sabato 9 novembre 2013

Quando il gatto è via...


Sono pronta finalmente a riprendere il mio posto tra i tamburisti.
È stato un lavoraccio tener dietro a tutta la valanga di post, in mia assenza vi siete proprio sbizzarriti, eh?
Come sapete il mio viaggetto in Italia mi ha occupata per tre settimane, considerando anche la preparazione e la ripresa del trantran al ritorno. Poi ho dovuto aiutare mio marito a preparare il suo, di viaggetti! Ora che è al sicuro in Italia, e ora che ho finito di preparare quasi sette chili di marmellata di castagne e una sessantina di marron glacé  (e un chiletto di quelli spezzati...), ho il tempo di dedicarmi di nuovo al caro Tamburo.

terza e ultima ondata, finalmente!

Intendiamoci, non l'ho trascurato completamente per tutto questo tempo, ho letto tutti i numerosi bei post, quando occorreva ho corretto qualche errore di battitura, ho curato che tutti i post avessero l'etichetta (vero, Juhan?) per poter essere attribuiti nelle ricerche...
Quando ho potuto ho anche condiviso i post sia su Facebook sia su Google+.

Però non ho praticamente mai commentato.
Lo faccio ora su un argomento che mi ha fatto sobbalzare.
Mi sono piuttosto arrabbiata per queste parole di Juhan nel post Triticale: “Come diceva sempre Giovannino Rincoglionito, un Sallusti ante-litteram di quand'ero piccolo che in realtà veniva (e viene tuttora) letto (o almeno citato) dalle persone per bene: i casi della vita!
Ora, chiamare “rincoglionito” Guareschi mi sembra una bestialità: a parte che non ha nulla di Sallusti, è uno scrittore coi fiocchi e il creatore di personaggi immortali, al di là del fatto che siano o non siano stati portati sugli schermi divenendo famosi.
Anche riguardo alla storia personale di Guareschi, si può non essere d'accordo sulle sue idee politiche (era ugualmente contrario al fascismo e al comunismo, non condivido certo la sua religiosità né le sue simpatie monarchiche) anche considerando il contesto della sua epoca, ma non si può non riconoscergli (oltre al pungente spirito satirico che gli valse molte inimicizie) coerenza e dignità: la dignità che i personaggi attuali non hanno e che ha mostrato facendosi i suoi mesi di galera per un discutibilissimo “reato” (non vennero prese in considerazione le prove che lo scagionavano, anzi successivamente vennero distrutte) il cui processo se fosse avvenuto al giorno d'oggi difficilmente sarebbe finito con una condanna...contro cui comunque non ricorse (altro che Sallusti!). Un personaggio, insomma, ben lontano da quelli che occupano le cronache attuali.
Certo, molti non gli hanno perdonato di aver bonariamente ridicolizzato i comunisti dell'epoca proprio con le vignette che hai ricordato, ma forse non hai letto o letto male tutta la saga di “Mondo piccolo”, altrimenti ti saresti accorto che la sua critica andava diretta a un certo tipo di mentalità estremista di entrambe le fazioni dell'epoca, ma che i veri “cattivi” delle sue storie non erano quasi mai i comunisti, visti anzi con la quasi affettuosa indulgenza che si prova per il cugino un po' tonto, ma i vari signorotti ingrassati sotto il fascismo, su cui si accaniva particolarmente nelle sue storie.

Ma veniamo ad altro. Ho notato l'arrivo di altri collaboratori e me ne rallegro, così come ho gustato gli interessanti post sia di Juhan sia degli altri, in particolare i “ciofani” che in un certo senso mi hanno anche un po' inibito: solo l'altra notte ho osato pubblicare una delle mie sciocchezzuole, nanetto in mezzo ai giganti!

Avevo anche promesso un breve resoconto di quanto fatto in Italia.
Come ho detto, sono dovuta andare per svolgere pratiche burocratiche. Una volta di più mi son dovuta scontrare con le incongruenze, le assurdità, la burocrazia farraginosa...

Ricordo che vent'anni fa uno dei cavalli di battaglia di un innominabile, al fine di ottenere voti, era appunto la promessa di snellimento della burocrazia e la riforma e svecchiamento delle leggi: quello che ci si aspettava era che le più di 150.000 leggi italiane venissero aggiornate, sfrondate e riunite in poche (poche decine di migliaia, via) e chiare leggi-quadro. Da quanto ho visto, questo lavoro è stato fatto solo in minima parte, nel frattempo però si sono aggiunte altre leggi (in cui sono state disseminate parole di una lingua straniera, ma vabbè...).
C'è stato sì un piccolo miglioramento per quanto riguarda il rilascio di alcuni documenti (il primo vero salto qualitativo risale alla Legge n.15 del 1968, entrata però effettivamente in vigore solo alla fine degli anni '80 - quella delle autocertificazioni) ma il merito va tutto alla informatizzazione.

