venerdì 22 aprile 2016

Il Web oggi

Forse è stata un’illusione, ma molto realistica. Quella di poter spegnere lo schermo della banalità piovuta dall’alto. Di svestire gli abiti dello spettatore passivo e trasformarsi in Indiana Jones della conoscenza
Segnalato da Massimo Mantellini (il Mante) ho scoperto un post di Luca Castelli che devo davvero segnalare. Concordo perfettamente in tutto.

Ma voglio aggiungere qualche considerazione mia, personale.
Forse è solo un momento di stanchezza, sapete la primavera, da sempre a me capita di sentirmi fiacco e stanco in questa stagione, poi passa, cambia, o peggiora. In questi giorni Twitter --mi sembra-- sta avendo uno sversamento di pubblicità mai visto, roba da TeleVenditaEccezzionaleQui, e senza set di pentole. Poi forse mi abituerò; o forse no come quando mi capita di vedere la pubblicità alla tele e non ho il telecomando. E spesso vedo che alla gente piace, ho anche un amico (finora, adesso mi scancella) che la produce (e tra un po' si laurea, peccato che mi scancelli proprio ora :sad: che manca poco alla festa).

Per me il Web (forse sbaglio ma lo distinguo da Internet, più ampio) è importante, mi tiene collegato con il mondo. Ha anche sostituito --molto meglio-- i giornali. Forse sono solo io a pensarlo ma i quotidiani italiani oggi sono molto peggiorati; sulle edizioni online si trovano --in ritardo-- notizie prese da tweets, quasi sempre epurate dei link. Ma con il Web ho a disposizione tutto il mondo --OOPS! no: c'è il problema della lingua. Finisce che resta l'inglese e poco altro (il francese non è così importante, lo spagnolo mai studiato, niente tedesco, niente cinese, niente arabo, niente le altre lingue). Resta fuori la maggior parte del mondo; che magari nemmeno è collegata. OK, sono OT.

Che dire delle bufale che imperversano, dai vaccini alle scie chimiche? Non vale la pena combatterle; le ignoro (quasi sempre).
Altra delusione i social-cosi: tanti contatti si limitano a metere un like (a tutto quello che vedono). Pochissimi i commenti, a ragione: usano il telefono e non è comodissimo; le volte che ne ho uno a disposizione realizzo di essere negato. Quando segnalo un post su Facebook scopro che i like (e a volte anche la condivisione) è per l'immagine fuori contesto, messa lì solo per akkiappare (OK, anch'io, nel mio piccolo).


Ma, tutto ciò premesso, il Web resta importantissimo, per me. Anche con i limiti indicati dal post di Luca. Anzi c'è ben di peggio, non viviamo nel migliore dei mondi possibili, Gottfried Wilhem sbaglia.

OK, il post di cui sto parlando è questo: Internet per conformisti, l'ho scoperto grazie al Mante, qui: Internet per conformisti.

OT: il linguaggio di Luca è quello attuale del Web, a differenza di altri altrettanto buoni, p.es. quello dell'Atlantic.

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