Vorrei spiegare perché, malgrado sia una fautrice delle vaccinazioni, rischierò di essere accomunata ai no-vax in questa occasione.
Ecco, credo moltissimo ad alcuni tipi di vaccini, da quelli per le malattie esantematiche a quello contro il vaiolo (che l'ha eradicato dalla faccia della terra, salvo possibili rientri voluti come arma di guerra biologica, speriamo di no!), da quello contro la poliomielite a quello antitetanico (dannazione, la mia vaccinazione è scaduta da anni ma non riesco ad ottenere un richiamo, i medici pensano che data la mia età non rischio più nulla, mentre lavorando nella e con la terra, le spine eccetera rischio eccome!).
Al contrario ho sempre creduto poco ai vaccini antiinfluenzali, perché i virus influenzali (si susseguono almeno annualmente), compresi i coronavirus, sono molto mutevoli, vaccinarsi può dare una falsa sensazione di immunità che preferisco sostituire con molta attenzione personale ad evitare i contagi.
Infatti, negli ultimi venticinque anni, ho avuto non più di 5 influenze, dovute a contatti obbligati con gente portatrice del virus (amici che venivano a svernare in Canarias provenienti dal País Vasco, magari erano già immuni perché già guariti, ma tuttora portatori). L'ultima volta, nel 2017, è stato per colpa di un viaggio in aereo (sono i più pericolosi per le malattie, soprattutti i nostri lunghi voli da e per le Canarie): mio marito si è infettato per colpa di un passeggero vistosamente sintomatico che sedeva due posti più in là, un sedile vuoto tra di loro non è bastato. Poi ovviamente mi sono infettata anch'io, sebbene non abbia avuto uno dei sintomi di mio marito, che rimase senza olfatto e gusto vari mesi (ricorda qualcosa?).
Insomma, non credo che con le opportune precauzioni io abbia molte occasioni di infettarmi. Per esempio, ci sono state settimane in cui non ho avuto alcuna occasione di indossare la mascherina, perché non sono mai stata non dico a contatto ma neppure vicina, a meno di 3-4 metri, da altre persone. In genere me ne sto in casa e mi trasferisco con l'auto fino al nostro terreno, dove siamo circondati solo da alberi e piante varie e pettirossi.
Per questo motivo sono convinta che la percentuale attuale di contagi nelle Canarie sia decisamente superiore alle mie personali probabilità di infettarmi e quindi sono ancor meno le probabilità di ammalarmi (nel caso mi sia già contagiata in uno dei miei rari rapidi passaggi in un supermercato, sono asintomatica, non malata).
La probabilità di contagio in Canarias è presto calcolata: su 2.237.000 abitanti abbiamo avuto nel 2020 circa 28.000 contagi. È da considerare che nel 2020 abbiamo avuto anche più di 3.500.000 di turisti provenienti da fuori Canarias: è vero, la permanenza media è di una-due settimane, calcoliamo pure solo una settimana, questo può voler dire che ogni settimana mediamente abbiamo avuto una popolazione totale di 2.237.000 con aggiunta di 70.000 turisti (più qualche migliaio di migranti, ma questi ultimi influiscono poco sul conteggio) per un totale approssimato di 2.300.000. La precentuale di positivi al covid quindi è stata di circa 1,24% : sono tutti calcoli a spanne, le cifre esatte si vengono a conoscere solo con ritardo. I morti sono stati circa l'1,6% dei contagiati ovvero circa lo 0,02% delle persone totali. Al 7 aprile i morti sarebbero lo 0,03% (calcolati solo sui residenti, occorrerebbe aggiungere come sopra gli abitanti temporanei, più di 300.000 nei primi tre mesi, abbassando quindi un po' la percentuale).
Ora, tra gli abitanti c'è chi è più a rischio di contagio per il suo lavoro o per il suo stile di vita (medici, infermieri, barellieri, studenti, insegnanti, negozianti, commessi, autisti di autobus pubblici, gente che ama trasgredire e si riunisce in grandi gruppi festaioli con gli amici...). C'è poi chi come me ha molti minori rischi, a occhio calcolo di non avere più dello 0,5% di probabilità di infettarmi, non parliamo poi di ammalarmi o morire, che calcolo, sempre a occhio, al disotto dello 0,002%: è il ridicolo delle statistiche, se non mangio nulla e tu mangi due polli, per la statistica ne abbiamo mangiato uno a testa! Sinceramente, credo di avere moooolte piu probabilità di farmi male, anche fino a morire, lavorando nei terreni sconnessi o cadendo sulla ripida scala interna di casa mia.
C'è poi il problema sfiducia verso questo vaccino in particolare, lo facciano dove lo facciano. Quello tra i tanti che mi dà meno fiducia è ovviamente quello che per mantenersi effettivo richiede condizioni molto difficili da ottenere e soprattutto mantenere prima della somministrazione. Tutti comunque mi pare siano stati poco e male sperimentati, per esempio escludendo per età o altro alcune categorie di pazienti-cavia.
