sabato 30 novembre 2013

Sorprese


Oggi ho colto la penultima uva dell'anno, in giardino, cresciuta intrecciata alla rosa rampicante.



L'ultima è ancora qui:


sicuramente non riuscirà a maturare completamente, ma pazienza, intanto la lascerò agli uccellini...

Lo so, non c'è nulla di strano ad avere uva a fine novembre, credo che in altri anni (lontani da bufere di pioggia neve e vento) si possa avere anche nel Sud Italia.
Quello che è notevole invece è che si tratta della seconda produzione!

Infatti la prima uva l'abbiamo mangiata ai primi di giugno come sempre, in estate la vite ha perso regolarmente le foglie, poi ne ha rimesse di nuove (lo fa tutti gli anni) questa volta però avevamo da fare e non l'abbiamo potata per cui, indisturbata, è rifiorita ed è arrivata a far maturare dei piccoli grappoli, di alcuni  dei quali han subito fatto scempio lucertole e uccellini, il più grande l'ho colto per festeggiare il ritorno di mio marito la settimana scorsa...

Anche il mango quest'anno ci ha riservato una sorpresa: della fioritura regolare non era rimasto nulla, ma è rifiorito ed ora ha 4 manghi della grandezza di un pugno. Chissà, magari a Natale ce li mangeremo...

Intanto, abbiamo frutta più di stagione: l'ultima pera, mele, arance, mandarini, pompelmi, kiwi (per ora sono duri come sassi, ma aspettando qualche giorno...), alchechengi, le ultime castagne, volendo coglierli anche gli ultimi fichi d'India.


Pol Cli e la Giolla

A Torino, al confine con Moncalieri (Borgo San Pietro), c'è piazza Bèngasi, molto grande, tutti i giorni c'è il mercato importante e adesso stanno facendo il capolinea della Metro; tutti i pullman fermeranno lì, anche la Sadem. Sarà comodissima perché la metro è rapidissima, non si deve fermare al semaforo e non viene intralciata dai mezzi per la raccolta dei rifiuti, ci passa sotto. Sì, la città si chiama Bengàsi ma la piazza no, e è qui, mica in Libia (o Cirenaica, vassapere!).

Ma non è di questo che voglio parlarvi, neanche del pittore nato in un posto o con un nome sbagliato. No, oggi la parola è Jolla.
Scritta così. Pronunciata come: dipende.


Intanto la prima jolla è La Jolla, città molto più a ovest non solo di Pinerolo ma finanche di Pragelato e Fenestrelle. In realtà è californiana, localizzata a nord di San Diego. Poi andando su (lo dico per me, lo so che voi lo sapete) troviamo Los Angeles e, esagerando, San Francisco, come si vede sulle cartine. Sempre per me: San Diego è proprio vicino a Tijuana che è già Messico (que viva Mexico!).

OK, questa Jolla ha un nome spagnolo. In spagnolo jolla si pronuncia coglia e significa oops! non c'è! Secondo la Wiki il nome potrebbe derivare da mat kulaaxuuy come la chiamavano gli indigeni; in alternativa potrebbe essere una corruzione di la joya (il gioiello), ipotesi popolare tanto da dare origine al nomignolo Jewel City ma negata dagli studiosi.


Ma la jolla che mi ha indotto a scrivere questo post è il nuovo telefonino, nato da fuoriusciti Nokia. In questo caso Jolla si dovrebbe pronunciare iolla, proprio come in 'taliano! Anche se ieri un giovane nerd che degli smartphones sa tutto insisteva per giolla. Vedremo in futuro: ai posteri l'ardua sentenza (cit.).


E cosa vuol dire jolla (iolla nèh, questa volta non ci sono dubbi!)? Facile, dice la Wiki:
Jolla, the company name, means dinghy (a small agile boat) in Finnish. It can also be recognized as an ironic joke about the "burning platform memo" which "accidentally leaked" from Nokia CEO Stephen Elop in February 2011.
Oops! per il dinghy c'è la figura su, per il gioco di parole, ecco, come dire, qualcuno che sa bene il finlandese (o suomi, pare si dica così)?


Tornando a La Jolla e ai travisamenti etimologici popolari, c'è Piobesi Torinese, ameno paese a noi caro (si dice così in questi casi, vero?) che ha lo stemma riprodotto qui sopra. Sì perché la ggente sostiene derivi da pioppo, in barba al latino Publice. E, pensa te, c'è anche sulla Wiki!

