giovedì 30 aprile 2020

Roba bella e buona, il ciapinabò


La twep (che sarebbe amica su Twitter, detto così fa nerd anche se a volte (come in questo caso) divi spiegare e si perde parte della nerditudine (vera o presunta)) Monia oggi cinguetta una cosa che è bene sapere anche se purtroppo non tutti sanno. Ma se leggono questo post e seguono le indicazioni sapranno. E avranno imparato qualcosa di utile e buono da mangiare e anche (prima di mangiarlo) bello da vedere.

Ecco la dritta di Monia che ci suggerisce di recarci in Francia, parlando in inglese, siamo europei e poliglotti per necessità. (In realtà io no, ma faccio finta e di solito mi va bene, a meno di finire in Suomi, Nederland, België (la parte sbagliata) e altri posti ancora; per dire un 200 km verso nord Ich verstehe nichts mehr, per dire).

Ma anche tra noi, il bel paese dove il "sì" suona (cit.) io non userei mai topinambur, non lo capirei neanche se sapessi che è il ciapinabò che qualcuno dice tapinabò, sbaglia ma si capisce.

La dritta di Monia conduce a un altro tweet che questa volta ci porta a destinazione: il ritorno trionfale in Francia dei vegetali dimenticati. Ah! anche loro, ci copiano evidentemente. Adesso siccome è scritto in inglese il nome è sbagliato "carciofo di Gerusalemme", doppiamente sbagliato perché non assomiglia nemmeno da lontano al carciofo e geograficamente parlando è peggio altrettanto.

Molto meglio il nome botanico, Helianthus tuberosus, che ci prende sia con la somiglianza con il girasole (sono congiunti ai sensi del recente DPCM) e c'è il tubero (che i francesi confondono con la mela (anche gli olandesi e  i belg  quelli del Belgio), ma non voglio infierire).

I francesi, sbagliando come vedremo lo chiamano topinambour (e sbagliano il prulare). Uh! come Monia. Ma usano anche (la France, la grandeur) carciofo di Gerusalemme, tartufo del Canada, e sole vivace. Verrebbe quasi da considerare meno grave il tartufo, in fondo anche i valdostani chiamano trifole (pron. trifule) le patate. La wiki francese ci racconta la storia (e parla di pera di terra, vabbé!), anzi ci dice che Atlas obscura ha copiato, ma a fin di bene, altrimenti Monia non l'avrebbe detto a me  e io a voi. Qui si potrebbe saltare ai giardini di Jefferson ma no che poi mi perdo.

La wiki in inglese ci dice del nome, pare (si dice...) che Gerusalemme sia colpa nostra, degli italiani ma non noi, quelli del sud (se pensate che sia razzista non leggete questa frase, ma se sì pensate male). E da ragione a chi lo chiama topinanbur. Ma se si vede come lo cucinano mi vengono, anzi aumentano, i dubbi.

Ma la vera meravigliosa meraviglia è che c'è la Wiki anche ën piemontèis i en català e altre ancora. E sapete che i francesi ci fanno anche la birra?


(si nota che sono oltremodo stufo sentire del coronavirus?)

🔴🔵

mercoledì 29 aprile 2020

Nuove novità


verso l'infinito e oltre!

quando il capo si arrabbia

non è come sembra

spunta il Sole, o la Luna -- No, la Terra!

unzippare una barca zippata

neanche questo è come sembra

uh! 'n video, la Pantera Rosa

grande quanto?


gita al CERN (leggete tutta la serie (noi la chiamiamo thread, filo))

questione di lingue

ancora sulle lingue

fermo lì!

dicevano i Beatles, dice Sabine

ok, io lo faccio con i cani, lui invece

idea dal Giappone

amici

Bug Bunny!

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sabato 25 aprile 2020

mercoledì 22 aprile 2020

e altre ancora

la fissika!

come non bastasse tutto il resto

quarantiCINA

diventa filosofo anche te!

panda pappa

monkey pappa

strissia come la bissia

rette parallele

Dunning-Kruger club

io controllo ogni giorno

come trovare amici in quarantena

barbieri oggi

scivoleggiando

sempre più difficile

no, non toccare (nen, nèh!)

la situassione spiegata bene-bene

la passeggiata quotidiana

e poi vorrei finire con una cosa perso (sarebbe personnel ma loro dicono così come dicono ordi per ordinateur)

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giovedì 16 aprile 2020

Intanto che


Continua la quarantena...

pappa

nanna

Speranza

motori in moto

ha fatto anche cose buone...

lavarsi le mani

noi e loro

the romanticization of the quarantine is a class privilege!

l'uomo nudo

il gallio questo sconosciuto

oggi Letta e io ci tocca dar ragione allui

come si dice da noi good boi!? ah! sì, bravo!

tutti al mare, io no, nope!

dove sono tutti quanti?

