lunedì 23 aprile 2018

Una modesta proposta...

Il titolo completo sarebbe stato troppo lungo "Una modesta proposta per impedire che gli studenti e  i loro genitori siano di peso per il Paese" (lo ammetto, l'ho scopiazzato, ma dopo tanti anni penso sia decaduto il copyright...)



Da qualche tempo si è acuito un problema non nuovo, per la verità, ma mai come in questi ultimi mesi si è notato tanto! Non riporto qui i vari video o le notizie di cronaca sui giornali, ma tutti sanno che è in atto una vera guerra contro la Scuola in generale da parte dei governi e contro i docenti da parte di studenti e genitori.
Non passa quasi giorno senza notizia di bullismo o aggressione fisica a un docente (non sempre lo stesso, farebbe notare Juhan!)
Inoltre la Scuola come istituzione viene sempre più privata dei mezzi legali ed economici per provvedere al suo scopo primario se non unico: l'istruzione dei discenti. Si badi bene: NON l'educazione, compito precipuo della famiglia. Istruzione ed educazione, nel loro insieme, danno luogo alla formazione.


Ebbene, presento qui la mia proposta, in pochi punti, da applicare per ora solo alla scuola superiore, mentre per la scuola dell'obbligo si penserà in un secondo tempo.


1- Il governo (quando ce ne sarà uno!) continui con lo smantellamento sistematico della scuola pubblica per quanto riguarda i finanziamenti, da dirottare sempre più verso la scuola privata, anche per rendere più rapido il deterioramento dell'istruzione, notoriamente un sottoprodotto non richiesto né auspicato in tale tipo di scuola. (Chiaro, previa abolizione del comma 3 dell'articolo 33 della Costituzione).

2- Sempre per lo stesso motivo, non si provveda più a quel minimo residuo di manutenzione degli edifici scolastici (con un po' di fortuna e magari l'aiuto di un provvidenziale terremoto, si potrebbe fortemente ridurre il problema dalla base, eliminando molti degli addetti e dei fruitori), manutenzione che del resto era per lo più demandata alle Province, ora astutamente eliminate.


3- Si incentivi la formazione di classi numerose, soprattutto in presenza di studenti disabili, in modo da intralciare quanto più possibile il lavoro dei docenti. Classi più popolose = classi in numero minore, servirebbe anche a sopperire alla diminuzione di aule agibili (vedi sopra).

4- Le materie di studio vengano riviste secondando l'andamento degli ultimi decenni, ovvero tagliando drasticamente le ore di insegnamento delle materie più caratterizzanti i vari corsi di studio, nonché eliminando completamente le ore di laboratorio (soprattutto negli IPSIA e gli ITIS, ma anche nel Liceo Scientifico). Questo permetterebbe un risparmio enorme sia di spazi sia di macchinari (si pensi ai computer, o alla complessa attrezzatura di un laboratorio di chimica, o alle cucine di un Istituto alberghiero...). Inutile dire che ciò eliminerebbe alla radice anche il problema della manutenzione dei laboratori e non ultimo quello dei frequenti vandalismi o furti negli stessi.


5- Si incentivi il progetto di alternanza scuola-lavoro: attualmente è abbastanza difficile trovare imprese che accettino l'impegno di tenere dei ragazzi che non sanno fare quasi nulla e quindi sono manovalanza di bassa qualità e intralciano il normale andamento, con il rischio che possano farsi male (o peggio -dal punto di vista dell'azienda - che provochino dei disastri).  L'incentivo potrebbe consistere per esempio nel passare a tali aziende una parte dei fondi già previsti per gli stipendi degli insegnanti ormai superflui (vd. punto 7).


6- Si continui a diminuire il numero di docenti di sostegno, magari assegnandone uno solo per scuola o ogni due scuole, soprattutto a fronte di situazioni di presenza plurima in classi sovraffollate (vd. punto 3), per scoraggiare i genitori dall'iscrivere a scuola il figlio disabile, dopo la scuola dell'obbligo. In pochi anni sparirebbe così anche la figura stessa del docente di sostegno, con ulteriore sgravio economico per l'erario.

7- Si diminuiscano fino ad azzerarle le ore di lezione frontale: già si sta attuando con successo perché da un lato i discepoli sono occupati (e lo sarebbero ancor più, vd. punto 5) con l'alternanza scuola-lavoro, mentre i docenti sono impegnati con gli "open day", l'aggiornamento, l'autoaggiornamento, i corsi pomeridiani per gli adulti, i consigli di classe, le riunioni "per materie", la compilazione di registri e di verbali eccetera. Questo consentirebbe il licenziamento paulatino, dopo quello degli ITP, anche di quasi tutti i docenti di materie cosiddette di teoria.  Il processo già in atto di eliminare il quinto anno della scuola superiore va già sulla buona strada.  Si dovrebbe solo conservare la dotazione di organico minima per far fronte all'attuale unico requisito dei genitori nei confronti della scuola, ovvero la custodia entro le mura dell'istituto dei propri figli durante alcune ore giornaliere. (Detto organico però potrebbe essere ricoperto con maggior efficacia assumendo personale tra i "buttafuori" delle discoteche, tra l'altro non laureati e quindi di livello stipendiale inferiore).

8- Si abolisca completamente (anche questo processo è in abbozzo da vari anni) l'obsoleta pratica della valutazione, sotto forma di giudizi o di voti.



9- Conseguentemente, si superi l'attuale tendenza, sempre più accentuata da almeno una decina d'anni e fomentata anche dal punto di vista normativo dall'uscente ministra, a promuovere all'anno successivo anche gli studenti con numerose gravi insufficienze: li si promuova tutti indistintamente!

10- Infine, si abolisca l'ormai inutile esame di maturità, garantendo a tutti gli studenti il relativo diploma solo tramite la formalità dell'iscrizione ai quattro anni di corso della scuola secondaria superiore  (già questo avviene comunemente nella scuola secondaria inferiore, la cosiddetta scuola media, ricordo un preside -si chiamavano così- che trent'anni fa si lamentava del fatto che la scuola dell'obbligo si stesse trasformando in "diploma obbligatorio").

Sono convinta che questi semplici espedienti porrebbero fine agli attuali problemi di incolumità fisica dei docenti, anzi a ben vedere porrebbero fine anche alla professione stessa di docente: 






Mi spiace molto per i docenti, che per lo più hanno assunto spontaneamente da tempo (da sempre?) oltre al compito di istruire anche quello di educare quando tale compito venga disatteso dalle famiglie, ma si sa, è necessario innovare!

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