OK, non è che la Wiki dica molto, facciamo che se volete saperne di più fate un salto da me, vi racconto tutto quello che so, quasi.

venerdì 29 novembre 2013

THE SAGAN SERIES - Traduzione italiana


The Sagan Series è una serie di video-tributi che Reid Gower ha voluto dedicare al grande astrofisico e scrittore Carl Sagan. Filmati mozzafiato e una colonna sonora ipnotizzante fanno da fantastico scenario alla narrazione fatta da Sagan nella sua serie TV Cosmos: A Personal Voyage (1978/79).
Per i nostalgici, ma anche per chi non ha mai avuto il piacere di vederli, i 13 episodi completi della serie possono essere goduti liberamente su YouTube grazie a SpoonHysteria.

Purtroppo i video sono solo in inglese e non hanno i sottotitoli in italiano. Ecco perché ho pensato che The Sagan Series potesse essere gradita, perché non tutti hanno avuto la fortuna, più di 30 anni fa, di seguire la serie TV Cosmo all'interno della stupenda cornice di Quark e dalla voce del doppiatore italiano Cesare Barbetti e non tutti masticano l'inglese ad un livello necessario per apprezzare come meritano i racconti di Sagan.

Allora, invece di fare solo una semplice presentazione dei video-tributi, ho voluto  mettere in evidenza i testi; le Parole di Sagan. Mi sono appoggiato ai sottotitoli in italiano correggendo alcuni refusi e sistemando punteggiatura e traduzione non proprio perfetta di qualche frase; i testi rimangono comunque assolutamente integri e rispondenti a quelli originali.

È un assaggio, uno stupendo assaggio di quello che è stato Sagan come divulgatore, uno che ti ammaliava con le parole e ti rapiva con le immagini.

Cosmos, il suo personale viaggio, è stato il "fantastico viaggio" di intere generazioni.

Climatologia alternativa

In questi giorni fa un freddo cane e in campagna non c'è quasi niente da fare. OK, potare, controllare fossi e canali che non vorremmo mai che capitasse qualche alluvione e poco altro. Per cui va a finire che i pomeriggi si passano nella cucina di Nonna, riscaldata con la stufa a legna ('l putagé, quello che si usa per cucinare (sì i francesi ci hanno copiato)). Che poi è solo anticipare la merenda, che tanto bisogna farla.
E si parla del più e del meno, Nonna fornisce chiarimenti sulle genealogie perché abbiamo più parenti di quel che possiamo immaginare e ci sono sempre nuove da raccontare. Che non sono, bada bene nèh, pettegolezzi ma tenersi informati su cosa ci capita intorno.
Io ne sono escluso, oltretutto non capisco, sono negato per certe cose e malanni, operazioni chirurgiche, malattie croniche e dolori vari mi fanno senso.

Ma ci sono anche altri argomenti, che si trattano accompagnandoli con un bicchiere di vino, quello buono, quando ci sono ospiti. Tipo ieri: come sarà il tempo l'anno che viene? Adesso vi relaziono (per quanto ho origliato, poi magari arriveranno integrazioni, correzioni e approfondimenti).


La primavera passata ce lo ricordiamo tutti (spero) che non smetteva di piovere e anche la semina del mais l'abbiamo fatta molto tardi, meno male che adesso viene trinciato tutto per la produzione di biomassa che se fosse stato per la granella non so proprio come avremmo fatto. E dire che pasqua veniva presto e si sa che la stagione segue la pasqua.


Poi quest'estate abbiamo dovuto usare meno acqua per irrigare i campi per via che ne avevano già presa tanta (questo punto andrebbe approfondito, lo so). E poi l'autunno è stato meraviglioso, neanche un giorno perso per pioggia. Per forza: l'acqua su in cielo era stata consumata tutta in primavera e si stava ancora ricaricando.


Adesso salta fuori che in Sardegna (Marco (uno nostro locale) c'è stato l'anno scorso, quando si è sposato) è successo quello che è successo e se quell'acqua lì è la stessa che da noi per la primavera che viene dovremmo essere a posto, cielo vuoto. Ah, sì, ci ricordiamo vero che per noi l'anno agricolo comincia a San Martino, giorno più, giorno meno (quindi buon anno, nèh!). Ma la Sardegna è la stessa cosa che da noi? Per dire perché allora anche la 'Merica e in Argentina hanno addirittura l'estate e l'inverno scambiati.

