lunedì 19 ottobre 2020

Quando mancano i cavalli...

 ...trottano gli asini, dice il proverbio.

In altre parole, bisogna accontentarsi di quello che si ha. 

Sabato mattina, nuvoloni sopra di noi, nuvoloni sul monte, nuvoloni in lontananza sul mare, era prevista pioggia e questa volta ci illudevamo veramente. Arrivati prima di dove inizia il bosco in effetti abbiamo visto la strada leggermente bagnata...  Poco più in là però la strada sotto le fronde dei pini era asciutta. Vabbe' dovevamo salire ancora un po', a volte a distanza di cento metri le condizioni atmosferiche sono diverse. 

No, pia illusione. Già al cancello abbiamo constatato che la terra era umida solo superficialmente, sotto i castagni neanche una goccia. 

La guazza non è riuscita a bagnare sotto le foglie delle zucche

Insomma, la solita "serenada". Vi chiederete che c'entra la serenata con la pioggia, non parliamo poi del sereno. Anche noi siamo rimasti interdetti la prima volta che abbiamo sentito questa parola (una  specie di etimologia "a contrariis" tipo "lucus a non lucendo"?).  No, vattelapesca che connessione ci vedono gli spagnoli, ma la "serenada" non è altro che la guazza (rugiada copiosa), molto frequente nella zona. 

Ci siamo quindi dovuti accontentare di non avere da annaffiare l'insalata ma solo gli agrumi. 

Insomma, quando manca la pioggia "trotta" la guazza!

Per fortuna questa guazza è stata sufficiente a bagnare almeno la superficie dello strato di "pinocha" e foglie secche e  residui vegetali triturati che prima dell'arrivo delle piogge si usa stendere sugli orti perché durante l'inverno macerandosi e maturando produca nuovo terriccio. La "pinocha" è fatta dagli  aghi secchi dei pini, stratificati nel tempo, la parte più vicina al terreno è piuttosto triturata e lavorata dalle intemperie  e a volte è già di per sé un terriccio.



Non appena nell'orto una coltivazione arriva alla sua fine naturale, si estirpano le piante ormai inservibili, si zappa per eliminare le erbacce e si cosparge bene uno strato di vegetali in decomposizione. Ad averlo, anche un poco di concime animale tipo cavallo (si compra in sacchi) o gallina. 

Poi però è indispensabile che anche la pioggia faccia la sua parte, mantenendo ben bagnato il tutto. E qui casca l'asino... (è sempre una questione di cavalli e di asini!)

Infatti da noi non piove praticamente più dalla primavera, ogni tanto c'è la guazza o poco più, ma i bacini di accumulazione che danno acqua alle coltivazioni ormai sono quasi all'asciutto. E meno male che non essendoci turismo (le poche centinaia di migranti che vengono ospitati negli hotel vuoti non fanno differenza) il solito immenso spreco d'acqua potabile si è ridotto! Anche la neve sul Teide quest'anno è stata scarsa e comunque filtrerà fino alle fonti e alle "galerías" solo l'anno prossimo almeno.

esempio di "galería"


Spiego. La "galería"  non è una galleria (che si chiama invece "túnel") è un cunicolo scavato nella montagna dall'uomo, anche per chilometri! fino ad arrivare a trovare l'acqua, che poi viene convogliata con tuberie fino a un "embalse" o bacino. Infatti qui sono rare le fonti di acqua che scaturisce direttamente all'aperto e con gli anni il fabbisogno d'acqua in quest'isola dedita al turismo e all'agricoltura è andato aumentando spaventosamente.

Ma ormai siamo abituati alla sottile perfidia di AEMET (l'agenzia meteorologica) che ogni tanto ci illude mettendoci in allarme giallo o addirittura arancio per l'iraddiddìo che ci pioverà in testa, mentre poi tutto si riduce al massimo a mezz'ora di pioggerella...
Esempio di allerta: pioggia (anche 15 litri al metro quadrato in un'ora!)  e vento (che può anche danneggiare i tralicci dell'elettricità, premunirsi!)



Cosa è successo veramente (il bordo del marciapiede vicino alla casa non è arrivato a bagnarsi):


E non hanno mica finito! Per domani:








2 commenti:

  1. L'AEMET si premunisce, non si sa mai in montagna, [A]Igor insegna ("potrebbe piovere") anche se non tanto (15 mm/h) ma dipende dal terreno, e dagli abitanti, come da noi.
    Ho scoperto che so quasi leggere lo spagnolo, restano dubbi sull'azotea, il chubasco y la madrugada.
    E vedo che, male che vada, c'è anche l'italiano.
    Poi speriamo bene.

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    1. La azotea è il tetto piatto su cui si può camminare (a Genova per esempio usava molto), insomma una specie di terrazza messa a copertura della casa. In genere si usa per stendere il bucato, il nome deriva da "azotar" cioè frustare perché viene frustata dal vento. Qui da noi viene opportunamente impermeabilizzata con pittura speciale e collegata tramite una tuberia all'aljibe, cioè una cisterna di raccolta dell'acqua piovana (benedetto sia l'aljibe, con questa mancanza di pioggia abbiamo comunque una riserva). Il chubasco è uno scroscio violento di pioggia. La madrugada è il periodo prima dell'alba. È da notare il diverso significato del verbo madrugar a seconda se chi lo dice è un adulto che lavora (in questo caso è alzarsi prestissimo, ovviamente per andare a lavorare) o un ragazzo (e in questo caso vuol dire restare alzato a divertirsi fino all'alba).

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