuole non statali rispetto a quelle statali.
(Un'altra variabile è il numero di alunni per classe, minimo e massimo, fissato dal Ministero: aumentando il numero di alunni per classe ovviamente diminuisce il numero delle stesse).
Al contrario, per le scuole secondarie superiori (SSS) l'organico di diritto può tradursi, all'atto della formazione effettiva delle classi, in un organico di fatto ben diverso, dal momento che le iscrizioni sono soggette a molte variabili.
Infatti, non solo non vige l'obbligo di iscriversi a una SSS ma neppure quello di seguire il corso di studi iniziato.
Per esempio, ai miei tempi c'era un certo passaggio dalle prime classi dei licei (1ª Ginnasio per chi intendeva proseguire con il Classico, o 1ª Scientifico o 1ª Artistico, all'epoca non esistevano altri Istituti nominati Liceo, successivamente venne il Linguistico) di studenti bocciati che invece di ripetere la classe decidevano di cambiare corso di studi, approdando a un Istituto Tecnico o Professionale. Raramente avveniva il contrario. Anche durante il corso di studi iniziato si può passare dall'uno all'altro, eventualmente sostenendo un esame di idoneità sulle materie non in comune.
Oppure, da quando c'è l'obbligo della preiscrizione sempre più precoce, lo studente di terza media o meglio la sua famiglia può cambiare idea tra questa e l'iscrizione vera e propria: ora ogni Scuola superiore offre diversi Open Day (da brava colonia USA non lo si chiama con un nome italiano quale Porte Aperte o Giorno di Accesso o che altro), sia durante l'orario di lezione per le scolaresche di 3ª media sia di domenica per l'accoglienza anche dei genitori, per presentare l'Offerta Formativa (POF, ora PTOF) del singolo Istituto, perché famiglie e alunni possano valutare e scegliere il corso di studi.
Un altro motivo per cui l'organico di diritto di una certa classe di concorso può non essere confermato dall'organico di fatto è il cambio del numero delle ore di un insegnamento in una data classe, deciso dal Ministero da un anno all'altro. Per esempio, decenni fa nei Licei Artistici c'era la figura dell'Assistente, corrispondente all'Insegnante Tecnico Pratico di altri Istituti. Ne era prevista la compresenza con il docente di teoria durante le ore di insegnamento delle materie più caratterizzanti (Plastica, Disegno ornato...) perché ogni studente potesse essere seguito personalmente durante lo svolgimento pratico, manuale, delle esercitazioni. Lo stesso avviene tuttora con gli ITP detti comunemente insegnanti di laboratorio proprio perché svolgono il loro compito, in compresenza col docente, nel laboratorio dove gli studenti imparano la parte pratica della materia, sia Chimica, sia Elettrotecnica, sia Informatica...
Questa parte pratica dell'insegnamento, è facile intuirlo, è fondamentale per alcune materie, ma negli ultimi anni è stata fortemente limitata con la riduzione del numero di ore per classe degli ITP, per i soliti problemi economici: la compresenza di due insegnanti viene vista dal Ministero come uno spreco di stipendi, non come un arricchimento dell'offerta didattica...
Tutto questo può tradursi in un organico di fatto anche parecchio diverso da quello di diritto o previsto inizialmente, considerando anche il numero di alunni per classe e l'eventuale presenza nelle stesse di alunni disabili.
E mi limito a parlare della Scuola così come l'ho conosciuta io, quando ancora a ogni laurea conseguita corrispondevano alcune ben definite Classi di concorso in cui si poteva aspirare ad insegnare -tanto per far capire a grandi linee: con una laurea in Lingua e Letteratura Moderna non si poteva ovviamente insegnare Matematica ma neppure Greco, per il quale occorreva una laurea che lo prevedesse nel corso di studi, o viceversa un Ingegnere Meccanico non poteva insegnare Latino.
Ma già prima che me ne andassi le Classi di concorso erano state riviste e rinominate. Ora, da quanto leggo, sono state nuovamente sconvolte, e del resto sono cambiati parecchio anche i corsi di laurea...
Anche le materie d'insegnamento non le riconoscerei, per esempio l'Educazione Fisica di una volta ora si chiama Scienze Motorie e Sportive, magari in alcune scuole le palestre sono carenti, però la materia è stata "nobilitata" dalla nuova definizione! (e meno male che non l'hanno chiamata Motion and Sport Science!)
