martedì 18 ottobre 2016

Silvio & Donald J.


Diciamolo, non è per essere razzisti. localisti, indigenisti locali di qui o esterofobi o cosa ma i 'mericani sono diversi e sempliciotti --troppo.

Prendi Donald J. uno che le palle ce l'ha in quantità. Salta fuori che è umano anche lui, con le sue pulsioni, i suoi gusti e passioni e allora tutti i giornalisti contro.
Calisota seicento quaranta,
In Oaio duecentotrentuna
Cento a Boston
In Diana novantuna
Ma a Ennuaisì son già milletrè
Milletre!
(cit. dalla nuova versione in corso di approntamento).

Amadé
: dimmi tu come si fa a far rientrare Massachusetts!
Lorenzo: dai che ti va bene, poco sopra, a sinistra ti trovavi --aspetta che controllo sulla Wiki, a sì-- Saskatchewan.
Amadé: e Washinton, non si potrebbe usare un nome più comune, tranquillo, qualcosa come Bortolon?
Lorenzo: no, oltretutto sbaglierebbero la pronuncia.
Donald J.: che poi cosa c'è di strano, prendi Silvio, le Olgettine con la nipote del raiss pro tempore --kekatsoh mi scive lo staff, ah! sì allora-- d'Egitto, tutte istruite a dovere da suor Minetti, cons.reg. in quota del Serenissimo.
Journalist: stai dichiarando che Silvio è un tuo modello? come Mussolini?
Donald J.: no la Lui ha fatto anche cose buone...
Journalist: per esempio?
Donald J.: beh, così al volo... ma sono sicuro che ce ne sono... come le Olgettine.
Journalist: dai, pensa ai Padri Fondatori, cosa ne direbbero
Donald J.: phregakat The Times They Are A Changin' (cit.)
Journalist: no non si può
Donald J.: ma Silvio...
Journalist: no!
Amadé: ma davvero nessuna speranza per Bortolon?
Donald J.: che poi colpa loro: se la portano sempre dietro, anzi davanti.
Journalist: uh! questa la scrivo!
Donald J.: un giornalista 'taliano non farebbe mai una vigliaccata così, contro la deontologia, contro il suo futuro, anche molto prossimo.


Intanto questa è la vecchia versione, questa sotto, quella sopra è la mamma di Donald J.


1 commento:

  1. Segue popcorn—da scena 20 in re maggiore la reietta, quella si canta in coro e le scarpette—tutti spallando birilli Bowling a palla che di gomma con i buchi: tanto ‘na macchinetta poi t’arrizza

    Questo è il fin di chi fa mal:
    E de' perfidi la morte
    Alla vita è sempre ugual.

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