lunedì 18 maggio 2015

Cose chiuse

Guerriero Konyak - Nagaland - India - marzo 2015
Due zanne consistenti sulla collanina che sostiene le cinque testine d'ottone. Un segno ci deve pur essere per chi è guerriero di una tribù di tagliatori di teste. Non fosse per quello, forse basterebbe lo sguardo fiero, anche un pochino inquietante, che il il cappelluccio con la piuma tirolese cerca di stemperare invano. Beh da queste parti le teste si tagliavano eccome, fino a quando una quarantina di anni fa sono arrivati quei rompiballe di missionari battisti con tutte le loro storie di pace e compagnia bella e da allora, zac, fine delle teste mozze e del divertimento. Così questo disgraziato, che forse era troppo ragazzino allora, non ha avuto neanche la soddisfazione di tagliarne una di zucca, come si evince dal fatto che non ha nessun tatuaggio nero sulla faccia, segno inequivocabile che invece esibiscono con fierezza i vecchi della tribù che ne han fatte più che Bertoldo in Francia. Farà pure la faccia feroce, ma è un po' come quella di uno che da noi aveva si e no sedici anni quando è entrata in vigore la legge Merlin e gli hanno chiuso i casini in faccia. Tranquillo che prima o poi arriva anche nel Nagaland un Salvini che prende in mano l'affare.

Poi non dite che non vi avevo avvisato!



Da qualche tempo sto cercando sottilmente di prevenire gli amici su una brutta "tegola" che sta per abbattersi sulle nostre teste.
Ho notato che pochi hanno letto un mio post  di qualche tempo fa, in cui esaminavo l'attuale situazione politico-economica mondiale. Le reazioni, a parte alcuni commenti scherzosi, sono state nulle.
Ritorno alla carica, perché nel frattempo la situazione è peggiorata, e mi sembra che pochi ancora se ne rendano conto: solo alcuni contati -sulle dita di una mano e avanzano- amici di Facebook ne parlano e postano articoli sull'argomento.

Uno degli amici che ne accenna è il prof. Francesco Erspamer "Perché l’euro, come il TTIP (non sapete cosa sia? informatevi, avrà molto più impatto sulla vostra vita del nome scelto come presidente della Repubblica), ha il solo scopo di imporre la globalizzazione e il libero mercato, ossia il regime delle grandi corporation, dei media e dei supermiliardari".

Eppure, ne va del futuro di tutti quelli che sono più giovani di me: in effetti, su di me e coetanei la situazione potrebbe avere poche ripercussioni, calcolo che il punto di non ritorno si avrà tra cinque-dieci anni, quando a me ne resteranno pochi (*) da vivere.

Riepilogando.
Checché ne pensino i miei amici Tamburisti e la maggior parte degli amici di Facebook, sebbene non esistano i “complotti” propriamente detti (tipo scie chimiche, per intenderci), esiste però una organizzazione, per chiamarla in qualche modo, che trascende le nazioni e i governi e che li manovra come marionette.

Si tratta del network delle grandi banche, in mano a pochissimi “gruppi” o “famiglie”, forse una dozzina in tutto il mondo. Avrete certo notato, se non siete stati in coma negli ultimi quarant'anni, che a poco a poco queste grandi banche hanno assorbito o eliminato tutte quelle piccole e medie che esistevano una volta.

Avrete anche notato che in periodi di crisi, come quella che stiamo vivendo grosso modo dal 2008, tutti gli Stati (a parte l'Islanda, che infatti sta uscendo dalla crisi) aiutano finanziariamente le banche, cioè le dirette responsabili di suddetta crisi.

