lunedì 28 maggio 2018

La democrazia è viva e lotta con noi!

Oggi ho letto su Facebook vari commenti di amici o di altre persone, che si lamentavano. Dicevano "La democrazia è morta!"

Si rassicurino, è viva e vegeta, il fatto è che da qualche decennio, a causa dell'uso sempre più diffuso degli eufemismi (vd. diversamente abile per inabile), ha cambiato nome, una volta si chiamava "dittatura".



Ora il nuovo nome piace di più, è di moda, se non altro perché viene spesso usato dalla "maggiore democrazia mondiale" che ne ha tanta che a ogni piè sospinto decide altruisticamente  di esportarla. Già l' ha esportata con successo in paesi come Iran, Iraq, Libia... ma anche l'ha insinuata in modo "soft" in Europa, che l'ha adottata volentieri.

Da allora c'è chi in Europa cerca di creare la propria forma di democrazia, con maggiore o minore successo. Per esempio, tutti conoscono l'estrema libertà dei cittadini delle nazioni europee per quanto riguarda l'uso del proprio denaro (pensate, basta rendere conto di ogni centesimo guadagnato o speso!), una volta assolto il dovere fiscale (qualcuno, più creativo, omette questo passaggio... ma il grande cuore della democrazia accoglie anche questi figli ribelli, rivalendosi ovviamente sui primi).

Uno dei maggiori successi della democrazia, oltre al fatto di controllare capillarmente  in Europa in generale e in Italia in particolare ogni singola spesa del cittadino, è quello di liberarlo del peso di gestire il denaro, vuoi affidandolo obbligatoriamente alle banche che si accollano l'onere a cambio di pochi euro mensili, vuoi facendo in modo che ne abbia sempre meno (questo risultato si ottiene facilmente eliminando moltissimi posti di lavoro e pagando poco i restanti).

Oltretutto questo ha il vantaggio, come effetto secondario, di un calo notevole delle nascite, per cui si deve ricorrere all'importazione di centinaia di migliaia di giovani prolifici (sempre in Italia che generosamente e democraticamente se ne è accollata l'onere -senza chiedere il parere ai cittadini, sarebbe stato antidemocratico), ottenendo da un lato un ulteriore calo dei compensi, dall'altro, a causa degli oneri sociali connessi (assistenza sanitaria, alloggio, in molti casi anche vitto...)  un dirottamento dei fondi destinati in origine alla previdenza e accantonati in un Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che è in attesa di essere rinominato IAIFI (Istituto Assistenza Immigrati e Falsi Invalidi).

In questo modo, i cittadini che riescono ad avere un lavoro saranno costretti a continuare a lavorare mediamente per quasi tutta la loro vita, con grande beneficio della loro libertà (ricordate? Arbeit macht frei...)  e della loro salute fisica e mentale, perché si sa che l'ozio. oltre a generare vizi che costano al borsellino e al corpo, darebbe il tempo di studiare e pensare. Queste cose in democrazia sono aborrite, sia perché inutili perché a tutto pensa e provvede, come una buona madre, la suddetta occhiuta democrazia, sia perché possono essere addirittura dannose, intralciando l'ordinato ingranaggio dello Stato.





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