Siccome mi è piaciuto
Carissimo MarcoQuesta è la mia mail, chissà se ...
sto continuando la lettura, ancora più bello di quanto immaginavo.
Solo una domanda, una cosa che avrebbe dovuto chiederti il mio collega durante la visita a Atlas, p.144."[...] un'elettrocalamita cilindrica lunga più di cinque metri e con un diametro di quattro metri, che da sola pesa cinque tonnellate"Ecco: poco.
Il volume è V = pi * 4^2 / 4 * 5 = 62.8 m3
per cui risulta una densità d = 5 / 62.8 = 0.08 t / m3.
Vale a dire 12.6 volte di meno dell'acqua. Ora io me l'immagino come una bobina di rame (o qualcosa di meglio, certo) raffreddata ma non quasi tutta vuota. Dove sbaglio?
Grazie, buona caccia.
Nino, aka Juhan.
Tutto per via della visita ad Atlas che Marco guida e spiega al suo gruppo di interlocutori protagonisti del libro. C'è l'Ingegnere che fa calcoli (a mente ovviamente) sulle batterie d'auto equivalenti perché si sa che noi ing. un po' di fisica ci costringono a farla, ma solo quella sensata, Galileo, Newton, Maxwell e finisce lì. Sì sappiamo che ci sono gli atomi ma non la facciamo troppo complicata.
E poi io sono uno strutturista e quell'elettrocalamita non mi tornava; colpa mia pensavo a qualcosa così:
No, completamante fuori strada, ecco:
Ciao Nino,Uh! completamente e totalmente differente; tutt'un'altra cosa! E impressionante, assay.
Sono contento che il libro ti stia piacendo!
Quanto al magnete centrale di ATLAS, non si tratta di un magnete pieno, ma di un soleneide superconduttore cilindrico. Eccolo qui:
http://www.atlas.ch/s_magnet.html
Di fatto, dunque, è proprio quasi tutta vuota :-)
Ciao, M.
Ma che dire di questi fisici che LOLlano sugli ingegneri, anche su Twitter, come qui?
Non c'è più religione, adesso fanno le calamite senza ferro! Ah, 'sti fisici...
RispondiEliminaVabbè, venerdì vado al CERN, e se trovo il mio omonimo gliene canto quattro, su come si fanno gli elettromganeti. Bah!
(sul serio, vado a vedere ATLAS e ALICE, magari porto il metro, così, si sa mai, prendo due misure e rifaccio i conti. Mi lasceranno entrare con cacciavite normale e a croce, chiave del 13, 17 e 22 ?)
Ah, uno di 'sti fisici mi ha appena detto che in realtà gli atomi sono tutti vuoti, o quasi. Ecco, come lo spazio fra le orecchie di certi miei conoscenti, uguale.
Il tweet che hai linkato è divertente ma è anche molto sintomatico della diversa mentalità: NOI ingegneri miriamo a risolvere i problemi (spesso in maniera anche più elegante di quanto si vede nella foto del tweet stesso).
RispondiEliminaDifendiamo la categoria! (Bravi pure i fisici, per carità...) :-)
'spetta 'n attimino: già c'è la rivalità storica tra ingegneri e architetti che dura da sempre (c'è ancora vero?).
EliminaNon apriamone un'altra. Anche perché recentemente ho incontrato in libreria un fisico importante in pensione, completamente diverso da com'era nell'Accademia; praticamente quasi umano. E parla dialetto molto meglio di me e... Peccato non vuole che racconti.
Tra fisici e ingegneri non c'è una grossa rivalità, ma c'è una grossa differenza di linguaggio, almeno in certe aree, e capita frequentemente di non capirsi.
EliminaPer tre punti passa sempre una retta, basta che sia abbastanza spessa.
EliminaSe del caso ci si può aiutare con martelli, martinetti, fiamma ossidrica e gli usuali attrezzi.
EliminaFosse così semplice ;-)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaC'è stato per un attimo soltanto un commento mooolto sensato sulla complementarietà tra i fisici e gli ingegneri. Nel senso che i fisici scoprono le cose e poi le passano a chi le mette in pratica (in produzione, non tutte, quelle usabili quando diventano tali). Concordo. Ma se non ci fossero gli ingegneri non potremmo fare quelle macchine che i fisici usano per confermare le loro teorie.
RispondiEliminaO sbaglio?