L'altro giorno stavo dicendo della menzogna sui poveri "prigionieri politici", i Jordis (Jordi è un nome molto diffuso in Catalogna, non è strano che entrambi si chiamino così), Jordi Sànchez e Jordi Cuixart.
Ecco i veri motivi per la loro detenzione, nulla a che fare con i prigionieri politici, cioè chi è incarcerato per le proprie opinioni politiche: i due Jordis invitarono i loro adepti ad aggressioni contro militanti socialisti, danneggiamenti a diverse auto della Benemerita (Guardia Civil, l'equivalente dei Carabinieri), asserragliamento per ore degli incaricati di controllare la documentazione comprovante la sedizione, concentrazioni di cittadini per bloccare l'uscita di agenti dall'edificio del Consiglio di Economia, il tutto per impedire lo svolgimento del lavoro di controllo e investigazione affidato agli agenti per ordine giudiziale. Insomma, sedizione, delitto previsto anche dal Codice Penale spagnolo.
L'ordine di carcerazione preventiva, in attesa del processo, è dovuto al rischio di fuga, reiterazione del reato e distruzione di prove.
Da notare che uno dei due si è subito atteggiato a vittima lamentandosi della "persecuzione" da parte di un altro carcerato che gli ha gridato "viva Spagna"! insomma, torture degne di Guantanamo!
Ma di notizie verosimili ma non vere ce ne sono molte altre nella vicenda Catalogna.
Per esempio, non è affatto vero che i catalani siano vessati, repressi e "privati di diritti e libertà fondamentali" per usare le parole dei portavoce del CUP. In realtà, la Catalogna è una Regione Autonoma con una delle autonomie maggiori che si siano mai viste. (In questi giorni di referendum in Italia per l'autonomia regionale di Lombardia e Veneto, provate a fare raffronti).
La Catalogna ha le sue lingue (3, ma di fatto si usa solo il catalano), la sua polizia, potere legislativo (limitato a certi ambiti, ovvio), potere esecutivo, potere giudiziario, la sua propria Ley de Educación de Cataluña approvata nel 2009 ma su cui è pendente un ricorso di incostituzionalità. Ha simil-ambasciate sparse per il mondo... Ha lanciato la proposta, senza successo, di presentare alle Olimpiadi una propria delegazione "nazionale" di atleti...
Insomma, per farvi un'idea della "repressione" cui la dittatoriale Spagna sottopone i catalani, provate a immaginare una Regione Autonoma italiana, per esempio la Sicilia, in cui tutte le insegne e cartelli siano scritti in siciliano con traduzione (non sempre) in italiano, in cui a scuola e nelle Università si impartiscano lezioni obbligatoriamente in siciliano, in cui per accedere a posti pubblici occorra parlare siciliano, in cui la polizia e i carabinieri abbiano compiti limitati perché sostituiti da una polizia locale, che abbia in suo proprio Diritto Civile, che emani le sue Leggi Regionali (questo in Italia le Regioni già lo fanno) e apra un'ambasciata siciliana in Francia.
"Il Governo spagnolo è fascista". Non è vero, attualmente è sì di centro-destra, ma sono passati quarant'anni dalla dittatura di Franco, e obbedisce a una Costituzione democratica cui anche il re (anacronistico, sì, ma pare che molti spagnoli lo amino) deve sottostare...
"Il Governo spagnolo è fascista". Non è vero, attualmente è sì di centro-destra, ma sono passati quarant'anni dalla dittatura di Franco, e obbedisce a una Costituzione democratica cui anche il re (anacronistico, sì, ma pare che molti spagnoli lo amino) deve sottostare...
Un'altra menzogna fra le tante? "La maggioranza dei catalani vuole l'indipendenza" A parte la sbruffonata del dare per buoni i risultati della farsa di referendum dell'1 ottobre, risultati falsati (oltre dalle irregolarità, sul tipo dei voti doppi e quadrupli) dal fatto che la maggioranza, sapendolo illegale, non ha partecipato, in realtà una vera e propria maggioranza gli indipendentisti non l'hanno mai avuta.
Ecco una tabella riassuntiva dei sondaggi, nel tempo.
È da notare che, dopo un periodo di aumento della scelta indipendentista, più recentemente il consenso verso l'indipendenza va calando, e questo forse è uno dei motivi per cui si è voluta forzare la mano, prima che sia troppo tardi.