Comunque l'organico, di diritto o di fatto che sia, rispecchia per ogni classe di concorso il totale delle ore di insegnamento per il numero totale delle classi, formate secondo la Legge vigente al momento, e viene "coperto" sia dai docenti titolari che non si siano trasferiti in altra scuola o non siano andati in pensione, sia dai trasferimenti a domanda di docenti provenienti da altre scuole.
La cosa si complica perché c'è anche il caso di docenti che, dichiarati soprannumerari nella scuola di titolarità (sia i vecchi titolari sia anche i nuovi titolari, quelli appena nominati, a causa di quel meccanismo dell'organico di diritto che poi non viene rispecchiato nell'organico di fatto) vengono utilizzati in altra scuola per un anno o a volte più anni oppure di docenti che non chiedono il trasferimento (ovvero la titolarità in una scuola diversa) ma solo l'assegnazione provvisoria per un anno, per motivi familiari. C'è da perdersi nei meandri dell'organico, eh?
Capite ora perché da tempo ormai immemorabile ogni inizio di anno scolastico è abbastanza caotico, con cattedre non coperte, con una balletto di docenti che iniziano in una scuola e continuano in un'altra, dopo pochi giorni ma anche settimane...
Quest'anno sarà sicuramente peggiore del solito: come visto nel primo link, si prevede che la risoluzione dei ricorsi avverrà dopo il 20 ottobre, quando si pronuncerà il TAR, a lezioni abbondantemente iniziate. Inoltre molti dei docenti interessati hanno già chiesto e otterranno l'assegnazione provvisoria al Sud...
Le cattedre o spezzoni di cattedra * rimasti per qualsiasi motivo vacanti verranno assegnati ai supplenti annuali nominati dal Provveditorato, teoricamente prima dell'inizio delle lezioni, ma più spesso solo una volta finita la sarabanda di movimenti di cui ho detto sopra.
A questo aggiungiamo la cronica mancanza di aspiranti docenti di alcune materie, che non si riesce a coprire neppure con le supplenze annuali, a graduatorie esaurite: ai miei tempi per esempio era quasi impossibile trovare Ingegneri Meccanici per l'insegnamento di Tecnologia Meccanica o Tecnologia Tessile, o Ingegneri Elettrotecnici ecc. Ecco allora che intervenivano (ai miei tempi, ora non so) le nomine da parte del Preside (ora "nobilitato" dal titolo di Dirigente Scolastico!) sulla base delle domande presentate direttamente alla scuola, fuori graduatoria, da aspiranti docenti in possesso del titolo di studio richiesto. Ma, udite udite! poteva capitare, per le materie di cui parlavo prima, che non ci fosse nessun aspirante.
Ricordo che all'epoca ero in contatto con il Politecnico di Milano, per avere gli elenchi dei neolaureati, che contattavo personalmente, cercando di invogliarli a fare questa esperienza...
Chi critica la Scuola non si rende certo conto di che alchimia, che equilibrismi, che miracoli ci siano dietro al suo funzionamento in apparenza scorrevole e secondo molti "comodo"!.
* lo "spezzone" di cattedra, incubo di chi deve preparare, sia pure con un software apposito, l'orario generale delle lezioni! eh sì, perché spesso lo spezzone in una scuola viene completato con altro spezzone in altra scuola, magari sita a ore di distanza dalla prima: il povero tapino che deve formare l'orario deve tener conto del fatto che il docente X non può, materialmente, essere presente alla prima ora di lezione nella scuola 1 e nell'ora seguente nella scuola 2. A volte, tra nomine tardive, spostamenti a anno iniziato e docenti con spezzoni, si arriva ad avere l'orario definitivo quando è quasi trascorso il primo trimestre!
Figuratevi poi i salti mortali per conciliare gli scrutini, ad esempio, di 9 classi del suddetto docente X nella scuola 1 con gli scrutini delle altre 9 classi nella scuola 2 (sì, oltre a quelli di Religione o materia alternativa, ci sono docenti, in genere ITP, che insegnano 1 ora settimanale in ciascuna classe, dovendo quindi partecipare a 18 Consigli di classe e 18 scrutini!)
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