Io una volta, quando ero piccolo, sono arrivato fino a Venezia. Cosa che consiglio di fare a tutti. Perché Venezia è molto diversa da come uno si immagina una città: piena di canali con l'acqua dentro, a volte anche fuori, e le strade che loro chiamano fondamenta tutte storte per
Ma, aspetta un attimino: sono già fuori tema prima ancora di partire, ricomincio. Questo non conta.
Io una volta, quando ero piccolo, sono arrivato fino a Venezia. E il treno si ferma a Mestre che altrimenti nell'acqua (spesso alta) farebbe arrugginire le ruote e forse anche le rotaie. Siccome ero piccolo e allora non lo sapevo neanche, non ci ho fatto caso, non sono nemmeno passato a salutarla. Oggi lo farei, o almeno ci proverei. Chissà se si può? Perché dev'essere molto indaffarata. Lavorare dal mattino alla sera, anzi a notte inoltrata.
E sa subito dire: 55 euri in più per questo, 27% di aumento su quello, rischio per via di quell'altro, sembra Brunetta (futuro Nobel, dategli tempo).
E poi mi piace anche che usa un certo linguaggio, mai una volta che abbia detto "mettere le mani in tasca agli italiani" e nessun riferimento al Buco Tremonti (a proposito Giulio che fine ha fatto? perso nelle nebbie della NordPadagna 2.0 MRE, Pota!)?
Facciamo così: se c'è qualcuno da quelle parti porti lui (o lei) i miei saluti alla Dott.ssa e le dica che la seguo, e mi piace, assay; se invece non c'è nessuno prima o poi faccio un salto io, vado a Venezia, mi faccio un giro in vongola (se non costa troppo caro) e passo a trovarla. Tanto la stazione è lì vicino (a randa).
Nel frattempo di godo l'influenza: è gratis (per adesso).
Juhan, chi è costei, la pronipote di Carneade? Mi sfugge...
RispondiEliminaE pensare che ha pure il blog
EliminaAh, eco, g'ho capio. Grassie, servo vostro.
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