martedì 14 aprile 2020

Cronache dal confinamento





Ieri dopo due settimane ci è toccato andare a fare la spesa: abbiamo in casa di tutto, in abbondanza come (quasi) sempre, ma un po' di frutta la desideravamo perché in questo periodo, finite le arance, abbiamo solo da cogliere alcuni mandarini, qualche nespola e una buona quantità di limoni. Degli erbaggi ho già detto. Purtroppo non avremo gli sperati piselli, ci siamo accorti che tutte le piantine sono state mangiate dalle lucertole, benché avessimo preso precauzioni si sono fatte fuori tutti gli apici vegetativi... peccato.

Comunque sia, nello scendere dal terreno ci siamo fermati al più vicino supermercato (Mercadona, catena spagnola, ottima).


Dal parcheggio si può entrare in ascensore una persona alla volta. All'ingresso ci sono i carrelli (teoricamente -e spiegherò poi questa specificazione- igienizzati) e un addetto che fa entrare uno alla volta, dopo aver cosparso le nostre mani di idrogel disinfettante: noi avevamo già indossato guanti e mascherina, ma ci ha "igienizzato" ugualmente.

In terra c'è un profluvio di strisce verdi, a segnare la distanza interpersonale da salvaguardare, ma dal momento che c'è un notevole affollamento siamo tutti distanti 60-80 centimetri l'uno dall'altro. Mancano ovviamente molti articoli ma nel complesso è abbastanza fornito. Non trovo il riso "tondo" se non nella versione integrale, e compro, più per scrupolo che altro (si parla di prolungare il confinamento fin verso metà maggio, e il pane che vendono non piace a mio marito) dell'altra farina, però c'è solo del tipo 00, in pacchi da 5 chili! Vabbè, è un prodotto che costa pochissimo, vuol dire che se non la consumerò tutta ne butterò un po'.

Abbiamo fatto scorta di arance, mele, mandarini e kiwi nonché un po' di ortaggi, e siamo usciti senza problemi.

Oggi però dovevamo far benzina e (tentare di) comprare altre cose, per cui siamo andati all'Alcampo (Auchan, catena internazionale). Il grande parcheggio è parzialmente chiuso, si può salire al negozio solo dalla scala mobile di uno degli ingressi.



Prima dell'entrata c'è il blocco dei vigilantes: costringono chi avesse preso il carrello già nel parcheggio a lasciarlo e a prendere uno dei carrelli "igienizzati".

Ci sono anche guantini, ma di quelli consueti per frutta e verdura, non servono quasi a nulla oltre a scivolare facilmente dalla mano. L'uso dello spruzzo di gel idroalcolico all'ingresso è lasciato alla volontà del cliente.

Noi sempre ben equipaggiati con guantini di nitrile e mascherina (io anche un berretto che mi copriva totalmente i capelli: so che moltissimi non ci pensano, ma anche sui capelli o sulle barbe ci possiamo portare a casa il virus).

I vigilanti comunque si accorgono che non siamo ognuno per conto suo come volevamo far credere: mio marito tanto per incominciare cerca di prendere il primo carrello della fila degli "igienizzati", mentre l'addetto si arrabbia e lo costringe a prendere l'ultimo (???), io cerco di defilarmi (ho una borsa, non prendo il carrello) ma mio marito mi parla per commentare la faccenda e quindi si accorgono che siamo insieme.

Secondo la normativa vigente ora, puoi compartire il letto con un'altra persona, ma non puoi far la spesa insieme a lei...  Vabbe', la legge è legge.

Mio marito protesta e viene minacciato di arresto (!!!), per cui buono buono (era furente, in realtà) entra da solo, io vengo costretta ad attendere per entrare solo dopo che è uscito lui (nel frattempo altre coppie più furbe sono entrate come avremmo dovuto fare noi, l'uno 2-3 metri dopo l'altro senza parlarsi).

Mentre attendevo l'uscita di mio marito ho potuto apprezzare la gestione dei carrelli "igienizzati": quelli provenienti dal parcheggio e lasciati dai clienti ignari della procedura (basterebbe un cartello nel parcheggio che spieghi che quei carrelli sono usati, da non toccare,  e ce ne sono di puliti all'ingresso) vengono infilati l'uno nell'altro da uno degli addetti; non appena se ne è accumulata una decina, l'addetto... li porta a "igienizzare", direte voi! NO, mette tutta la colonna di questi carrelli tranquillamente accanto all'altra fila, quando sono entrata me ne hanno offerto uno ma io avevo la mia borsa e mi son guardata bene dal toccarlo.



Ma la cosa più "divertente" è stato vedere non appena entrata, al bordo del corridoio centrale, un assortimento di centinaia di sacchi di carbonella da grigliata (la zona dei grill era chiusa da un nastro segnaletico, come tutto quello che non fosse alimentari o prodotti per l'igiene corporale o casalinga) benché sia proibito fare grigliate esattamente come in Italia. Cos'era, istigazione a delinquere? In altre parole, avrei potuto comprare carbonella ma non inchiostro per la stampante...

Anche in questo supermercato non abbiamo trovato alcuni articoli, ovvio, per esempio la mozzarella.



Al ritorno abbiamo potuto fare benzina, col sistema self service che nel nostro distributore finora era a scelta del cliente, ora gli addetti non ci sono proprio, solo uno alla cassa.

In quanto a non poter comprare, non possiamo neppure sostituire la lavatrice rotta ormai da più di dieci giorni: un negozio offre di comprarla, ma la consegnerebbe solo a metà maggio, l'Alcampo non dà neppure la possibilità di sceglierla sulla pagina web...   Meno male che per ora resiste la vecchissima lavatrice nella casa di campagna.

Mi rifiuto di comprarla in Amazon, ammesso che poi me la mandino (ai primi di marzo ho ordinato per corrispondenza dei prodotti a Yves Rocher, avrebbero potuto arrivare prima della quarantena, ma non ne ho saputo più nulla, meno male che erano contrassegno).

2 commenti:

  1. mi fa ridere - anche se è ben tradotto - "Alcampo".

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    1. Non hai idea di quante volte abbiamo dovuto spiegare che dicendo che andavamo a lavorare "al campo" ovvero nei nostri terreni non intendevamo dire che siamo dei commessi del supermercato! :)

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