La festeggiata aveva dai 5 ai 7 anni (non si deve dire l'età delle donne, dice il galateo) e così le sue amiche e amici. Io ero con un genitore, anche lui molto più giovane di me ma non così esageratamente.
Non so come sia iniziato ma improvvisamente due dei partecipanti hanno avuto qualcosa da dirsi e prima dell'intervento dei grandi ho sentito la risposta a un insulto. Non bisogna mai dire insulti ma la risposta è stata notevole, almeno per me: specchio riflesso!
Così dicendo capita la magia che quello che ti è stato detto viene ribaltata a chi l'ha detto. Funziona e non dici cose che non è bene dire. Pare però che scada a una certa età, mi dicono. E io non ne sapevo niente sia perché una volta non si usava (o non me n'ero mai accorto) sia perché a me nessuno dice mai niente, nada, zilch (auto-cit.).
Invece lo specchio, nella sua versione di mirror, era una cosa che conoscevo bene quando il Web era nuovo. Siccome era una cosa nuova la trasmissione dei dati era lenta, le macchine impiegate facevano anche altre cose e non erano mai quelle nuove e più performanti. Inoltre cosa mettere online? Non è che c'era chissà cosa, era una novità nuova-nuova. E allora --idea-- si faceva un mirror, cioè si metteva una copia del sito di qualcun altro, di solito sulla costa (andavano bene entrambe) degli Stati Uniti. Il server locale aveva qualche speranza di catturare un po' di visite. Poi Internet è cresciuto e il mirroraggio è stato abbandonato, si è trasformato, in fondo la cache del server...
Da qualche giorno sto pensando di fare la mia versione di specchio riflesso. Che sarebbe questa qui: quando trovo un tweet che mi piace invece di metterlo in un post di Suggerimenti per il Tamburo lo metto su Facebook. Ho fatto qualche prova e qualche mi piace lo ottengo.
Può essere un'idea? Continuo?
C'è un'altra cosa che dovrei dire del Tamburo, mi sono segnato su un post-it che è importante ma non riesco a ricordare cosa. La memoria...
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