🔴🔵

martedì 14 aprile 2020

Cronache dal confinamento





Ieri dopo due settimane ci è toccato andare a fare la spesa: abbiamo in casa di tutto, in abbondanza come (quasi) sempre, ma un po' di frutta la desideravamo perché in questo periodo, finite le arance, abbiamo solo da cogliere alcuni mandarini, qualche nespola e una buona quantità di limoni. Degli erbaggi ho già detto. Purtroppo non avremo gli sperati piselli, ci siamo accorti che tutte le piantine sono state mangiate dalle lucertole, benché avessimo preso precauzioni si sono fatte fuori tutti gli apici vegetativi... peccato.

Comunque sia, nello scendere dal terreno ci siamo fermati al più vicino supermercato (Mercadona, catena spagnola, ottima).


Dal parcheggio si può entrare in ascensore una persona alla volta. All'ingresso ci sono i carrelli (teoricamente -e spiegherò poi questa specificazione- igienizzati) e un addetto che fa entrare uno alla volta, dopo aver cosparso le nostre mani di idrogel disinfettante: noi avevamo già indossato guanti e mascherina, ma ci ha "igienizzato" ugualmente.

In terra c'è un profluvio di strisce verdi, a segnare la distanza interpersonale da salvaguardare, ma dal momento che c'è un notevole affollamento siamo tutti distanti 60-80 centimetri l'uno dall'altro. Mancano ovviamente molti articoli ma nel complesso è abbastanza fornito. Non trovo il riso "tondo" se non nella versione integrale, e compro, più per scrupolo che altro (si parla di prolungare il confinamento fin verso metà maggio, e il pane che vendono non piace a mio marito) dell'altra farina, però c'è solo del tipo 00, in pacchi da 5 chili! Vabbè, è un prodotto che costa pochissimo, vuol dire che se non la consumerò tutta ne butterò un po'.

Abbiamo fatto scorta di arance, mele, mandarini e kiwi nonché un po' di ortaggi, e siamo usciti senza problemi.

Oggi però dovevamo far benzina e (tentare di) comprare altre cose, per cui siamo andati all'Alcampo (Auchan, catena internazionale). Il grande parcheggio è parzialmente chiuso, si può salire al negozio solo dalla scala mobile di uno degli ingressi.



Prima dell'entrata c'è il blocco dei vigilantes: costringono chi avesse preso il carrello già nel parcheggio a lasciarlo e a prendere uno dei carrelli "igienizzati".

Ci sono anche guantini, ma di quelli consueti per frutta e verdura, non servono quasi a nulla oltre a scivolare facilmente dalla mano. L'uso dello spruzzo di gel idroalcolico all'ingresso è lasciato alla volontà del cliente.

Noi sempre ben equipaggiati con guantini di nitrile e mascherina (io anche un berretto che mi copriva totalmente i capelli: so che moltissimi non ci pensano, ma anche sui capelli o sulle barbe ci possiamo portare a casa il virus).

I vigilanti comunque si accorgono che non siamo ognuno per conto suo come volevamo far credere: mio marito tanto per incominciare cerca di prendere il primo carrello della fila degli "igienizzati", mentre l'addetto si arrabbia e lo costringe a prendere l'ultimo (???), io cerco di defilarmi (ho una borsa, non prendo il carrello) ma mio marito mi parla per commentare la faccenda e quindi si accorgono che siamo insieme.

Secondo la normativa vigente ora, puoi compartire il letto con un'altra persona, ma non puoi far la spesa insieme a lei...  Vabbe', la legge è legge.

Mio marito protesta e viene minacciato di arresto (!!!), per cui buono buono (era furente, in realtà) entra da solo, io vengo costretta ad attendere per entrare solo dopo che è uscito lui (nel frattempo altre coppie più furbe sono entrate come avremmo dovuto fare noi, l'uno 2-3 metri dopo l'altro senza parlarsi).

