giovedì 11 luglio 2013

Il risveglio di Dibattito Scienza



Ricordate il gruppo di opinione Dibattito Scienza, di cui faccio parte insieme ad alcuni autori di questo blog? sì quello delle domande rivolte ai candidati alle elezioni, a proposito del loro programma per quel che concerne le Scienze...
Ecco, in vista della paventata approvazione (tra l'altro contraria alla normativa UE) del bando alla coltivazione di varietà OGM sul suolo italiano, il gruppo ha elaborato una lettera, che ha fatto recapitare ad alcuni deputati con un minimo di conoscenze scientifiche, spiegando il perché e il percome tale approvazione sarebbe sbagliata se non disastrosa.

In calce riporto la lettera nella stesura definitiva, qui la mozione che verrà discussa e votata oggi in Parlamento.
Per motivi di brevità (una lettera troppo lunga e circostanziata avrebbe avuto poche probabilità di essere letta compiutamente e compresa) si sono tagliati alcuni passi della stessa o i suggerimenti di inclusione da parte di alcuni membri del gruppo.


Onorevole Parlamentare
Il gruppo “Dibattito Scienza” è formato da oltre duemila persone accomunate dall’interesse per la scienza, che si sono poste l’obiettivo di promuovere il dialogo tra il mondo scientifico e la classe politica italiana. Crediamo infatti che un buon governo debba trovare le proprie linee guida anche nell’approccio razionale che contraddistingue il metodo scientifico.
Siamo a conoscenza del fatto che in queste ore il Parlamento sta discutendo una mozione concernente “iniziative in merito alla diffusione in agricoltura di organismi geneticamente modificati, con particolare riferimento all’esercizio della clausola di salvaguardia”. Con la presente lettera, il nostro gruppo vuole esprimere il proprio dissenso in merito ai contenuti della mozione suddetta.
A lasciarci perplessi è innanzitutto la richiesta di adottare la clausola di salvaguardia per una coltura geneticamente modificata già approvata dall’Unione Europea. Una coltura OGM, prima di essere autorizzata dall’UE, subisce un lungo e severo processo di valutazione che ne certifica la sicurezza per l’ambiente e per la salute umana. L’adozione della clausola di salvaguardia diventa possibile solo quando vi siano “nuove o ulteriori informazioni divenute disponibili dopo la data dell’autorizzazione e che riguardino la valutazione di rischi ambientali o una nuova valutazione delle informazioni esistenti basata su nuove o supplementari conoscenze scientifiche” (dir. 2001/18/CE, Art. 23). Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, tuttavia, riteniamo un simile provvedimento ingiustificato e guidato più da idee preconcette che non dai fatti. Lo studio di Séralini et al. a cui si fa riferimento nella mozione, oltre a essere stato duramente criticato dalla comunità scientifica per gravi debolezze metodologiche, è già stato esaminato dall’EFSA (European Food Safety Authority), che ha espresso il seguente parere: “Gravi vizi di progettazione e metodologia nello studio di Séralini et al. comportano che esso non soddisfi standard scientifici accettabili e che non ci sia necessità di riesaminare le precedenti valutazioni sulla sicurezza del mais geneticamente modificato NK603″.
L’avversione ideologica nei confronti di questa tecnologia è stata confermata dal ministro Nunzia De Girolamo, che ha annunciato di voler lavorare a un decreto volto a rendere illegale, su tutto il territorio italiano, anche la coltivazione di OGM già autorizzati dalla UE. Un simile provvedimento esporrebbe il nostro Paese a una procedura di infrazione (l’ennesima!) da parte dell’Unione Europea, e negherebbe a ogni agricoltore italiano il diritto di coltivare legittimamente un prodotto già autorizzato dall’autorità competente in materia.
Spesso si dice che gli OGM sono sinonimo di quantità e non di qualità, ragion per cui sarebbero un pericolo per il nostro settore agroalimentare, fatto di eccellenze e di prodotti locali apprezzati in tutto il mondo. Ebbene, occorre ricordare che gli allevatori italiani utilizzano enormi quantità di mangime OGM importato dall’estero, e che molti dei nostri prodotti Made in Italy, come il Parmigiano Reggiano, derivano proprio da animali alimentati con OGM. Perché, quindi, non permettere la coltivazione sul nostro territorio a chi ne vorrà fare uso, piuttosto che rimanere dipendenti da costose derrate estere che stanno peraltro danneggiando la filiera italiana? Un clima più favorevole a questa tecnologia, inoltre, consentirebbe ai nostri ricercatori di mettere a punto colture geneticamente modificate adatte alla tipicità del nostro sistema agro-alimentare (come il pomodoro San Marzano resistente a un virus, sviluppato da un’azienda italiana), riducendo la dipendenza dalle grandi società sementiere straniere. Per ridimensionare il potere delle multinazionali bisognerebbe incentivare davvero la ricerca pubblica sugli OGM – compresa la sperimentazione in campo aperto, e non soltanto in ambiente confinato, come riportato nella mozione. Al contrario, distruggere i campi sperimentali dell’Università della Tuscia, come è stato fatto nel giugno 2012, non ci sembra affatto un modo per promuovere la ricerca sugli OGM.
Vogliamo infine ricordarle come esistano prodotti molto diffusi (il grano Creso con cui produciamo la nostra pasta ed il pompelmo rosa come esempi notevoli) ottenuti con tecniche come l’irraggiamento con radiazioni nucleari o l’uso di sostanze chimiche mutagene. Di fatto sono organismi geneticamente modificati, eppure non sono stati ostacolati allo stesso modo degli OGM.
Prima di salutarla, vorremmo segnalarle alcuni articoli, libri e link a supporto delle nostre considerazioni. Ci auguriamo che troverà queste letture interessanti, che possa discuterne serenamente con i suoi colleghi onorevoli e che possa esprimere il suo voto con razionalità e senza condizionamenti ideologici.
Link utili:
Libri:
Distinti saluti
Il gruppo Dibattito Scienza























4 commenti:

  1. Bene hanno fatto quelli di Dibattito Scienza; ora bisogna sperare che ci sia qualcuno in parlamento che abbia la benché minima cognizione sull'argomento.
    Il mio "spirito guida" riguardo gli OGM (che devo essere sincero: non sono proprio preparatissimo) è Dario Bressanini (forse perché non ho tempo di leggere altri) che vedo è stato inserito a giusto merito tra i link utili da seguire.

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  2. Secondo me, se leggi attentamente Dario non hai bisogno di leggere molto altro. Biosgna pur fidarsi di qualcuno competente in materia, e di lui mi fido. E mi dispiace molto per Carlo Petrini, che stimo per molte cose, ma su questa proprio non lo seguo.

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    1. Assolutamente! Non si può sapere tutto e (per discipline e/o argomenti diversi) dei referenti competenti sono fondamentali, soprattutto per uno studente che prova a capirci qualcosa. Poi che io capisca tutto... ne devo mangiare ancora di pastasciutta.

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  3. Nel primo commento parlavo di speranza...
    Beh, come si poteva immaginare, la speranza era malriposta:
    OGM: IN ITALIA SCIENZA E PROGRESSO SONO ANCORA TABU'

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