Fa caldo. Tanto. Troppo.
Tanto che poi mi capita --e mi viene da postare su Fèissbukk-- roba come questa.
E di solito i sogni li dimentico; questo invece no, a mio discorno.
Avevo un cavallo che tirava un rimorchio tipo barchessa (si può dire barchessa?) pieno di cavalli parcheggiato quasi all'incrocio tra corso Italia e via Roma, però al posto della banca c'era un box-auto. Stavo parlando con Matteo, no, non il #cazzaro, l'altro. Arriva una giovane signora tappata bene che mi cazzia perché deve prendere la macchina; Salvini (ebbene sì, lui) mi dice che sarebbe difficile girare attorno alla rotonda, meglio andare avanti, anzi indietro. Un amico (non identificabile) mi dice di scaricarne un po', almeno mille. Non sapevo di averne così tanti e mi sono svegliato.
Fa caldo. Tanto. Troppo.
Di solito è meno peggio. Ma poi --si sa-- il primo temporale d'agosto segna la fine di questo periodo afoso. Ma prima Santa Maura, la festa patronale, tutti invitati, nèh!
Di solito è meno peggio (forse l'ho già detto ma suona bene, anche se rischio di passare per ripetitivo). Ultimamente mi capita quando scrivo qualcosa di personalmente personale sull'altro blog --quello noioso-- di avere come dei flash su possibili modifiche e integrazioni. La cosa si può verificare in uno degli ultimi post, riguardo il comando unicode.
Se non avessi la brutta abitudine di restituire i libri che mi prestano --apetta questa la cancello che potrebbe avere conseguenze-- potrei citare bene una cit. invece di copincollarla dalla Wiki:
While asleep, I had an unusual experience. There was a red screen formed by flowing blood, as it were. I was observing it. Suddenly a hand began to write on the screen. I became all attention. That hand wrote a number of elliptic integrals. They stuck to my mind. As soon as I woke up, I committed them to writing.
Ecco --sensa comparision (non riporto più la pronuncia, chi mi segue sa che basta leggere le "o" come la "u" italiana)-- per me al posto di Namagiri mi ritrovo Sua Pastosità il Prodigioso FSM (SSCR).
Ecco, pròpe parej (la "ò" si legge "o", la "e di "parej" è larga, la "j" si legge "ii"). Ma il primo temporale d'agosto, dopo Santa Maura...
Uh!
qui,
qui,
e qui.
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