Mentre attendevo l'uscita di mio marito ho potuto apprezzare la gestione dei carrelli "igienizzati": quelli provenienti dal parcheggio e lasciati dai clienti ignari della procedura (basterebbe un cartello nel parcheggio che spieghi che quei carrelli sono usati, da non toccare,  e ce ne sono di puliti all'ingresso) vengono infilati l'uno nell'altro da uno degli addetti; non appena se ne è accumulata una decina, l'addetto... li porta a "igienizzare", direte voi! NO, mette tutta la colonna di questi carrelli tranquillamente accanto all'altra fila, quando sono entrata me ne hanno offerto uno ma io avevo la mia borsa e mi son guardata bene dal toccarlo.



Ma la cosa più "divertente" è stato vedere non appena entrata, al bordo del corridoio centrale, un assortimento di centinaia di sacchi di carbonella da grigliata (la zona dei grill era chiusa da un nastro segnaletico, come tutto quello che non fosse alimentari o prodotti per l'igiene corporale o casalinga) benché sia proibito fare grigliate esattamente come in Italia. Cos'era, istigazione a delinquere? In altre parole, avrei potuto comprare carbonella ma non inchiostro per la stampante...

Anche in questo supermercato non abbiamo trovato alcuni articoli, ovvio, per esempio la mozzarella.



Al ritorno abbiamo potuto fare benzina, col sistema self service che nel nostro distributore finora era a scelta del cliente, ora gli addetti non ci sono proprio, solo uno alla cassa.

In quanto a non poter comprare, non possiamo neppure sostituire la lavatrice rotta ormai da più di dieci giorni: un negozio offre di comprarla, ma la consegnerebbe solo a metà maggio, l'Alcampo non dà neppure la possibilità di sceglierla sulla pagina web...   Meno male che per ora resiste la vecchissima lavatrice nella casa di campagna.

Mi rifiuto di comprarla in Amazon, ammesso che poi me la mandino (ai primi di marzo ho ordinato per corrispondenza dei prodotti a Yves Rocher, avrebbero potuto arrivare prima della quarantena, ma non ne ho saputo più nulla, meno male che erano contrassegno).

Nuove dal mondo isolato per la quarantena


Un grande gioco. Attenzione: crea assuefazione

prendersi cura dei piccoli

con e senza +

tensostrutture

la moglie del vampiro, quella giusta

dice la lavastoviglie

dopo la tensostruttura la topologia applicata

una grande occasione

la messa di questi tempi

renditi utile, collabora

informati sui giornaloni seri

io e l'esercizio fisico

quando si sanno le lingue...

pensandoci su, la matematica... (leggere anche le risposte, nèh)

che poi la quarantena basta sapere come farla

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domenica 12 aprile 2020

Pasqua significa


passaggio, come passarla chiusi in casa. Intanto potete guardare la rassegna qui.

colazione?

distanza? per i 'mericani Murphy (per noi Fontana)

la storia potrebbe sempre insegnarci qualcosa...

la vera verità del CoronaVairus

e, solo per Marty di Ritorno al Futuro

Benedetta Rossi anche noi ma con attenzione alle quantità

oppure

micissia

quello è geniale!

In principio, Gianni Rodari

pappa

seconda colazione

magia da physicisticistys

e ricordate che

nèh! 🔴🔵

sabato 11 aprile 2020

Novità ontehtoobz?


Io ho trovato queste

roba difficile sui buchi neri

meglio i primi passi di questo piccolino

e questo bravissimo giocatore

per quanto riguarda il vairus...

da noi si dice "un disegno vale mille parole"

#AbbracciaUnLeghista

il ventilatore polmonare della Ferrari

unità di misura pratiche per 'mericani

la pistaaa!

Protezione Civile, numeri incoraggianti

Mulino Bianco, bontà!

magicamente

ecco!

ce ne sono altre, domani 🔴🔵

venerdì 10 aprile 2020

La spirale di Archimede

Dato che il Tamburo sembra essere tornato in attività (evviva!), mi sembra giusto farlo partecipare dopo tanto tempo ad un Carnevale della Matematica.
Sul mio blog principale in questi ultimi mesi sto approfondendo il tema delle curve e degli integrali curvilinei (gli interessati possono cliccare qui e qui per i primissimi post sul tema).
Il Tamburo però mi sembra il posto giusto per parlare di un semplice esempio di curva: la spirale di Archimede.
Qualcuno potrebbe pensare che sia un po' scontato discutere di una spirale e di uno dei matematici più famosi di sempre, ovvero Archimede di Siracusa.