Quanti di voi si saranno chiesti, come me, perché mai questi aiuti finanziari, che uscivano dalle tasche dei cittadini costretti a sacrifici e rinunce, non venissero dati come prestiti direttamente alle aziende di produzione (fabbriche, imprese di costruzione ecc.) perché potessero continuare a impiegare i lavoratori invece di doverli licenziare? È semplice: per accentrare sempre di più il potere economico su quelle poche banche, che il cittadino medio crede possedute dallo Stato in cui operano e che in realtà sono private, in mano appunto a quelle poche famiglie di cui parlavo. O credete forse che la Banca d'Italia appartenga allo Stato italiano e quindi in minima parte anche a ciascuno di voi?
Disilludetevi. Lo stesso vale per le Banche degli altri Stati. 

Non solo: gli Stati (voi ed io cioè) pagano parecchio per ottenere da queste Banche Centrali il denaro fisico che usiamo finora per gli scambi.

Tranquilli: il denaro fisico è destinato a sparire nel giro di pochissimi anni. Come sapete, già sono state poste limitazioni pesanti alla circolazione dello stesso: in alcune nazioni già non si può usare per pagamenti al di sopra di una certa cifra, variabile a seconda dello Stato ma abbastanza limitata; è fatto pertanto l'obbligo di pagare attraverso conti bancari (ma no? davvero? nuovamente le banche?) anche per chi non sappia proprio da che parte iniziare a chiedere un conto corrente.
Anche i versamenti su conto corrente sono monitorati e limitati: per esempio, qui in Spagna è schedato chi versi da 1.000 euro in su alla volta sul proprio conto corrente. Le banconote da 500 euro, dapprima demonizzate come legate alla malavita organizzata, sono ormai sparite dalla circolazione, come pure silenziosamente quelle da 200 euro.

Anzi, pochi giorni fa abbiamo letto un avviso in un centro commerciale che avvertiva che tali banconote non sarebbero state accettate. Ma anche quelle da 100 euro stanno sparendo, io personalmente non ne vedo più da almeno sei mesi, pur avendole richieste alla mia banca mi sono state negate con scuse ridicole.
Stiamo contando le settimane che passeranno prima che anche il ritiro del denaro per mezzo del bancomat venga ancor più limitato. Già ora occorre andare più volte, in giorni diversi, per accumulare sufficiente denaro per comprare in contanti, che so, un frigorifero o un buon computer...

Ovviamente, questo obbligo di pagare solo telematicamente comporta che le banche conoscano tutto sui nostri consumi, comprese le scelte. Già del resto siamo tutti controllati attraverso i nostri telefoni cellulari (non a caso per operare con una banca per internet è d'obbligo fornire il numero del proprio cellulare, cui perverrà l'SMS con il codice di sicurezza da inserire) da tempo con SIM nominativa (sempre per ragioni di sicurezza, eh!) e collegati in ogni momento a una rete che definisce con l'approssimazione al massimo di pochi chilometri la nostra ubicazione fisica. Anche navigando in internet (ogni computer è individuabile univocamente) facciamo conoscere i nostri gusti, sia che si tratti di una ricerca su Google sia che si scriva uno “stato” su Facebook. Ricordo che anni fa, all'epoca in cui sul Tamburo scrissi alcuni post sulle scarpe, tutti i giorni su Facebook mi venivano proposti negozi online di scarpe (di cui non mi importa nulla, detto per inciso).
Del resto, fra telecamere in ogni negozio e per strada e ora anche i droni, siamo controllati in ogni nostro movimento (anche in casa, per chi possiede una Smart TV), esattamente come previsto dal grande George Orwell.



Dicevo che le grandi banche hanno assorbito o eleminato quelle medie e piccole. Lo stesso è stato fatto con le imprese di produzione, che sono sempre più accentrate nelle cosiddette Multinazionali, che posseggono ormai (fatto salvo il piccolo artigianato) quasi tutta la produzione, dalle auto agli elettrodomestici, dall'alimentazione all'abbigliamento, dalla farmacologia a lla comunicazione, passando per tutti i comparti della produzione e della commercializzazione.

