mercoledì 15 agosto 2018

Echo e Telstar, i satelliti di quand'ero piccolo


L'ottimo Massimo M(non so se si può scrivere il cognome) mi ha fatto tornare in mente una cosa di quando ero piccolo, anzi due, no 3. Adesso vi conto.

Il pallone --era un pallone con funzione di satellite-- è del 60 (1960, nèh!), io avevo 8 anni e lo ricordo bene. Allora io leggevo il Giornalino e mio papà Oggi. Oggi era molto interessante, non c'erano i fumetti ma tante notizie, sapete allora --incredibile ma vero-- non c'era il Web, niente Facebook, niente Twitter, niente.

Immagine come si usava allora, uomini e macchina per far vedere quant'è grande e lo striscione fatto senza chiedere al grafico

Echo
me lo ricordo bene per via della H di troppo (8 anni vuol dire seconda o terza, ancora niente greco (a dire il vero nemmeno dopo, mai)), niente mitologia (tranne quella del catechismo) e poi perché se guardavi bene riuscivi a vederlo passare nel cielo, anche di giorno (diceva Oggi, mai riuscito a vederlo).

Due anni dopo ne arrivò un altro molto più famoso, Telstar. Qualcuno (Oggi?) mi disse che voleva dire stella lontana, ci ho creduto, ancora niente inglese. E ancora niente telefono da noi. La tele sarebbe arrivata a breve; c'era la radio.

A proposito della stella per telefono e telecomunicazioni in genere --no aspetta che c'è da dire ancora una roba: ancora niente telefono, sarebbe arrivato molto dopo con i numeri corti (6 invece di 7 in zona), senza prefisso. E costava caro che non ti dico, 50 lire (il gettone) per tre minuti per i numeri senza prefisso, molto di più per quelli con il prefisso, praticamente vietati. Ma questo dopo.

Invece c'è --c'era-- che la novità del satellite portava nuove anche alla radio. Mi ricordo questa, anche se adesso mi sembra molto diversa da allora. Chissà se YouTube è affidabile, forse non me la racconta mica giusta.


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