lunedì 18 novembre 2013

Thriller

Il thriller (dall'inglese to thrill, rabbrividire) è un genere di fiction che utilizza la suspense, la tensione e l'eccitazione come elementi principali della trama. Derivato dal giallo, è assai diffuso sia in letteratura, che nel cinema o nella televisione. Più diffuso negli Stati Uniti che in Europa, il genere thriller è a sua volta suddiviso in diversi, in parte coincidenti, sottogeneri.
La Wiki, naturalmente.


In questi giorni sto leggendo un thriller interantissimissimo, anzi di più. Il guaio è che con queste robe quando cominci non riesci più a smettere, devi sapere come va a finire. E nel mio caso la storia è piuttosto lunga, complessa, con antefatti, io sono ancora a quelli. Pensa te che sono 353 (numero palindromo) pagine, senza contare le XXIX di introduzione e l'indice analitico. Sì, ci sono dei gialli con l'indice analitico e questo è uno di quelli.
Poi quando lo finisco lo recensisco per bene ma adesso devo proprio raccontarvi di un cold case risolto. Cioè lo sapevano in parecchi che era risolto da tempo solo che qui nella West Padagna (adesso in versione 2.0, MRE) non è che se ne parla più di tanto. Ci fossero le baby prostitute (una volta tanto senza Silvio! ma che c'aveva da fare? sempre con quel traditore senza quid?) sarebbe diverso, avete presente La Vita in Diretta?


OK, a p.31 e ss si parla di James Clerk Maxwell, del campo magnetico in particolare. A p.34:
Consideriamo le linee di forza, come le linee del campo magnetico che vanno dal polo nord al polo sud di un magnete. Le linee di forza non possono avere fine, a meno che non finiscano nel polo di un magnete; però possono formare cerchi chiusi e questi a loro volta possono unirsi e formare nodi.
Come sanno i marinai, tuttavia, un nodo si può fare in tanti modi. Forse è un bene, dato che esistono tanti tipi di atomi. Nel 1867, Lord Kelvin ipotizzò che i vari atomi corrispondessero a nodi diversi.
Tutto ciò può sembrare assurdo, ma non va dimenticato che a quei tempi sapevamo molto poco degli atomi. Non sapevamo nulla dei nuclei e non avevamo mai sentito parlare di protoni né di neutroni. Quindi non era folle come potrebbe sembrare.
All'epoca sapevamo molto poco anche dei nodi.
OK, poi continua, mancano più di 300 pagine per arrivare alla fine. Ma per adesso basta così. Io avevo letto qualcosa su questo interesse di William Thomson, Lord Kelvin, per i nodi. Il primo a parlarmene è stato Martin Gardner, poi qualcuno ha ripreso l'argomento recentemente in un blog, non ricordo chi e dove (la mia memoria non è più quella di una volta; anzi non ricordo nemmeno com'era allora). Non ero però a conoscenza del loro legame al campo elettromagnetico di Maxwell. Anche se quando avevo scoperto le equazioni di Maxwell mi erano piaciute. A Einstein era piaciuto il concetto di campo, ecco una cosa che io e Albert abbiamo in comune: se Lucio Battisti si fosse azzardato a farci la famosa domanda "che ne sai tu di un campo di grano?" si sarebbe beccato un pippone che non finiva più e iniziava così: "allora per il grano rivolgiti a Enrico, per il campo..."
Lo sapete vero (lo so anch'io) che le equazioni di Maxwell così come le conosciamo non le ha scritte lui.


OK, come dicevo caso chiuso, soddisfazione di una serata spesa bene, imparando qualcosa. Poi da una rapida googlata ho visto che l'argomento è ampiamente trattato sul Web, davvero ragazzi non sapete la fortuna che avete, quando ero giovane io...

Un paio di link:

Marco Delmastro mi devi un'ora di sonno, nèh.

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