Tuttavia questa curva geometrica ha una storia molto singolare che vorrei raccontarvi.
Nel 1906 uno studioso danese, J. L. Heiberg, trovò a Costantinopoli una vecchia pergamena contenente una raccolta di preghiere del XIII secolo.
Adesso starete forse pensando che sono impazzito: cosa diavolo c'entra tutto ciò con la matematica?
Abbiate per favore un attimo di pazienza!
Allora questa pergamena era composta da 185 fogli e l'aspetto interessante sta nel fatto che quelle preghiere rappresentavano solamente ciò che si vedeva chiaramente sulla superficie della suddetta pergamena.
Infatti, tutti questi fogli originariamente contenevano altri scritti che erano stati cancellati, attraverso l'uso della pietra pomice, un po' come si fa oggi con la matita, che consente di scrivere un testo e cancellarlo per dar spazio ad un nuovo testo.
La cancellazione di quegli scritti assai antichi non era tuttavia totale e ciò permise ad Heiberg, con paziente cura e attraverso rigorosi metodi fotografici, di ricostruire i testi originali presenti sulla pergamena, tra cui numerosi trattati di Archimede.
Vi era contenuto anche il trattato denominato "Sulle spirali", in cui veniva studiata in modo approfondito la spirale che prenderà appunto il nome di "spirale di Archimede".
Ammiriamola in tutta la sua magnifica eleganza:

Senza entrare nei dettagli troppo tecnici, diciamo che questa curva nel piano presenta un'equazione parametrica del tipo




dove a è un numero reale positivo, mentre t rappresenta il cosiddetto parametro della curva.
C'è da notare che così come l'elica in 3D presenta un passo, cioè la minima distanza tra 2 punti dell'elica che giacciono sulla stessa verticale, lo stesso concetto è presente per la spirale archimedea.
In particolare il passo della spirale ha un valore ben definito che è 2πa.
Un'altra cosa interessante è il fatto che Archimede abbia introdotto la spirale al fine di risolvere il problema di rettificazione della circonferenza.
Che significa rettificazione?
Trattasi semplicemente del problema di determinare, con il solo aiuto di riga e compasso, un segmento che presenti una lunghezza uguale a quella di una circonferenza di un dato raggio.
Le spirali di Archimede vantano poi un sacco di applicazioni pratiche.
Per esempio vengono utilizzate nei sistemi di proiezione DLP (acronimo per Digital Light Processing) per minimizzare il cosiddetto "effetto arcobaleno", che è la percezione di flash rossi, verdi e blu che si manifesta specialmente quando l'immagine proiettata presenta aree in forte contrasto tra loro (per esempio colori chiari e scuri) oppure la percezione di oggetti luminosi (bianchi) in moto su uno sfondo nero.
Di seguito un video che mostra come questo effetto si manifesta per esempio in una scena di un film.


Si utilizza proprio la spirale archimedea per far in modo che i vari colori sembrino proiettati simultaneamente, quando in realtà essi compiono un ciclo estremamente rapido.

Ruota cromatica  

Addirittura a questa straordinaria curva geometrica ci si riferisce pure in microbiologia del cibo al fine di quantificare la concentrazione batterica attraverso un piatto a spirale.

Insomma uno dei tanti contributi del celebre matematico siracusano continua a mostrare la sua importanza non solo in ambito strettamente matematico, ma pure in contesti davvero assai particolari.
Un'ennesima dimostrazione del fatto che la matematica stia veramente dappertutto.
Alla prossima!
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Questo post partecipa al Carnevale della Matematica n. 139 ospitato su MaddMaths!

mercoledì 8 aprile 2020

Sono solo ma c'è il Web!

Quasi-quasi continuo a segnalare cosa trovo online (Lalla, visto che non ho detto ontehtoobz anche se mi piace di più?)

Una volta c'erano queste, com'è già che si chiamavano?

Guarisci che poi...


Lontano dalla Merica è difficile capire quanto può essere reale ma m'incurioscisce

Mate circolare, niente da vedere qui; per tutti gli altri: i logaritmi!

