Guerriero Konyak - Nagaland - India - marzo 2015 |
Due zanne consistenti sulla collanina che sostiene le cinque testine d'ottone. Un segno ci deve pur essere per chi è guerriero di una tribù di tagliatori di teste. Non fosse per quello, forse basterebbe lo sguardo fiero, anche un pochino inquietante, che il il cappelluccio con la piuma tirolese cerca di stemperare invano. Beh da queste parti le teste si tagliavano eccome, fino a quando una quarantina di anni fa sono arrivati quei rompiballe di missionari battisti con tutte le loro storie di pace e compagnia bella e da allora, zac, fine delle teste mozze e del divertimento. Così questo disgraziato, che forse era troppo ragazzino allora, non ha avuto neanche la soddisfazione di tagliarne una di zucca, come si evince dal fatto che non ha nessun tatuaggio nero sulla faccia, segno inequivocabile che invece esibiscono con fierezza i vecchi della tribù che ne han fatte più che Bertoldo in Francia. Farà pure la faccia feroce, ma è un po' come quella di uno che da noi aveva si e no sedici anni quando è entrata in vigore la legge Merlin e gli hanno chiuso i casini in faccia. Tranquillo che prima o poi arriva anche nel Nagaland un Salvini che prende in mano l'affare.
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