Il panorama attuale dei partiti catalani è questo, da notare che anche tra gli indipendentisti c'è una sinistra (izquierda) e una destra (derecha), mentre alcuni partiti sono in posizione intermedia tra indipendeza e unione:
Questo articolo spiega molto bene i vari partiti. Da notare che i nomi sono in catalano: sì, perché nella dittatoriale e oppressiva Spagna, in barba allo Statuto Catalano che impone il bi-linguismo (vabbè, tri- ma di fatto chi mai conosce la terza lingua, l'aranese?), la Regione Autonoma di Catalogna usa in ogni ambito ufficiale il catalano, nonostante sia preponderante nei cittadini la preferenza per il castigliano.
L'Istituto di Statistica di Catalogna (non il repressivo e despota Governo centrale!) nell'ultima statistica, 4 anni fa, ha attestato che il catalano è la lingua con cui si identifica il 43,4% dei catalani, cioè la minoranza, se la matematica non è un'opinione...
Scusate se lascio a voi il compito, se vorrete, di informarvi su altre solenni menzogne su cui gli indipendentisti catalani hanno imbonito i cittadini per convincersi alla secessione.
PRINCIPALI MENZOGNE STORICHE
PRINCIPALI MENZOGNE ECONOMICHE (serie di articoli stilati dagli analisti economici del giornale El Mundo):
Parte 1ª
Parte 2ª
Parte 3ª
Parte 4ª
Parte 5ª
Parte 6ª
Parte 7ª
Parte 8ª
Parte 9ª
Parte 10ª
Parte 11ª
(parecchie bugie, eh? e non so se la serie continuerà...)
È da notare che, dopo un periodo di aumento della scelta indipendentista, più recentemente il consenso verso l'indipendenza va calando, e questo forse è uno dei motivi per cui si è voluta forzare la mano, prima che sia troppo tardi.
Il panorama attuale dei partiti catalani è questo, da notare che anche tra gli indipendentisti c'è una sinistra (izquierda) e una destra (derecha), mentre alcuni partiti sono in posizione intermedia tra indipendeza e unione:
Questo articolo spiega molto bene i vari partiti. Da notare che i nomi sono in catalano: sì, perché nella dittatoriale e oppressiva Spagna, in barba allo Statuto Catalano che impone il bi-linguismo (vabbè, tri- ma di fatto chi mai conosce la terza lingua, l'aranese?), la Regione Autonoma di Catalogna usa in ogni ambito ufficiale il catalano, nonostante sia preponderante nei cittadini la preferenza per il castigliano.
L'Istituto di Statistica di Catalogna (non il repressivo e despota Governo centrale!) nell'ultima statistica, 4 anni fa, ha attestato che il catalano è la lingua con cui si identifica il 43,4% dei catalani, cioè la minoranza, se la matematica non è un'opinione...
Scusate se lascio a voi il compito, se vorrete, di informarvi su altre solenni menzogne su cui gli indipendentisti catalani hanno imbonito i cittadini per convincersi alla secessione.
PRINCIPALI MENZOGNE STORICHE
PRINCIPALI MENZOGNE ECONOMICHE (serie di articoli stilati dagli analisti economici del giornale El Mundo):
Parte 1ª
Parte 2ª
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(parecchie bugie, eh? e non so se la serie continuerà...)
E lo vogliono, perché ogni causa, soprattutto se ingiusta, ha bisogno di martiri. Certo, non saranno i capi, saranno i cittadini! (Puigdemont per esempio fingendo timore si è asserragliato nel Palau, protetto da 40 guardie del corpo armate fino ai denti, per essere sicuro di non essere lui quel martire).
E all'uso della forza, ripeto, voluta da loro, si stanno preparando da parecchi mesi, cercando di formare con i Mossos un illegale esercito ben armato...
Il perché autentico di tutto ciò?
Credo (opinione personale) che molto abbia a che fare con il "caso Pujol" di cui potete leggere su Wikipedia: la speranza è che una Catalogna indipendente possa sottrarre tutti gli inquisiti alla giustizia spagnola. Lo stesso dicasi per quanto riguarda Artur Más.
Insomma, l'indipendenza sarebbe una bella coperta per i casi di corruzione!
Corruzione superflua, tra l'altro, visto che gli emolumenti del governo catalano sono di gran lunga maggiori di quelli dei pari grado del governo centrale.
Ma il motivo principale, credo, è la smodata ambizione di Puigdemont che vuole passare alla storia come "colui che ha portato all'indipendenza la nazione di Catalogna", il primo presidente della libera repubblica catalana (non vi ricorda i deliri di Berlusconi, "il miglior presidente del consiglio" italiano? per non parlare di Renzi, tanto tronfio e autocelebrante...).
Quello che otterrà dalla Storia, invece, signor Puigdemont, sarà di essere ricordato come colui che ha guidato Catalogna, fino a quel momento florida Regione Autonoma, a una guerra civile e a un disastro economico che trascinerà con sé anche il resto di Spagna.
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