Indovinate? Queste grandi ma relativamente poco numerose Multinazionali a chi appartengono?  Già: per lo più alle grandi banche... non vi illudete, quando comperate le azioni di questa o quella industria, di questa o quella banca, siete solo una formichina tra una miriade, che porta diligentemente la sua briciola al grande formicaio che sempre continuerà ad appartenere per almeno il 51% ad un'unica formica regina titolare del diritto di decidere per tutto il formicaio (anche chi dovrà sacrificarsi per il “bene comune”).



E cosa hanno architettato le banche attraverso le loro multinazionali per asservire ancor più il pubblico?
Nientemeno che il TTIP (Transatlantic trade and investment partnership - Partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti), di cui recentemente il grande statista Renzi si è dichiarato sostenitore -e basterebbe questo per capire che è una fregatura solenne! 

Già dal 1994 gli USA hanno stretto, unitamente al Canada, un accordo economico, detto NAFTA (North American Free Trade Agreement) con il Messico. Bene, malgrado i trionfalistici proclami della stampa (lo sapete, vero, che praticamente tutta la stampa mondiale, insieme ai network televisivi, appartiene, guarda caso, alle banche di cui parlavo?), ogni tanto si alza qualche voce discordante , ad affermare che non è tutt'oro quel che riluce... e si chiede "Did NAFTA help Mexico?" 


Ora, si vorrebbe applicare all'Europa un trattato forse ancora peggiore se è possibile, che se da un lato
potrà portare grandi benefici agli USA dall'altro sicuramente affosserà l'economia già compromessa della zona europea (non dimentichiamolo mai, compromessa grazie alla crisi creata dalle grandi banche).
Per esempio, lo sapete che grazie al TTIP qualsiasi Multinazionale potrebbe far stravolgere di fatto le leggi nazionali  degli Stati aderenti, a proprio favore naturalmente? se per esempio l'Italia o la Spagna avessero una legge che proibisca l'uso di certe sostanze tossiche nei cibi, ecco che il produttore di tali sostanze, o il produttore che le utilizzasse, potrebbe far causa all'Italia o alla Spagna... e sicuramente vincerla! chiedendo risarcimenti miliardari per il danno economico subito... Ovviamente ciascuno stato aderente al TTIP si affretterà ad adeguare la propria normativa al diktat delle Multinazionali.

Anche i promessi vantaggi sull'occupazione dei cittadini europei sono opinabili, già ora vediamo come tante fiorenti industrie europee, una volta assorbite dalle Multinazionali, han proceduto a massicci licenziamenti e decentramenti della produzioni in Paesi più economici e più compiacenti dal punto di vista legislativo.
Vi invito a leggere alcuni articoli sul famigerato TTIP.

Poi alcuni commenti (ne ho trovati centinaia, simili a questi) :






Anche qualche video:




Non c'è da stupirsi che il grande pubblico ne sappia così poco:


Ma sì, Renzi dice che non dobbiamo lasciarci sfuggire l'occasione! brindiamoci sopra! con acqua, se potremo permettercela, dopo che le multinazionali -tipo Nestlé- avranno finito di comprare tutte le fonti: del resto, “l'acqua non è un diritto"!



Sì cari ragazzi, stiamo per diventare (parlo dell'Europa, non solo l'Italia) tante copie di Winston Smith: il romanzo 1984 ci ha messo un pochino di più del previsto ad avverarsi, ma l'ha fatto senza fretta e senza pausa, come si dice qui. “la menzogna diventa verità e passa alla storia”, “chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”. Ho già avuto modo di vedere, negli ultimi 50 anni, parecchi "rifacimenti" della storia.

Ora scrollate pure le spalle, ridete dei questa vecchia pazza complottista e continuate pure a interessarvi di chi vince lo scudetto o presenta Sanremo o della polemica sugli OGM...

