Il confronto delle idee nell'epoca dei social-cosi

Oggi un cinguettio su Twitter mi manda a questo post: Il confronto delle idee nell'epoca di Facebook.
Bello, condivisibile per quello che dice e da condividerlo (come sto attualmente facendo qui sul blog). E anche Le Scienze, io da piccolo la leggevo sempre, adesso --ahimè-- non più per tutta una lunga serie di scuse tra le quali la prigrizia. Ma condivisibile, quasi sempre (non voglio impegnarmi troppo ma sì, parecchio condivisibile).
Non riassumo, c'è il link, leggetelo di là, se vi va.

Quando si dice la combinazione, il giorno prima (ma l'ho visto solo oggi grazie a --indovinate) su Wired (italiano) questo: Perché ignoro i compleanni su Facebook.
Ecco. Io finora facevo sempre gli auguri su Facebook quando lui stesso me li ricorda. Posto una foto, sempre la stessa, anzi no, sono due una per gli uomini (pasticcini) e una per le donne (una rosa): sono sessista.
Ma (non so se mi credete ma è vero per davvero) è da un po' di tempo che ci pensavo di darci su (Sergio avrebbe da ridire su quest'espressione, anzi anch'io, cancello, ecco) smettere.

Perché è una cosa automatica, non spontanea e spesso nemmeno sentita manco un po'. Basta smetto, e cancello la mia data dai miei dati.

Io vivo qui in fondo a quella che una volta era la West Padagna e adesso non si sa tanto bene, diciamo situazione complicata, ma politicamente definita: fascio-clero-berlüs-legaiola. E totalitaria, tutti per uno! nèh!!!11!
Tranne me che ogni tanto devo mettere il naso fuori, mica si può vivere di solo Web. Anche perché, come si diceva, lì si finisce sempre di vedere chi la pensa come te. Anche nel mondo reale, quello 1.0 ma andando in giro trovi più varietà, per esempio a me è capitato di trovarmi al bar con La Ganga (qualcuno lo ricorda?) o con Borghezio alla stazione (Porta Susa, quando era ancora quella vecchia).

Vero che Sandro (ecco uno che vorrei farci 'mico per davvero; roba che se fossi giovane studiare assieme, a costo di capire cosa fa) oggi twitta questo.
Ma lui è l'eccezione. Non che adesso mi metta a fare quello che dice; anzi diventerò --promesso-- ancora più orso e scorbutico e selvatico. Forse. Se ci riesco. Anche perché ho un mucchio di cose da finire, del 'puter e anche altre.

E la lunghezza giusta delle robe da leggere è quella di Twitter; e non ci sta in un tweet si può spezzare in due o --al limite-- tre. Ma non di più. Basta adesso mi metto a scrivere un post lungo e tortuoso per l'altro blog; che volete farci sono un grafomane. Mica è colpa mia, è che sono fatto così.