"Una previsione testabile popperianamente!"
"Ma cosa vuol dire? Possibile che te ne devi sempre uscire con queste cose senza senso!"
"Hai visto come le montagne sono tutte bianche?"
"Com'è quest'anno la pasqua, perché si sa che la pasqua comanda"


giovedì 28 novembre 2013

Cose (di Scienza) dal Web #19


L'illusione di Pinna

[...] Questa illusione ottica, la prima a mostrare un effetto di movimento rotazionale, è stata formulata da Baingio Pinna, professore ordinario di Psicologia presso l'Università di Sassari, uno dei principali ricercatori sperimentali che lavorano sulla percezione visiva e le illusioni visive in particolare.
In figura, i quadratini, profilati da due bordi bianchi e due bordi neri ciascuno, sono raggruppati per prossimità in due anelli concentrici. Tutti i quadrati hanno la stessa larghezza, lunghezza e orientamento rispetto al centro delle loro configurazioni anulari. I due anelli differiscono solo per la posizione relativa dei loro bordi bianchi e neri che formano i vertici. Più precisamente, i due anelli mostrano una inversione dell'orientamento dei vertici e, conseguentemente, una opposta inclinazione della polarità relativa all'orientamento della diagonale virtuale o implicita, ottenuta unendo i due vertici dove i bordi neri e bianchi si congiungono. [...]

Il giorno dopo

Intanto una cosa: il post di Bruna è fantastico! Abbiamo l'AD migliore del mondo!!!11 ☺
Ma devo dire qualcosa anch'io, cioè no, riporto quello che dicono gli altri, più facile.

Comincio con un tweet programmatico, mi ci ritrovo:


Poi la tragedia dei sui siti dei lecca come-si-dice-da-voi?




Ma anche il Corriere:


Questo è più difficile, per intenditori, poi magari qualcuno me la spiega:

Bobo Maroni quand'è che licenzi il grafico?

L'amico Gio Schiavinato ha trovato un twitter di quelli duri e puri, qui: Qualche berlusconiano non l'ha presa bene...

Invece, nell'attesa di sapere cosa farà Dudu ecco Francesca Pascale vuole andare da Papa Francesco.

Ma se invece della guerra civile con vendette e truculenze varie facessimo come farebbero le persone civili, ecco io sono con il Grande Mister:


Invece qui in West Padagna 2.0 MRE bocche cucite, anche perché loro non sono mai stati leghisti e (prossimamente) mai stati berlusconiani. Pota! & Cribbio!

mercoledì 27 novembre 2013

Senza parole




Suggerimenti - 7


Trovata la cura per chi parla di sé in terza persona


How a Single Photograph Can Change a Person’s Perspective: The Pale Blue Dot



The Feynman Lectures on Physics
ma dimmi te!


Il Paradigma del Cetriolo
Zerocalcare è un grande!


The longest equation


Parole informatiche: blog



A parlare di Lubit su PuntoRadio.FM
gli amici Luigi Bit3Lux e Massimo Squittymouse alla radio


Our Secret Universe - The Hidden Life of the Cell
Interactive page of the hidden life of the cell...from extracellular matrix till inside the nucleus, enjoy the ride.
Segnalato su G+ da Dora Chiabov, dovreste seguirla.

martedì 26 novembre 2013

Principî, quanto durano?