Nel frattempo si sta "cucinando" con altrettanto segreto  l'equivalente TPP  per i paesi che si affacciano sul Pacifico, con gli stessi inconvenienti del TTIP per "quasi" tutti i partecipanti...

dalla pagina www.ustr.gov





Sì, lo ammetto, provo una profonda antipatia per la Nazione che ospita molte di quelle poche famiglie che stanno diventando proprietarie del mondo intero e sta loro permettendoglielo e facilitandolo: si tratta di una nazione guerrafondaia, aggressiva, razzista, che sfrutta il terrorismo che essa stessa crea per sottomettere psicologicamente, economicamente e militarmente tutte le altre nazioni, mentendo spudoratamente e impunemente su tutti gli altri Stati che non si allineino ai suoi diktat.
Del resto, poco si poteva sperare dal suo popolo: le sue origini provengono in primis da quelle stirpi di militari sanguinari che hanno asservito e annichilato le popolazioni autoctone. A quelli si sono a poco a poco aggiunti i delinquenti europei in fuga dalla giustizia dei loro paesi d'origine, i fanatici religiosi anch'essi più o meno in fuga, e poi i trafficanti d'armi, i cercatori d'oro in senso lato (tra cui truffatori , biscazzieri e avventurieri), le prostitute al loro seguito ecc. ecc. 
Se il sangue non è acqua e se l'educazione forma l'individuo, cosa ci si poteva aspettare da un tale coacervo?
Sicuramente l'apporto di schiavi da altri continenti non è servito a diluire quel sangue e quella mentalità... anche perché un popolo così razzista e fanatico tende a mantenere almeno negli strati sociali di chi comanda la sua “purezza” WASP. A quanto pare neppure l'apporto di menti eccelse (gli scienziati per lo più europei che per un motivo o per l'altro hanno preferito o sono stati obbligati operare in quella Nazione) è servito ad elevare molto il livello mentale e culturale di un popolo che ha forse il più alto numero di sette, pseudoreligiose o no, dedito mediamente a propagare il creazionismo e altre leggende.
Ma la mia antipatia è suffragata dai fatti, a disposizione di chiunque voglia vederli.

(*) non sono abbastanza importante e influente, come non lo è questo blog, per pensare che quanto ho scritto qui me ne diminuisca il numero, semmai sappiate che vi ho voluto bene! ;-)



domenica 17 maggio 2015

Per Matteo


Finiamola con le inesattezze!


Incomincio a essere stufa di leggere tanti travisamenti della realtà.
Un'amica di Facebook ha postato l'altro giorno queste parole


Ecco, c'è da dire che fondamentalmente quanto dice è almeno in parte inesatto..
Si vuol far credere che l'INPS sia in grave deficit esclusivamente a causa delle pensioni erogate ai dipendenti pubblici e delle cosiddette “baby pensioni”.
Non conosco, lo ammetto, la situazione dei dipendenti parastatali, comunali ecc., ma ricordo sufficientemente bene quale fosse la situazione degli statali.
Purtroppo per vari motivi non ho più la raccolta di normative che era il mio pane -del resto la normativapensionistica non era parte delle mie mansioni- posso solo affidarmi alla mia memoria.

All'epoca l'ente previdenziale nel settore statale era l'ENPAS. Offriva assistenza sanitaria (tramite rimborso parziale, tempo dopo, delle spese mediche e farmaceutiche certificate da documentazione: insomma, già si pagava il “ticket”).
Offriva anche prestiti agevolati, tramite il “piccolo prestito” senza particolari requisiti e la “cessione del quinto” per cause documentate (mutuo per la casa, spese universitarie dei figli, spese mediche non coperte e altro).
Ma il compito principale era previdenziale, ovvero il pagamento della pensione a fronte delle contribuzioni versate. Fino ad una certa epoca i conti dell'ENPAS sono sicuramente rimasti in attivo. 

Poi a quanto pare lo Stato ha iniziato a non versare più i contributi dovuti, benché iscritti in Bilancio.

