C'è da dire subito una roba: Wordpress tratta in modo molto diverso da Blogger i commenti che giudica spam: li mette in quarantena e devi essere tu a cancellarli, entro un mese, poi vengono eliminati. I commentatori nuovi devi approvarli (solo la prima volta) e se non lo fai finiscono nello spam. Bisogna controllare spesso: io ho lasciato in sospeso un dottorando di Roma che diceva cose interessanti; poi gli ho anche mandato una mail di scusa che forse è finita nella sua casella di spam, contatto perso, sigh.
Blogger/Blogspot, quello di Google 'nsomma fa quasi tutto lui. Più tranquillo anche se alle volte il comportamento completamente automatico può errare (più di me). Se c'è più di un link il commento rischia, come se c'è un link a uno spammer già noto.
In questi giorni la salute è così-così: mal di gola, raffreddore, stanchezza cronica e allora ho seguito il consiglio di Lord Henry. È davvero gratificante e divertente, ecco gli incipit degli ultimi:
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I every time spent my half an hour to read this blog’s articles or reviews all the time along with a cup of coffee.Gratificanti vero? Quello che mi perplime 'na frisa è che sono tutti in inglese per blog in italiano! Si capisce al volo che sono farlocchi, lo capisco anch'io. Anche perché i due blog hanno sì visitatori forestieri ma sono una minoranza, ecco qua
ultimi tre mesi |
tutti |
In entrambi i casi le liste sono state tagliate. Sono credibili? penso di sì, alcuni commentatori lontani li conosco, gli altri sono altrettanto benvenuti, anche quelli che vanno solo a caccia di immagini da riciclare.
Questo è, secondo, me il bello del Web: mette in contatto persone lontane fisicamente che possono diventare amici di Fèisbuk, di Tuitter, di Gipiù, di blog e quant'altro. Certo se uno si comporta male lo scancello, seguo l'esempio di devandrea:
Non è il mio mestiere ma, per il giusto prezzo, potrei fornire la localizzazione (tradussiun) dei messaggi tipici. E quelli tradotti da me li lascierei passare, sarebbero figli miei, in fondo.
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