Ecco un tweet di domenica sera. Lo trovate qui.
Panicoso? Forse sì ma forse no. Io sono per la seconda che ho detto. Anche se fuori gioco, racconto un po' di cose di qui a randa ma sono cose da padani (mai stati leghisti, nèh!) che non mi fanno partecipare. Anzi quando vedono che ci sono io
Intanto la maschera, ce l'ho, cioè ce l'hanno, mica devi respirare anche te quelle skifetse destinate a insetti, funghi e erbacce. Eccola:
Se in questi giorni provate a fare una passeggiata attorno a casa probabilmente vi prendete un acquazzone. Ma se siete fortunati il paesaggio è questo:
Visto? Tutto mais. E quello sulla sinistra è stato seminato a giugno, dopo lo sfalcio del primo taglio dell'erba (il fieno per le mucche piemontesi, le migliori del mondo). Ne ho già parlato, non mi va di ripetermi ma una cosa devo riportarla: su quel terreno si semina mais da almeno quindici anni. Cosa altamente sconsigliata, ragion per cui si era seminato loglio (nome difficile per dire erba da fieno). Poi a primavera si sparge la voce che la diabrotica (insetto che ama il mais) non tagliava (cioè la sua larva non mangiava le radici delle piantine) forse per via proprio dei trattamenti Monsanto (e altre ditte, mica c'è solo quella!). Già i semi sono trattati, velenosi, vanno maneggiati con i guanti e, forse, la maschera. Ma poi si passa a irrorare, più volte. Comunque tornando a quel campo viste le condizioni si è arato e seminato; le piante non riusciranno a produrre il seme ma saranno comunque ottime per la produzione di energia da biomassa, dove si trincia tutta la pianta.
E pensa che fortuna: quest'anno non c'è stato bisogno di irrigare, il terreno è abbastanza umido grazie alle piogge abbondanti. Anche se per via del terreno troppo molle non siamo ancora riusciti a trapiantare i cavoli. Ma non si può avere tutto dalla vita.
Certo che se il mais fosse più resistente ai parassiti... roba da OGM.
Già! io non avrei fatto tutta questa tirata non fosse che ho origliato una telefonata si un'analisi di laboratorio proprio sul mais. Roba tipo: "ma nella pannocchia o in tutta la pianta?" e "quanto?" e "dobbiamo parlarne".
Chissà...
Non me ne intendo, ma mi sa che con tutta l'acqua che è venuta quest'anno la parola d'ordine sarà aflatossine. Ma magari qualcuno ne sa di più.
RispondiEliminaProbabilmente sì, prossimamente...
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