Se non altro i nostri esperimenti dovrebbero senz'altro verificare i principî fondamentali della fisica. È radicata la tendenza a credere che tali principî, una volta scoperti, siano eterni, eppure la storia insegna altrimenti. Quasi ogni principio, passato un certo tempo dalla sua proclamazione è stato soppiantato da altri principî. Via via che gli esperimenti indagano il mondo naturale in maniera sempre più precisa, presto o tardi quasi tutti i principî vengono smentiti, indipendentemente dal fatto che siano utili e che approssimino bene i fenomeni. Platone proclamò che nella sfera celeste tutto si muove in cerchio. L'ipotesi sembrava fondata: ogni cosa al di sopra della sfera della Luna si riteneva eterna e perfettaa e nessun movimento è perfetto come il moto circolare uniforme. Tolomeo adottò questo principio e lo arricchì costruendo gli epicicli --cerchi che si muovono in cerchio.
Lee Smolin, L'universo senza stringhe, p.216-17.
Poi è arrivato Keplero... storia nota. Prima o poi ne faccio una recensione completa.
Certo che fare gli scienziati dev'essere un mestiere ben strano! Prima devi studiare un sacco di matematica, anche quella con i simboli difficili, non solo sigma e lambda che fin lì andrebbe ancora ma roba come nabla e peggio; poi, come se non bastasse devi farti assumere e fare come fanno loro.
Che è controllare se è vero quello che ha scritto un teorico in un tempo che non poteva controllare se era vero quello che aveva pensato. E dire no, acqua, fuochino, fuoco, OK! bingo!!!11 con cinque sigma.
E tutto in inglese anche se sei (sotto) un posto dove parlano tutti francese. Quello dell'inglese dev'essere un vizio comune, verrebbe voglia d'impararlo, prima o poi.


Ma oggi devo parlare d'altro perché al CERN c'è un seminario, su --er! ne twitta Marco, quello che mi ha consigliato il libro. Guarda qua:

nota: vanno lette dal fondo à la mode de Twitter, nèh!


Non si capisce niente?
Normale, poi ce lo spiegherà sul blog, il suo, bello quasi come il Tamburo (faccina di Marco (nostro) qui).

Dice Manu & trova l'intruso

Una nostra collaboratrice da un po' di tempo ci trascura, non per colpa sua.
E poi con il tablet mica è facile bloggare. Per cui se volete la trovate su Fèisbukk. Samu e Reby sono più fortunati che se la trovano a casa tutti i giorni. OK, per noi ecco una rassegna dei suoi post.


Ah!
quasi dimenticavo: per rendere la cosa più varia, praticamente multiculturale ho introdotto dentro un intruso. Scoprite quale. Ricchi premi: ai primi cento sarà inviata una mail con i numeri vincenti dell'estrazione del lotto sulla ruota di Napoli di sabato prossimo. Affrettatevi!

lunedì 25 novembre 2013

Pettegolezzi


Ieri a pranzo, un disastro, non ce l'ho fatta. Sono scappato, sono dovuto tornare, sono riuscito a fuggire una seconda volta. Ho dovuto saltare il caffè. Una tragedia, adesso vi racconto.

Recentemente è mancata una persona cara, un nostro parente, anziano, prima o poi capita. Poi saltano fuori le conseguenze come il pranzo di ieri, con riunione familiare, per altri motivi ma il discorso è subito finito lì.
Non avete idea (spero per voi) di cosa possa rappresentare un funerale per certe categorie di persone! E siccome oggi è una giornata particolare (sacrosanta) non dirò che a condurre le danze erano le donne.


Non solo si sono passati in rassegna tutti quelli che hanno partecipato alle esequie, com'erano vestiti e pettinati, quanto sono invecchiati, chi aveva l'ombrello e chi no (perché? si sapeva che sarebbe piovuto!) e certe tombe sono proprio tenute male!

Ma poi si è passati ai fatti importanti: tutto quello che c'è da sapere di tutti (esclusi presenti, ex-fidanzati (non si sa mai che poi...), parenti stretti). Lì non ce l'ho fatta: "Ah! mi ricordo adesso che non ho risposto alla mail di Don Francesco!", sono fuggito.
Ma poi arriva Timothy in veste di ambasciatore: "C'è la torta al cioccolato che ho portato io, vieni subito".
La torta era buona ma la musica la stessa, a voce più alta. Non so se capita solo da noi il tono sale sempre di più fino a raggiungere livelli da decollo aereo. OK, il caffè lo prendo dopo.


E se capita così anche dalle vostre parti fate attenzione a quello che fate.
O non fate: "quello è da tempo che non si vede mai da nessuna parte".


sabato 23 novembre 2013

Oggi Scienza, la sua grafica e quella dei giornali online

Progettare l'interfaccia, qualcuno dice layout (si capisce di meno quindi è cosa buona e giusta) di un sito Web richiede parecchie competenze. E devi subito partire sapendo di non poter accontentare tutti (chi ha detto target? guardate che rilancio con vision e mission, due e rima, vinco io). Il discorso sarebbe molto lungo e se approfondisco salta fuori che parlo di cose che non conosco per cui mi tengo leggero-leggero.