Neppure i risultati che ci si aspettano mi pare siano straordinari. Innanzi tutto, gli effetti secondari, che esistono con qualsiasi cosa, non solo i farmaci, non solo i vaccini, ma anche semplicemente i cibi, i cosmetici... Però, mentre altri effetti secondari sgradevoli si possono controllare o minimizzare fin dal primo apparire, quelli relativi a questi vaccini in particolare vengono a quanto pare presi in scarsa considerazione. Personalmente, con una storia familiare di trombosi e infarti, e una circolazione abbastanza lenta e difettosa di natura (spessissimo mi si "addormentano" alcune dita, sebbene a giorni alterni assuma acido acetilsalicilico a basso dosaggio), penso di essere più a rischio della media.
Infatti considero che si stia sottostimando il rischio post-vaccinazione, al contrario di quanto è stato fatto per i contagi e le morti per Covid: tutti sappiamo di qualche/molti casi in cui si sono calcolati i falsi positivi come ammalati di Covid, così come moltissime morti per altri motivi sono entrate nelle statistiche di morti per Covid, quando l'avanzata età e le plurime malattie già in atto sarebbero bastate a portare alla morte.
Pare invece che le morti dovute agli effetti avversi delle vaccinazioni vengano attribuite in parte all'età avanzata (ma chi moriva per Covid a 95 anni?) altrimenti ad altre malattie (perfino in casi di persone giovani e sanissime fino al momento!) e comunque non abbiano ufficialmente correlazione. Ma su Facebook molti riferiscono di parenti morti dopo ore o giorni dalla vaccinazione, senza che venissero inseriti nelle statistiche (lo so, Facebook non è "la bocca della verità", ma i media ufficiali, tutti allineati, sono ancor meno affidabili). È ovvio che leggendo tutto ciò, ho la tendenza a "prendere con le molle" le statistiche!
L'Istituto Norvegese di Sanità Pubblica ritiene che "per i soggetti con la fragilità più grave, anche gli effetti indesiderati dei vaccini relativamente più leggeri potrebbero causare gravi conseguenze. Per coloro che hanno comunque una durata di vita residua molto breve, il beneficio del vaccino può essere marginale o irrilevante".
Ricordate, pochi mesi fa, quando tutti piangevano la morte di qualche ultraottantenne/novantenne perché "chissà quanto tempo di vita avrebbe avuto ancora davanti se non fosse stato per il Covid!" (che poi tale "vita" fosse con Alzheimer, su una sedia a rotelle o in una unità di cure palliative per malati terminali, è altrettanto irrilevante, pare)
Inoltre, a quanto pare chi sia vaccinato può continuare a essere un veicolo di infezione per gli altri: insomma, se devo continuare ad avere precauzioni e usare mascherine ed evitare il contatto con gli altri, tanto vale che non mi vaccini...
Non parliamo poi della prevista efficacia a lungo termine: tuttora non si sa, fa solo parte di fantasiose ipotesi, la durata dell'effetto immunizzante di questo o quell'altro vaccino: i più ottimisti parlano di anni ma c'è chi parla di tre-sei mesi! e comunque, finché non saranno passati questi mesi o anni dalle prime vaccinazioni, è un'incognita.
Vogliamo poi parlare delle cosiddette varianti ovvero le mutazioni que questo coronavirus subisce di continuo? Se già mi dà poca fiducia vaccinarmi contro l'influenza dell'anno X con il vaccino preparato sulla base dell'influenza dell'anno X-1 (l'anno precedente, in parole povere) devo credere di immunizzarmi al coronavirus che circola oggi, con un vaccino studiato e preparato mesi fa? Mah!
Non ultimo, e qui entriamo nel campo del complottismo, mi perplime molto il fatto che siano ammessi (dietro lautissimo compenso ai produttori!) solo alcuni specifici vaccini, quelli che sotto diversi nomi gira e rigira fanno tutti capo agli stessi personaggi, tra i quali spicca ai miei occhi quello di chi sta letteralmente terrorizzando il pubblico con l'ossessivo richiamo al Covid-19 ogni volta che si accede a un social, gli utenti di Facebook sanno a cosa mi riferisco, immagino che anche gli altri funzionino più o meno così.
Ecco, con il genere di vita che svolgo, avendo ormai rinunciato a quei pochi viaggetti di prima, con i nostri ristoranti preferiti chiusi per sempre, considerata anche l'età che ho e i rischi quotidiani che comunque non posso o non voglio eliminare (del resto, di qualcosa bisogna pur morire!), se la vaccinazione continuerà in Spagna a essere su base volontaria e non obbligatoria, penso proprio che non mi vaccinerò. Tra l'altro, tuttora non si sa quale dei vari vaccini potrei fare, il "target" per età cambia quasi quotidianamente!
Certo, dovrei obtorto collo farlo se si instaurasse un regime dittatoriale mondiale o meglio occidentale in cui fosse obbligatoria la vaccinazione sotto pena di cancellazione dei conti correnti (già preventivamente con gli anni resi di fatto obbligatori) e magari anche la radiazione dall'anagrafe (sì, è puro complottismo, ma è purtroppo fattibile informaticamente solo con il premere un tasto, mi fa più paura del pulsante che potrebbe -e prima o poi lo farà- scatenare una guerra nucleare).
Per cominciare, oggi abbiamo entrambi rifiutato di vaccinarci il prossimo mercoledì, come ci proponevano. Vedremo più avanti, se fosse proprio necessario.
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