venerdì 21 settembre 2012

Terry, signori e signore

L'elfo guardò la faccia innocente di Margrat e aprì la scatola.
Greebo aveva passato due interi, irritanti minuti in quella scatola. Tecnicamente un gatto chiuso in una scatola può essere vivo oppure no. Non lo si può sapere finché non guardi. In effetti l'atto stesso di aprire la scatola determinerà lo stato del gatto, anche se in questo caso c'erano tre stati ben distinti in cui il gatto poteva trovarsi: vivo, morto o incavolato nero.


Avrei dovuto aspettarmelo, quando è comparsa la scatola! Ma Greebo (un gattaccio orbo di un occhio, padre di metà dei gatti di Lancre, feroce lottatore) è un personaggio importante. E al solito Terry Pratchett e Erwin Schrödinger hanno vinto. Non sono riuscito a non ridere apertamente, forte. Anche se questa volta ho qualche riserva, che vado a esporre.

Però vi chiederete: di cosa sta parlando? Giusto, avete perfettamente ragione, questa vorrebbe essere una recensione con considerazioni annesse su Streghe di una notte di messa estate (Lords and Ladies in origine, 1992), quattordicesimo volume della serie del Mondo Disco.

Non racconto la trama, leggetelo, 16 euri, sconto se avete la tessera (di e da Feltrinelli). Racconta dell'invasione del regno di Lancre da parte degli elfi. Niente paura alla fine vincono i nostri, ma con molte vicissitudini.

Gli elfi non sono come quelli del Signore degli Anelli, anzi, sono freddi, crudeli, trattano gli umani come e peggio delle bestie. Ma hanno i loro punti deboli, anche culturalmente e sono destinati alla sconfitta. Il bene trionfa, oh!

Però... c'è un però, anzi più di uno.
Intanto il testo è meno scorrevole del solito, in alcuni punti è lento e si trascina stancamente, interrompe la sequenza di fuochi d'artificio che il Terry mi ha abituato. Poi c'è sotto una parodia al Sogno di una notte di mezz'estate che gli inglesi conoscono (probabilmente) ma noi non è detto; parecchi dialoghi sono così incomprensibili anche per me che in gioventù ho letto Guglielmo Scuotilancia (in italiano) e visto l'opera in TV (in inglese, quello del '600, capito meno di niente).
Ci sono i cerchi nel grano, ormai conosciuti anche da noi ma, anche lì, fenomeno tipicamente inglese.
Inoltre, collegato ai cerchi nel grano (nel libro non nella fisica creativa) la teoria del Multiverso. Ecco roba che riuscirebbe a padroneggiare forse il Peppe ma io so già cosa direbbe a riguardo il Peppe! (è saggio, assai; e affidabile).

Ma insomma ti è piaciuto? Sì ma ce ne sono altri migliori. E poi tutti questi ammiccamenti alla scienza (senza mai denigrarla, il magico mondo del Disco è molto simile al nostro mondo Tondo) non appartengono al fantasy. In libreria mi sono messo a parlarne con una signora martiniana: lì è tutto battaglie, duelli, barbari e intrighi familiari. Una noia mortale, secondo me.

Nessun commento:

Posta un commento