Ciononostante, ci sono casi come questo: vi presento un mio certificato, rilasciato dall'Anagrafe del mio Comune di nascita (Genova). Ovviamente inutilizzabile. Noterete che, lungi dall'essere stato compilato meccanograficamente, è stato compilato a mano, con una penna visibilmente difettosa (d'oca, forse?) da un mancino... (ovviamente per la privacy di terze persone ho pasticciato un po' i nomi, ma il mio intervento è nettamente distinguibile)



Oppure, si presenta la richiesta di un documento (anche per via informatica, ci mancherebbe altro, l'Italia è un paese moderno) ma si attendono alcuni giorni per il ritiro... può anche capitare di chiedere un certificato per un uso specifico e che venga richiesta la presentazione di una marca da bollo, salvo poi, al momento del ritiro, venire a sapere che la suddetta marca da bollo richiesta (non rimborsabile dal tabaccaio!) non era necessaria per quello specifico uso...

Oppure può capitare che non si riesca assolutamente a scaricare un modulo (o compilarlo on line) dal sito dell'INPDAP ora confluito in modo parziale e farraginoso nell'INPS, e solo dopo molti infruttuosi tentativi e dopo aver aggiornato tutto il software del computer scoprire casualmente... che l'unico modo per accedere al modulo era aprendo la pagina con il navigatore Internet Explorer (!) notariamente ritenuto l'eccellenza fra i navigatori... Dannazione, ma così come appare un avviso di controllare che il software usato sia aggiornato, non può apparire l'avviso di usare quel dannato navigatore? ( i nostri lettori, per quanto afferma il nostro grafico, si collegano principalmente con Firefox, seguito da Chrome, mentre con un quinto del totale appare Internet Explorer, credo che questa proporzione sia piuttosto diffusa)



Ho visto gli italiani (li vedevo già da qui, per internet, ma i miei contatti sono parecchio al di sopra della media) spesso frettolosi, sospettosi, interessati più ad apparire che ad essere: tutti firmati da capo a piedi, con gadgets elettronici a non finire.

Sono dovuta passare da via della Spiga per raggiungere il Consolato spagnolo (che funziona, a differenza del suo omologo italiano in Canarias) e ho visto dei veri orrori esposti nelle vetrine dei carissimi negozi di moda: ma il proverbiale buon gusto degli italiani è andato a finire sotto i tacchi? A proposito di tacchi, ho visto donne con quelle scarpe alla moda con molta zeppa e tacco altissimo, purtroppo in alcune di loro l'altezza della scarpa rappresentava un buon terzo dell'altezza totale della gamba...



Ho visto a Milano edifici moderni e bellissimi, ma ho anche notato che la situazione per un pedone o un disabile è quasi la stessa di venti-trent'anni fa: quando piove il pedone si può ritrovare con i piedi immersi fino alle caviglie nelle pozzanghere, alcuni marciapiedi non hanno il prescritto scivolo, in generale in Italia ho visto pochissimo rispetto per i pedoni (questo già da anni, una volta ho rischiato di essere travolta sulle strisce pedonali attraversando con mia suocera e sua sorella, anziane...), nelle stazioni di metropolitana e nell'aeroporto le scale mobili sono disposte in modo casuale, puoi essere costretto ad arrancare su o giù per le scale con la valigia.

A Padova la situazione è forse un poco migliore e stanno curando molto bene aree dismesse creando parchi.

scorcio del parco Iris

Ho visto lo sgretolamento se non altro funzionale quando non fisico di tutte le infrastrutture, lo stravolgimento di tutti i valori, la perdita di speranza dei giovani, l'imbastardimento della nostra cultura...

Se dovessi riassumere lo stato attuale dell'Italia in una sola parola, sarebbe necessariamente: disperante.
Mi ricorda una rosa bellissima, ma ormai colta da tempo, avvizzita e putrescente.



Mi spiace.

