LEGIONI DI IMBECILLI."I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar...
Posted by MedBunker on Giovedì 11 giugno 2015
Uh! Ecco un buon motivo per far indignare il web oggi!
Umberto Eco ha recentemente detto che Internet darebbe "libertà di parola ad una legione di imbecilli"!
E secondo me ha ragione, ma concordo con alcuni che, da semiologo, abbia abbondantemente sbagliato ad usare le parole per esprimere il concetto.
Imbecilli come quelli dell'immagine, che finiscono per attaccarsi a qualsiasi cosa pur di determinare il loro diritto di diffondere delle immani cazzate.
Immagine di Alessio Spataro |
Vorrei trovare parole migliori, perché in queste ore ho letto un sacco di cose interessanti sull'argomento, ma dirò la mia, esattamente da imbecille quale sono.
Ripeto: hanno ragione le code di paglia ad appellarsi al "diritto di espressione" sancito dalla Costituzione, diritto per cui i nostri avi hanno lottato contro teocrazie e fascismi per avere.
Per questo mi fa un po' strano e sangue che a ribadirlo siano degli imbecilli cattolici come sopra, o gente che tifa apertamente per il fascismo o la cleptocrazia vaticana, in cui questi diritti non sono affatto la norma.
Essendo intolleranti, poi, è chiaro che non sono davvero i primi ad essere interessati a questo, ma vogliono usarlo come principio cardine per diffondere le loro ideologie totalitarie.
Non sono un filosofo, non sono un giurista e sono solo un imbecille: perciò lo dirò a mie parole con una immagine:
Per finire.
Riguardo i limiti della società aperta:
Popper ed i nemici della società aperta
Sulla libertà di ogni opinione
Democrazia e liberalismo
Riguardo la libertà di parola in certe teocrazie, basti vedere:
Terzo blogger ateo ucciso a colpi di machete in Bangladesh
Carcere e mille frustate. L'Arabia non perdona il blogger
E la finisco qui, per ora.
Ho un appuntamento importante alle 15 e non posso stare qui ad approfondire, ma mi riservo di migliorare questo post o scriverne un altro appena ho più tempo e maggiore conoscenza.
Condivido questa riflessione http://mariacristinapizzato.it/umberto-eco-gli-imbecilli-in-rete-e-qualche-libera-riflessione/
RispondiEliminaNon sono molto d'accordo sulla frase: “I giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all’analisi critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a utilizzare i siti per fare i temi. Saper copiare è una virtù ma bisogna paragonare le informazioni per capire se sono attendibili o meno”.
Purtroppo ci sono giornalisti pronti a copiare ed incollare bufale nei loro articoli https://plus.google.com/+ErmannoPeciarolo/posts/QXmnamSHasd
(faccina sorridente qui).
EliminaNon credo ai comitati di saggi, ai maestri di vita digitale che fanno dai giornali l’analisi critica della rete. Le loro sentenze avrebbero quel profumino di abiti conservati in naftalina che oggi emanano le muffe lezioncine sulla buona televisione, sul servizio pubblico, sulla qualità dei programmi, su questo è buono e questo fa male. Siamo tutti intossicati, per questo oggi l’intellettuale deve fare sua la follia del funambolo. Chi vorrebbe curare gli altri e ancora si proclama sano, è in realtà (digitalmente) già morto.
Eliminahttp://goo.gl/Bn1hXV Gianluca Nicoletti