Vedete, in ogni bilancio ci sono alcune voci che fanno parte delle cosiddette "partite di giro": sono cifre stanziate in entrata, provenienti da una fonte ben precisa (nel caso dei contributi previdenziali ed assistenziali provengono dalle ritenute sulla misura lorda degli stipendi dei dipendenti), mentre in uscita devono apparire le stesse identiche cifre, fino al centesimo, da destinare a un ben preciso scopo (nel caso delle ritenute assistenziali e previdenziali, devono essere versate agli Enti previdenziali, per i fini statutari).

Lo Stato invece a quanto pare versava solo la parte direttamente a carico del dipendente, mentre tratteneva la parte che non appare sul cedolino ma che per Legge avrebbe dovuto accantonare a monte del calcolo dello stipendio lordo.

Dove sono finiti i miliardi stanziati per questa voce delle partite di giro e mai trasferiti in uscita agli Enti previdenziali?

credo che le frecce indichino esattamente questo: i contributi versati che ritornano sotto forma di pensione


Intendiamoci, questo comportamento ogni tanto si è scoperto anche nei datori di lavoro privati, infatti è bene che ogni tanto il lavoratore dipendente controlli presso l'INPS la propria situazione contributiva, per non scoprire eventuali "buchi" contributivi quando è ormai troppo tardi anche per far ricorso. A volte anzi si è scoperto che perfino la parte a carico del dipendente, regolarmente ritenuta dal lordo dello stipendio, non era mai stata versata.

(Ora pare che il deficit portato in eredità all'INPS dall'INPDAP si sia colmato)

Nel settore privato esistevano l'INAM (per la Salute) e l'INPS a coprire queste previdenze.
Ora si grida tanto allo scandalo perché l'età pensionabile è stata portata per tutti a 67 anni circa: bene, quando esisteva ancora l'ENPAS e anche dopo, quando è stato sostituito dall'INPDAP, l'età anagrafica richiesta ai dipendenti statali per ottenere la pensione di vecchiaia era di 65 anni, per uomini e donne.
Nella stessa epoca per l'INPS era di 50 anni per le donne e di 55 per gli uomini, portata poi rispettivamente a 60 e 65. (non mi risultano sollevazioni popolari e scioperi per protestare contro questa sperequazione). Ora a poco a poco il divario si va colmando.



Un'altra differenza tra il settore pubblico e il privato era che l'età anagrafica per la pensione di vecchiaia dovesse essere raggiunta nel primo caso in costanza di servizio, mentre per il settore privato un dipendente poteva dimettersi, una volta raggiunto il numero voluto di anni di servizio, ed attendere l'età pensionabile per richiedere la prestazione. Nel caso del settore scuola inoltre il pensionamento poteva essere richiesto solo a fine anno scolastico (attualmente il 31 agosto).

Per la pensione di anzianità (cioè legata al numero di anni di contribuzione) l'ENPAS poi INPDAP richiedeva un minimo di contributi di 19 anni 6 mesi e 1 giorno che calcolati per eccesso figuravano come 20 (come nel settore privato), per le donne sposate o con figli c'era uno “sconto” di 5 anni (esattamente come per tutte le dipendenti nel settore privato) che portavano il requisito a 14 anni 6 mesi e 1 giorno.
Cioè in pratica, mentre nel settore privato il requisito per la pensione di vecchiaia era più favorevole, il requisito per la pensione d'anzianità era quasi identico nel settore pubblico e nel settore privato.
La grande, sostanziale, sperequativa differenza era che nel settore privato la pensione veniva erogata solo al raggiungimento dell'età anagrafica richiesta per la pensione di vecchiaia, mentre nel settore pubblico veniva erogata da subito: questo creò il fenomeno delle baby pensioni. Io stessa ho conosciuto donne andate in pensione nel 1982, con 10 anni 6 mesi e 1 giorno di lavoro effettivo + 4 anni di riscatto della laurea (all'epoca poche centinaia di lire al mese) e con età anagrafica di 35 anni... il calcolo della pensione fino a quell'anno comprendeva la percentuale relativa a 20 anni di lavoro per la voce stipendio e quasi l'intera somma per la voce IIS (indennità integrativa speciale, quella che nel settore privato venne chiamata “la contingenza”)! poiché quest'ultima voce nel settore pubblico faceva la parte del leone nello stipendio in busta, si può capire quanto fosse conveniente questo pre-pensionamento.
A partire da quell'anno però si aggiustò un po' questa ingiustizia, perché anche l'IIS nelle pensioni venne erogata in percentuale sugli anni di contribuzione.
A proposito del riscatto della laurea, voglio ricordare che nel settore pubblico, a differenza che nel settore privato, poteva essere riscattata solo se richiesta dal proprio profilo professionale: per esempio, alcuni miei colleghi collaboratori amministrativi, profilo per cui non è richiesta la laurea, non poterono accedere al riscatto della medesima, pur avendola conseguita.