Suggerimenti contro i tradimenti delle traduzioni

Il ruolo della scuola

Non è come ce l'hanno contata

e anche questa

e ancora

Un suggerimento

I lombardi così anche perché

Economia spicciola applicata a noi proprio

Noi invece degli altri

Hubble, galattico!

Tanti auguri Alberto Angela!

Senza lo smog può capitare che...

🔴🔵

lunedì 6 aprile 2020

Numeri grossi e robe piccole - ossessioni solo mie (probabilmente)


A me il Web durante la pandemia del corona virus mi mette di cattivo umore. Cattivissimo, anzi cattivissimissimo, aandi ancora di più, piuissimo.

C'è da dire che essendo in campagna, il vicino più vicino si trova a centinaia di metri, potrei uscire tranquillo, anzi lo faccio perché Paco (è giovane, si comporta ancora da cucciolo cucciolo, Simo lo sgrida ma con scarsi risultati) pretende la passeggiata quotidiana che si risolve in pochi metri per me (imboccare la strada per i campi dietro casa, ël Tané) e lui parte con corse veloci da non credere. Poi torna, sempre di corsa, mi passa vicino e continua in un'altra direzione. La mia presenza, con quella di Simo e Martin, è indispensabile, per motivi non del tutto chiari. Se non vengo sta steso al sole tutto il giorno. Ma sono uscito fuori tema.

Anche se non mi muovo mai ci sono gli altri che a volte capitano a tiro. E sono indispensabili, contro il malumore di cui dicevo.

In qualche modo bisogna pur passare il tempo e allora via di Internet. Cosa non si trova (cercando di evitare il virus anche lì). Resto attratto dalle solite cose, per esempio ecco qua:
microgram of protons
When running, the LHC has more than 300 trillion protons circling through its two beampipes. But they’re so tiny that even if you combined all the protons accelerated in the machine since 2010, they would only amount to a pile about the size of a speck of pollen.
Uh! in un run circolano 300 milioni di miliardi di protoni, numero troppo grosso da immaginare, ci vorrebbe Archimede con i suoi conti sui granelli di sabbia delle spiagge della Trinacria (sarebbe Sicilia) ma non c'è mai quando serve. Anzi no basterebbe andare a cercarlo, googlare, anzi duck-duck-goare.
La massa totale (a riposo, importante ricordrsi di dire "a riposo") di tutti i protoni impiegati dal 2010 a oggi (in realtà prima della pausa per manutenzione e aggiornamento) è pari a un granello di polline, 1 microgrammo! Ecco, lo sapevo! Troppo piccola, io non riesco a visualizzarla mentalmente.

Sono solo limiti miei (di me)?
Per intanto ho rimosso per quache istante il COVID-19. E mi è anche venuta in mente una cosa da chiedere a Marco Delmastro che risponde alle domande che gli vengono fatte. Mi sto chiedendo e lo chiederò presto a lui:
Tu che sei un fisico mi sai dire se tutti quei protoni (quindi con carica positiva) circolanti nei tubi di LHC attirano elettroni (carica negativa) e se questo richiede contromisure?

Grassie 10^3 (numero tutto sommato piccolo, o almeno ancora comprensibile).
🔴🔵

domenica 5 aprile 2020

Uh! 'n po' di robe viste ontehtoobz

Forse 'nteressa a qualcun altro oltre che a me. Forse no e allora non leggete. Un'avvertenza: a me il vairus intristisce, mette il magone, qui ce n'è mac na frisa (just a bit).

Aggiungi un posto a tavola, l'espansione dell'universo

L'altra 'Merica

Siamo sicuri-sicuri che sia come ci sembra? Per esempio guarda le palle di Dillon

E l'ambiente, peggio della via Gluck

Tirie ti che tij tache, no, nope -- i takki

Altri'nvece

Sembra ieri che non c'era anche se sembra impossibile farne a meno

Guarda questo qua!

Un gioco che possiamo fare tutti noi

Solo per chi andrà in Africa, Florida o Rio delle Amazzoni

Un bel tacer (cit.)

Se facessimo tutti pareil il vairuss non avrebbe scampo

Praticamente

Io ho anche amiche donne, ma niente mogli

Solo per phisicisticisti

Intanto quelli chiusi in casa

Lumbard ricordatevene quando tornerete a votare

Odo auGelli far festa



Noto che Bruna, come sempre, l'è letteralmente impegnada a badar costantemente ad un orto vivacissimo.
Io non ho un orto perché dove una volta ciera la campagna, la via Gluck e un ruscello pieno di pesci con tanto di latte e miele oggi c'è... la giungla.



