venerdì 4 luglio 2014

Le Particelle - 1

Ieri mattina all'alba alle 11:42 è diventato mio. Alla Feltrinelli di piazza Castello l'hanno messo al piano di sopra, sopra l'ingresso, dove ci sono quelli difficili. Ce n'erano almeno 6 copie, tante considerando che il locale è piccolo, evidentemente si aspettano un successo.
Poi ho preso il tram e mi sono messo a leggere, ho fatto due fermate più del dovuto, akkiappa!


Adesso non mi metto a raccontarvi tutto, mi servirebbero 196 pagine e poi:
  • non so scrivere bene come l'Autore;
  • non ho una Signora delle Lettere che lui dice inflessibile (ma allora controlla anche per il blog?).
Però un qualcosina devo dirvelo, altrimenti il post è troppo corto. E poi l'ho sognato tutta la notte, davvero.
L'Autore introduce sei dramatis personae (d'ho, lo sapevo che avrei dovuto studiare il tedesco, LOL, dai! tipi di persone, per adesso ne ho incontrate cinque).
E non si parte subito da Lhc al Cern è... anzi completamente diverso. Molto meglio.
La curiosità della Pulce, che è poi quella dei fisici, il metodo scientifico (p.16-22) spiegato in modo semplice ma corretto, con esempio classico. Invece le pseudoscienze, l'ha detto la tele e l'ho letto su internet (queste espressioni non le usa, lo faccio io che ho un frasario più elementare).
A p.24 una cosa che mi ci trovo: l'ingegnere, perché è diverso (suggerimento: la tecnologia), a me viene in mente Doc Emmett Brown e Nikola Tesla ma è l'usuale rappresentazione classica dello scienziato (pazzo) del cinema.
C'è una cosa che mi ha sempre affascinato, ne ho parlato anche su questo blog (credo): quanto sono grandi le cose. O piccole, come troviamo a p.27. C'è anche la ricetta per farle davvero, semplicissima, non servono ingredienti particolari, sono cose comunissime, da provare assolutamente, per dire lo farò anch'io alla prima riunione familiare, verrà come quella volta del colore diverso ma uguale.
Sono davvero molto piccole, troppo. Non si riescono nemmeno a vedere. Anzi, le vediamo ma dobbiamo metterci d'accordo con cosa intendiamo per vedere, per esempio per le immagini di pianeti e galassie i colori non sono proprio quelli, nèh, e ci sono anche quelli che non riusciamo a vedere (peraltro neanche gli astronomi vedono, per ora almeno, l'ottarino).

Sono arrivato alla fine del secondo capitolo, p.49. Da leggere assolutamente, se volete ve lo presto io, quando l'ho finito, ma vi conviene comprarlo. E magari regalarlo ai giovani, mi vengono in mente quelli che studiano a memoria e ripetono come farebbe un'MP3. Forse non è tutta colpa loro, la tele, Fèissbukk, la Padania, ...

Uh! a p.49: O invece produrre l'equivalente d'una coppia di capodogli, o di vasi di petunie. Cioè, Marco, fammi capire bene: serve anche la Guida Galattica?

1 commento:

  1. La Guida serve sempre :-) (e vinci il premio del primo che ha beccato la citazione)

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