Penserete che quanto sopra esposto dia ragione all'amica di cui sopra.

Be', non è così. In effetti già ben prima che l'INPDAP ex ENPAS confluisse nell'INPS quest'ultimo aveva deficit spaventosi, vere voragini, mentre l'Ente dei dipendenti pubblici era abbastanza in salute: infatti solo poche migliaia di dipendenti, soprattutto donne, hanno fruito di una baby pensione, mentre dall'altro lato conosco vari casi in cui i dipendenti pubblici hanno chiesto e ottenuto di permanere in servizio fino al conseguimento del numero massimo di anni di contributi (all'epoca 40), anche oltre il raggiungimento dell'età anagrafica per la pensione di vecchiaia (65 anni).

Inoltre nel settore pubblico non esisteva la figura della “cassa integrazione” cui tanto allegramente e disinvoltamente hanno attinto i datori di lavoro del settore privato (vengono subito alla mente Agnelli e De Benedetti, ma ce ne sono stati una miriade). Idem per quanto riguarda l'"indennità di disoccupazione".
Nel settore scuola pubblica, per esempio, ancora all'epoca delle mie dimissioni (1996) un insegnante, pur nominato su posto vacante, veniva retribuito e quindi contribuiva solo dal momento dell'effettiva nomina -in genere ottobre- fino alla fine delle lezioni -fine giugno comprendendo gli scrutini- mentre rimanevano scoperti ai fini retributivi e contributivi i mesi di luglio, agosto e settembre. A quanto mi dicevano, questi docenti precari non avevano accesso alla “indennità di disoccupazione" e ovviamente, non sapendo neppure se sarebbero stati riconfermati nell'anno scolastico successivo, non potevano rischiare di impegnarsi economicamente, per esempio per sposarsi o accendere un mutuo per la casa...

Bene, io credo (ma è confermato da più parti) che la voragine attuale nei conti dell'INPS sia dovuta, oltre che al mancato versamento da parte dello Stato delle quote contributive a suo carico,  da un
lato a questa “cassa integrazione” e le indennità di disoccupazione e dall'altro alle pensioni di falsa invalidità, così comuni almeno fino a quando ero in Italia.
Anche le integrazioni al minimo” di tante pensioni nel settore autonomo sono sicuramente responsabili.

Ricordo, più di vent'anni fa, il nostro meccanico si lamentava di avere una pensione che gli bastava “solo per comprare le sigarette” (evidente esagerazione). Quello che solo accennava era il fatto che per tutti gli anni di lavoro aveva versato contribuzioni ridicole, di poche centinaia di lire mensili (a fronte per esempio delle svariate migliaia di lire mensili a carico dei lavoratori dipendenti): certo, il calcolo dei contributi veniva fatto sul reddito dichiarato ai fini IRPeF, e a quanto pare il tizio si era dimostrato abbastanza timido e reticente in queste dichiarazioni... Ma niente paura, riusciva lo stesso a vivere bene, non faceva che “bullarsi” della villa che aveva comprato in Kenia, completa di servitù locale!

