mercoledì 13 luglio 2016

Qualche (doverosa) precisazione sul Servan

https://venetostoria.com/2015/09/19/carnevale-della-natura/

Chi l'avrebbe detto mai! Il post di ieri Anche noi avevamo il Bigfoot e la pantera ha scatenato un pandemonio (relativo, quello che il blog può permettersi).

Non dico che sia colpa di Stefano che non sta bene cercare un capro espiatorio a tutti i costi, anche quando proprio non è il caso.
Anche se
Poi ci sono anche aspetti positivi: ho avuto links (adesso vi racconto) e conosciuto nuovi tweeps 🌈  ☺  😊  ♥ 🎶

Allora pronti? Via!
Una cosa perso: ripensandoci il racconto di magna Cesca dev'essere avvenuto quando c'erano già mia sorella e una cuginetta, ma non troppo tardi; diciamo che avevo un età tra i 7 e i 9 anni. Per cui sapevo già leggere e conoscevo lo yeti (non personalmente ma attraverso Oggi) e sapevo che c'era. Ma se c'era sull'Himalaya che come clima non è il massimo (specie d'inverno) doveva senz'altro esserci anche da noi, nei boschi di Tetti Cavalloni, vicino a dove abitava magna Cesca da piccola o in quelli di Stupinigi, più grandi. O su in Valle (Chisone, quella di Pinerolo, dopo i boschi di Stupinigi), chissà, ma c'era.

Stefano mi ha subito mandato qualche link, non avevo googlato abbastanza. Risulta che il Servan c'è, c'è anche l'indirizzo, il bric Blin a Monasterolo Casotto. Forse non è quello della magna, questo è amico di pastori e carbonai, un selvaggio per bene. A proposito, sì come pensavo il nome viene da servaj, selvaggio.
La storia, lunga e istruttiva la trovate qui: La Storia del Servan di Bric Blin.

Les français, ceux juste au-delà des Alpes I francesi, quelli appena oltre le Alpi, sanno, c'è anche da loro; anche se forse diffondono notizie false (alto 25-35 cm) magari per proteggerlo. Ah, c'è anche in Svizzera. Ma questo non è tanto selvatico, veste per bene; dev'essere quello che ha aperto il ristorante a Parigi (visto che non era tanto piccolo?).

Forse l'errore mio (o di magna) è stato quello di fare di tutt'erba un fascio (cit.) (o dovrei scrivere (mod.di.dir.)?). Giustamente mi si fa notare che mica ce n'è una sola specie. Per dire le masche come ho fatto a dimenticarle? E pensa te che qui a randa vicino c'è chi tiene sempre accesa la luce nel cortile per via delle masche dispettose. Che poi lui non ci ha mai fatto niente, chissà da quanto dura? e finirà? Ah, nei boschi, ache quelli piccoli, meno di un ettaro, fare attenzione a non disturbare gnomi o folletti o quelli che sono (sono niubbo, non saprei distinguerli). E magari c'è anche la pantera, fare attenzione!
C'è anche chi vede diavoli, anime perse e affini (no, Brosio è di Asti).
Tutto qui: Masche, Uomini selvatici e Diavoli: creature fantastiche tra Piemonte e Liguria.

Molto dettagliato il resoconto di Giorgio Castiglioni l'Uomo Selvatico in Italia, ringrazio Sofia Lincos per la segnalazione. E se siete su Twitter followatela, rockz. Uh! anche Stefano. E poi ne trovate altri, il bello dei social-cosi è che sono come le cilie cigliege cigliegie cerese: una tira l'altra (mod.di.dir.).
Intanto su Twitter continuano i messaggi, lo sapete che c'è anche il Daü?

Ah! il Servan: è come l'uomo ce ne di buoni e meno, proprio come noi. Sembra. Quello di magna doveva essere un leghista ante-litteram. Un precursore, come l'indimenticabile (purtroppo dimenticato) Gianfranco Miglio.
La pantera invece direi che tutto sommato è meglio di come immaginavo: non mi risulta che abbia mai creato danni, al massimo qualche spavento.

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