Sì c'è la giungla - perché dove un tempo c'era il puner (trad. pollaio) di mio nonno, oggi c'è una selva di arbusti che nel mezzo del cammin di nostra vita.
E siccome ormai al mezzo del cammin di nostra vita ci sono vicino, senza aver potuto in questi anni realizzare granché, penso che sarebbe interessante fare un resoconto di come nei prossimi mesi riesco a pulire quel piccolo spazio e riportarlo a condizioni civili senza per questo privarlo di questa strana atmosfera di selva oscura.


Sperando che in mezzo io non ci trovi 3 bestie fameliche... sono felice di essere tornato sul Tamburo, piccolo spazio di condivisione tra vari diari di bordo di vari personaggi in cerca di autore.


Dalla pagina Drive iSays - Il Keynes delle Murge


sabato 4 aprile 2020

Zuzzurelloni


Non so se da voi continuino con i cosiddetti flash mob dai balconi (gente che si affaccia al balcone e si mette a suonare o a cantare).

Da  noi, per lo meno qui a San Juan, alle 19 (ora loro, per noi le 18) alcuni escono sull'azotea (= altana) o alla finestra e battono le mani, alcuni suonano il bucio (non è proprio un "suono", io lo chiamerei "rumore", monocorde, sembra un po' quello di certe trombette che i tifosi usano allo stadio)

Ecco un bucio, "strumento" già usato dagli antichi guanches  per avvisare il resto della popolazione, come in altre etníe si sono usate le campane o il tam tam.




e un monumento a un "suonatore" di bucio



Per oggi fine della trasmissione, ci sentiamo nei prossimi giorni.

venerdì 3 aprile 2020

Nuovo resoconto



Alla fine, ieri era una giornata così bella che abbiamo deciso di salire al terreno (dico "salire" perché è a circa 650 metri slm, con pini e castagni).  Oggi siamo stati a casa  e domani
torneremo a salire, e occorrerà anche annaffiare perché contrariamente alle promesse non è piovuto.

Peccato che non sia epoca di frutti, ci sono solo alcune piccole nespole già mature (dolcissime!) e qualche mandarino, ma il resto è ancora lontano, dalle nettarine 





alle pesche

ai fichi d'India, in boccio:


Non parliamo poi di arance, solo in fiore. 
I durazni, già si è detto, stanno aprendo solo ora i fiori, il fruttoverrà a settembre. Qui i progressi dei ramoscelli tagliati: si sta aprendo un altro fiore e si nota di più il rosa dei petali.



Stiamo programmando la prossima visita al supermercato. In realtà ci occorrerebbe solo un po' di frutta, ma magari aggiungeremo anche "viveri di conforto"!  Però siamo ancora indecisi sul quando. Penso che tutto sommato aspetteremo a dopo Pasqua. Non siamo tradizionalisti (controcorrente, come già detto), per cui il giorno di Pasqua cuciniamo quello che ci pare, purché sia molto appetibile. Del resto, i viveri di conforto li possiamo anche preparare in casa, come la torta al cioccolato con farina di riso e gocce di cioccolato sopra fatta oggi.


Ho voluto provare a usare la farina di riso perché può essere che debba in futuro cucinare per celiaci, veri o falsi che siano.






Ovviamente prenderò tutte le precauzioni del caso.
Nell'unica volta in cui sono andata a fare la spesa al supermercato da quando è iniziata la quarantena sembravo un palombaro...Ho indossato una mascherina -poi buttata- (di quelle che uso nei terreni, serve solo a proteggere dalla polvere di zolfo e poco più) coperta da una sciarpa che ho messo a lavare appena tornata a casa, più un k-way con il cappuccio ben chiuso sotto il mento, più ovviamente i soliti occhiali da vista (lavati al rientro) più i guanti di vinile su cui ho messo i guantini del supermercato (quelli per prendere la frutta).
All'uscita dal super ho buttato (nell'apposito contenitore) questi ultimi,

Insomma, sono abbastanza ottimista su questa faccenda e credo che l'allarmismo attuale sia eccessivo, ma meglio eccedere in precauzioni che essere troppo fiduciosi.