Ricordo anche un esempio di un'altra pratica abbastanza diffusa, che sfociava anch'essa nella integrazione al minimo della pensione spettante: la moglie di un celebre allenatore di calcio, i cui figli frequentavano una palestra insieme ai miei, mi disse una volta che a suo tempo avrebbe avuto diritto ad una pensione, sia pur minima ma integrabile, pur non avendo lavorato un solo giorno in vita sua - neppure nella sua lussuosa casa-  perché tramite i genitori negozianti versava una ridicola somma mensile come contributo sul suo “lavoro dipendente” nel negozio. (esempi analoghi li ho
conosciuti con i “lavoratori” agricoli)

Insomma, continuare a gettare la colpa del deficit previdenziale sui dipendenti pubblici mi sembra perlomeno azzardato!



La mia esperienza personale.
Mi sono dimessa dal mio lavoro (che amavo e svolgevo con passione) per seguire mio marito all'estero. Non c'era possibilità per me di un trasferimento, per cui per qualche tempo ho valutato la possibilità di chiedere un'aspettativa temporanea per motivi di famiglia (senza assegni e senza contribuzione), ma mi son poi resa conto che si trattava di una scelta senza ritorno e ho rassegnato le dimissioni. All'epoca però (ho iniziato a lavorare fuori casa solo dopo cresciuti i figli) avevo maturato solo poco più di 18 anni di contributi, non bastanti quindi ai fini pensionistici con i requisiti che andavano crescendo di anno in anno più di quanto potessero crescere i miei contributi.
Ho pertanto chiesto e ottenuto che i contributi da me versati allo Stato attraverso l'ENPAS/INPDAP venissero riversati all'INPS. Ho quindi potuto chiedere di accedere ai versamenti volontari
per il raggiungimento del minimo contributivo (altra istituzione inesistente all'epoca nel settore pubblico) e una volta versato quanto dovuto e raggiunta l'età anagrafica di 60 anni ho ottenuto la mia pensione (piccola sì, ma giusta per i miei 20 anni di contributi).




P.S. Curiosamente, l'amica di cui ho pubblicato le parole è favorevole al “reddito minimo garantito”,
così simile alla “integrazione al minimo” di chi non ha praticamente versato contributi...




sabato 16 maggio 2015

Charles/Carlo re? Nope!


Internet, in particolare il Web diffonde le bufale. Ce ne sono di ogni tipo e aumentano sempre per colpa del Web. Se non ci fosse Internet...

NO! falso!

Già ho parlato più e più volte della semina dell'insalata in funzione della fase della Luna, delle scie chimiche e roba simile. Siccome non  voglio passare per uno ripetitivo che ripete ripetutamente sempre le stesse cose dette e ridette oggi parlo d'altro. Cioè no, parlo di bufale ma non diffuse dal Web. Anzi si, anche. Ma in modo completamente (anche se non interamente) diverso.

Cioè a farla breve devo proprio segnalarvi questo post di David Colk Colc Coll insomma, quello è molto famoso, una specie di Piero Angela (ma noi siamo avvantaggiati che da noi i nomi sono più semplici). Insomma David parla del Principe Carlo, quello di Camilla.

Grossi problemi se mai dovesse diventare King Charles III. Anche perché a essere superstiziosi i primi due non è che sono finiti tanto bene. Ma sono OT e potrei sembrare anche menagramo.

Avevo pensato di tradurne almeno un pezzo ma:
Sed fugit interea fugit
irreparabile tempus.
Questo l'ho copiato dal blog di Publio Virgilio Marone; mica volete la traduzione anche per il latino, vero? Sono rimasto in dubbio se dovevo scrivere "ma" ma alla fine l'ho lasciato.