3 commenti:

  1. Bentornata Bruna!
    Concordo con te su quasi tutto, la deriva culturale, Internet Explorer e la sudditanza a Microsoft (lo sapete vero che i video della RAI con Linux non si vedono, richiedono un clone di SilverLight) le barriere architettoniche, gli automobilisti (capita che ti suonano anche quando attraversi sulle strisce), le piste ciclabili (chi l'ha viste?), ...
    Diverso è il caso di Guareschi: per me resta un moderato nel senso di Quagliariello, Jo Vanardi, Lupi, Formigoni, Casini e consimili Padri Della Patria. E anche la Wiki questa volta è poco obiettiva: non racconta della fase finale in cui Giovannino era schierato con i fascisti dell'MSI (ormai rinco?).
    E anche i manifesti citati sono come dire...
    Vabbuò, dai cose del passato, per esempio l'erede al trono non sfigurerebbe di fronte a Silvio e alla sua banda, come pure un rampollo di una fabbrica di auto di cui adesso non mi viene il nome. Chissà che ne penserebbe Giovannino? Tetranariciuti o Mononariciuti?
    Le scarpe: le zeppe erano l'ultima moda anche quando ero giovane io, ricordo perfettamente! A me invece hanno sempre vietato i pantaloni bicolori a zampa d'elefante, quelli di Celentano.
    Ma oggi, nel secolo del pipistrello della frutta come direbbe l'amico Ponder, c'è altro che bolle in pentola. Ancora amici, anzi più di prima, vero?

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  2. Amici sempre e comunque!
    In quanto alle scarpe con le zeppe degli anni '70, le avevo anch'io, in totale (suola e tacco) mi sopraelevavano di una decina scarsa di centimetri. Anche verso la fine degli anni '90 (dev'essere un ciclo circa venticinquennale) ho comprato due paia di sandali con una piattaforma di un 4-5 centimetri, ma senza praticamente tacco, tutto uniforme, si poteva camminare bene. Ma i 30 cm abbondanti su cui ho visto traballare certe gambette mi hanno impressionato. Anche indossate da gambe giovani, snelle e lunghe devono comunque essere di una scomodità pazzesca, tutta la posizione del corpo si sbilancia. Per fortuna come tutte le mode passerà in fretta, altrimenti potrebbe creare seri problemi alla colonna vertebrale di tante sciocchine (molte persone, uomini e donne, non avendo quasi una personalità propria sono costretti ad assumere di volta in volta quella imposta dal marketing).

    In quanto a Guareschi, continuo a non essere d'accordo con te. Può essere che negli ultimi anni si fosse un po' rimbambito in quanto a idee politiche (a qualcuno la vecchiaia arriva prima che ad altri...) ma devi considerare che all'epoca, finita definitivamente la monarchia (era monarchico), con una DC che aveva deluso molti oltre che lui stesso, si profilava il pericolo dell'avvento del comunismo: era l'epoca della guerra fredda, nessuno pensava allora che sarebbe potuto essere un comunismo all'italiana condito da "volemose bene", tutti pensavano ai sovietici,alla repressione della religione (Guareschi era molto religioso), ai carri armati in Ungheria (ero bambina, ricordo la paura serpeggiante che scoppiasse un'altra guerra, URSS contro Europa e USA). Si fa presto a giudicare ora, bisogna aver vissuto l'atmosfera dell'epoca per capire. Nei primi anni '50 c'erano ancora molti vecchi rancori e relative vendette (anche nella famiglia di mio genero, tutti di sinistra, molti partigiani, ci sono stati casi di parenti uccisi da altri expartigiani veri o fasulli che fossero -dopo la Liberazione quasi tutto il popolo d'Italia si svegliò partigiano), molti si tolsero un sassolino dalla scarpa che in certi casi non aveva nulla a che fare con la politica... ( Guareschi era innanzi tutto un moderato, un "qualunquista", già prima dell'episodio di De Gasperi aveva conosciuto il carcere per non aver voluto essere fascista quando quasi tutto il popolo italiano a parole lo era, come puoi pensare che lo diventasse dopo?)
    Per usare le sue parole: «In una repubblica che fa rimpiangere la monarchia, in un regime antifascista che fa diventare neofascisti i vecchi antifascisti, con una democrazia cristiana che vuol far diventare marxisti i cattolici, con i socialisti che trafficano con i clericali per conto dei comunisti e con dei monarchici che non vogliono il Re, un povero disgraziato come me dove vuoi che sbatta la testa?»
    Insomma, su questo continuo a non condividere il tuo parere e mi irrita l'insulto.

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    1. OK, non uso più quelle parole. Sta di fatto che GG e la sua banda, dai erano loro a esagerare, anzi terrorizzare. In ogni caso a me è venuta voglia di Zavattini. Qualcuno lo ricorda? Quello era tosto, secondo me.

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