I contatti con il mondo possibili durante la quarantena


Questo è un post di prova, per verificare se il Tamburo può ripartire, tornare come una volta, tanto tempo fa. Anche perché il signor Blogspot mi dice che il Tamburo riceve parecchie visite ogni giorno, su alcuni post preferibilmente ma anche per altri, sapete la storia della coda lunga...

Bruna, la nostra Amministratorerice Delegatoa ha cominciato con successo, adesso provo io mentre Dario scalda i motori fa la punta alle matite. Vederemo...

Che ne dite di una rassegna di quello che ha attirato la mia attenzione, roba molto migliore di quella che potrei produrre io.

Comincia la CASA: Quelli in quarantena da soli. Ecco subito le risposte osservazioni, confessioni (io come Marco Marino (si possono fare i nomi, vero?)).

Cosa non ti trova il .mau.! Aggiungi un posto a tavola, che c'è un amico in più... Io 'n'idea ce l'avressi (ecco mi sono aggiuratato diggià!) ma non è ancora matura, prossimamente... forse...

Tra i fisici Sabine è la mia preferita (pari merito con tanti altri, nèh). E anche perché ha anche altre attività, leggete e poi andate su YouTube per seguire la sua performance (c'è anche il testo, fate click su "Show More"): It’s the End of the World and This Physicist Feels Fine. A me ricorda Les Cernettes Horribles, mancano anche a voi?



mercoledì 1 aprile 2020

Mai una... noia!


Oggi era il giorno sì, in cui toccava salire a curare il terreno eccetera.


Rigorosamente uno davanti e uno (io) sul sedile dietro, siamo saliti a dare da mangiare al (ai) gatto/i
che qui vi mostro: Micho sta venendo a trovarci già dall'estate scorsa, lo abbiamo mezzo addomesticato (si può carezzare, gli piace particolarmente sulla testa, ma con cautela, ogni tanto si rivolta e graffia o morde), l'altro o altra pare vecchio, arriva di nascosto a mangiare, poche volte si è lasciato vedere. Però una volta sono riuscita a fotografarlo: è quello sul tetto, mentre Micho, tutto allarmato, è quello in basso, nell'ombra.

Primo piano di Micho:


Anche oggi siamo riusciti a non annoiarci.
Ho curato un poco l'orto, mentre mio marito sistemava la paleria di sostegno di un vecchio e immenso "ciruelo" (prugno). Ho anche raccolto molta cicoria "catalogna" prima che tutti i cespi inizino ad andare in seme, cosa gradita ma solo su alcuni esemplari, altrimenti mi invadono tutto!
Quindi ho poi dovuto pulire, lavare, tagliare e cuocere della catalogna, che ho poi diviso in sacchetti e messo in freezer (anche la casa in campagna è totalmente attrezzata, per quando viviamo là d'estate), in modo da averne a disposizione quando ci fermeremo a lavorare fino a tardi nei campi, tornando a San Juan ben oltre l'ora del pranzo (come oggi, ma avevo già pronta un'insalata di riso).




















Lo stesso ho fatto con un po' di spinaci. Sono di un tipo perenne alquanto invasivo, detto "della Nuova Zelanda" (nº 353 del Catalogo Ingegnoli), dal sapore abbastanza forte.



Del resto, neppure stando a casa ci annoiamo: ieri per esempio ho preparato un pane e una focaccia con cipolle (senza foto),















qualche giorno fa una focaccia al rosmarino.


Comunque stare nella natura non ti annoia mai, ogni volta ti riserva una sorpresa.
Per esempio, a febbraio avevo dovuto potare un "durazno" (varietà di pesca particolare della zona) ma mi dispiaceva buttare quei rami con bocciolini,  ancorché chiusi... Così ne ho messi alcuni in un vaso, con acqua e un pizzico di zucchero. Ogni tanto ho cambiato l'acqua, poi ho messo il vaso fuori nel cortile. Ed ecco che, in coincidenza con l'aprirsi dei fiori della pianta madre, anche i poveri rametti stanno aprendo timidamente qualche fiore...  Sono quasi invisibili, solo la puntina rosea dimostra che sono vivi...


Bene, domani non saliremo, magari inizierò un altro lavoro a maglia, ma non vedo l'ora che arrivi dopodomani per rivedere Micho e il mio orto!