Quindi, un assaggino, in inglese (altrimenti il post sarebbe troppo corto e lo metterei su Twitter):

The age of enlightenment was a beautiful thing. People cast aside dogma and authority. They started to think for themselves. Natural science flourished. Understanding of the natural world increased. The hegemony of religion slowly declined. Eventually real universities were created and real democracy developed. The modern world was born.

People like Francis Bacon, Voltaire and Isaac Newton changed the world for the better. Well, that’s what most people think. But not Charles, Prince of Wales and Duke of Cornwall.

In 2010 he said: ‘I was accused once of being the enemy of the Enlightenment,’ he told a conference at St James’s Palace. ‘I felt proud of that.’

Then he added: ‘I thought, “Hang on a moment”. The Enlightenment started over 200 years ago. It might be time to think again and review it and question whether it is really effective in today’s conditions.’

Dopo una lunga battaglia giudiziaria il Guardian ha pubblicato le lettere che Carlo manda a ministri vari.

You can read all the letters on the Guardian website. They give the impression of being written by a rather cranky old man with bees in his bonnet and too much time on his hands. The problem is that not all cranky old men can write directly to the prime minister and get an answer.

Seguono esempi. Stupefacenti, stupite. E anche Tony Blair non ci fa (nemmeno in questa occasione) una bella figura, anzi.


It seems that the Prince preferred things as they were before 1650.

Allora trovate tutto qui: Prince Charles’s letters reveal the extent of his lobbying for dangerous ‘alternative medicine’.

venerdì 15 maggio 2015

Suggerimenti - 70


Sign of the apocalypse as Daimler unleashes self-driving trucks in Nevada? Hardly

the Tangle of Rangle — Il Bodoni di Higgs
non riuscirete mai a immaginare cosa c'è dentro.

Dai numeri immaginari ai quaternioni
ottimo; ma non è che l'inizio (secondo me)

Collatz Graph: All Numbers Lead to One

“Io li chiamo culattoni”. Ex leghista omofobo candidato con il PD della Moretti in Veneto

25 Percent of Cars Cause 90 Percent of Air Pollution

WHO Declares Liberian Ebola Outbreak Over

MIT Study suggests current solar power tech is good enough


Grillo: "Chi fa mammografie finanzia Veronesi". Lorenzin: "Pericolosissima disinformazione"

The Universal Sense of Humor

6 idee sbagliate sul mondo digitale smontate una per una. E non parliamone più

Per capire che cos’è questo TTIP, il trattato atlantico tanto controverso

Carl Sagan's Rules for Critical Thinking and Nonsense-Detection

The World Needs Scientific Rationalism
Quello del CERN; meriterebbe un post --chissà!

Physicists Are Philosophers, Too

Can Earthquakes Be Predicted Algorithmically?
grossi dubbi; probabile bufala


Cannabis all'ombra dell'U-Bahnhof

L+170: Logbook

Ecco Loki, l’anello di congiunzione tra cellule semplici e complesse

Obama’s Catastrophic Climate-Change Denial

La strada solare funziona. Soppianterà le colonnine?

"Big Cowshit" vs Citizen science
è in italiano nonostante il titolo; e i padagni hanno molto da imparare ancora

NASA’s New Horizons Spots Pluto’s Faintest Known Moons

Sugli ogm servono ricerca pubblica e informazione


L’effetto gregge c’è: i pedoni in gruppo si comportano come pecore, e si possono controllare

Is Samantha Cristoforetti the Most Awesome Astronaut Ever?

Alla Chiesa: un miliardo dall'8 per mille. Per la Corte dei Conti è troppo: "Serve riforma"

Why you should never, ever play the lotteryda noi è anche peggio

Zerocalcare nella città dei Puffi

Brian Cox visits the world's biggest vacuum chamber - Human Universe

La suora ai bambini: «Fate i bravi, o Gesù farà morire papà e mamma»