A una mia amica di Facebook (ma amica vera anche fuori del social-coso) non piace la pagina di Oggi Scienza.
Intanto devo dire che è un sito meritorio (e poi ci sono dentro i miei amici) e totalmente libero, come il Tamburo:
OggiScienza è un progetto partecipativo, che accetta contributi “dal basso” e ridistribuisce i suoi prodotti liberamente nel web e su qualsiasi altro mezzo di comunicazione.
Se desideri pubblicare i nostri materiali su quotidiani, riviste, siti o utilizzarli in trasmissioni radio, televisive, documentari e tutto quello che ti viene in mente sentiti pienamente libero di farlo (a patto di citare sempre la fonte e il nostro sito web).
Tutti i prodotti presenti su questo sito – se non altrimenti specificato – sono rilasciati con una licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.
Inoltre è una creazione del Sissa:
Sissa Medialab è una società della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Fa comunicazione della scienza con media diversi e verso pubblici diversi, avvalendosi di una rete di centinaia di scienziati, in Italia e all’estero. Si rivolge sia al grande pubblico, dai bambini piccoli agli adulti, sia alla comunità scientifica.
Ma veniamo alla grafica:


Secondo me la pagina è pulita, chiara, leggibile. Con due particolarità:
  • 3 colonne con le due laterali che rubano spazio alla notizia principale se uno non ha un monitor panoramico o vuole usare caratteri di dimensione comoda;
  • un'impostazione giornalistica, sia per il numero di post che per i rimandi a altri siti del Sissa, sono tanti e tutti bravi (ve l'ho detto che lì conosco qualcuno?).
Se uno ha un monitor normale, magari su un portatile che deve essere portato in giro finisce che si trova un una situazione come questa


in cui la notizia occupa meno di un terzo della pagina. E meno ancora se ingrandisco il carattere (con Crtl +). Ma, secondo me è leggibile, il font a bastoni (o senza grazie) è quello consigliato, i guru 'mericani consigliano pure la giustificazione a bandiera, da noi non piace (per quel che ne so, non immaginate quante volte me lo sono sentito dire).
Il linguaggio usato (su questo un prossimo post, promesso, forse) è chiaro, essenziale ma rigoroso, senza mai assumere la spocchia maestro che insegna dall'alto del pulpito. È indirizzato a un pubblico curioso, aperto, diciamo gli studenti liceali e quelli come me che la scuola l'hanno finita ma vogliono tenersi informati e aggiornati.

Oggi Scienza vorrei confrontarla con i siti di qualche quotidiano, per esempio la Repubblica:


Non ho preso l'intestazione perché si sarebbe vista quasi solo quella. Nelle stesse condizioni del portatile normale di prima vediamo che le notizie (di cui compaiono solo i lanci) occupano meno del 50%. E le colonne 2 e 3 sono per lo più gossip e cazzeggiature.
La pagina deve essere così per far vedere che è ricca, che c'è tutto quel che potete desiderare, anche Odifreddi per dire.


Questo è il Corriere della Sera, trova le differenze.


La Stampa. Ma allora è un vizio! Adesso vado dal preside e sospendo tutti per tre giorni, non è possibile sapere chi ha copiato chi, e non m'interessa.

La situazione non è diversa per i quotidiani esteri importanti:

The New Tork Times;
The Washington Post;
Le Monde;
The Guardian;
Frankfurter Allgemeine.

Se uno vuole andare su qualcosa di diverso deve essere disposto a mettersi in discussione, diventare (o essere naturalmente predisposto) a una concezione completamente differente dell'intelligenza e del gusto. Io un esempio ve lo metto ma non assumo responsabilità, anche perché gente così la trovate per strada, quando meno te lo aspetti.


Uèla!
sono diverse anche le notizie, siamo in un universo parallelo, versione 2.0. Pota!


Adesso vorrei dire qualcosa sul linguaggio, come promesso, coinvolgendo altri giornali, non solo quotidiani ma il post è già lungo, rimando tutto a un'altra occasione, se la cosa interessa. (Ho già del materiale preparato per cui, beh fate voi, non voglio influenzarvi) (anche se...).