Appena finito di leggere (cioè no, sono ormai passate ore (quando scrivo e per voi anche di più (dipende da quando leggete))) un libro di uno di quelli che sanno e ti raccontano quello che succede com'è davvero.
Che per le voluzioni della politica 'taliana a volte ci vorrebbe davvero, metti che finalmente ti dice se quelli ci credono davvero a quello che dicono o ti prendono (o comunque tentano di) pernderti per il beppegrillo, come credo di tanti, troppi, quasi tutti.
Ma il libro in questione, del quale non citerò titolo, autore, editore, niente, per ragioni che saranno evidenti a tutti a breve.
Ci sono cose che ormai sono storia, per esempio quand'è che il Silvio si è auto-definito "unto del signore" per l'utima volta? E chi si ricorda del dr. Trota e del suo papo 'Senatur (pota!). E altri, per esempio Angelino adesso il quid ce l'ha o no?
Ma quando arrivi alla banda di Beppe&
Allora se vuoi vendere ancora devi agiornare, fare --appunto come c'è scritto in quarta-- la seconda edizione riveduta e aggiornata.
Che è quello che il nostro ha fatto.
Ma non come doveva, secondo me. Perché se è vero che 17 euri e mezzo io glieli ho mollati adesso mi sento di sconsigliare a tutti di fare come me.
Perché per dire per il Silvio potresti aggiungere qualcosa sull'occasione persa (da noi) di non poterci servire ancora di Berto l'Aso (questa la capiscono i piemontesi; a dire il vero sarebbe meglio dire borich (pron. burich) ma forse non si usa più) per i grullini è cambiato parecchio. O no?
Ovvio che non poteva parlare di Davide ma il Gianroberto lo cita solo due volte (più una nelle note).
E poi non nomina, in 379 pagine, un solo socialista o un democristiano. Vero che non si chiamano più così ma se mi manda una mail gli fornisco una lista lunga così (per lo più travestiti). E manco un vescovo? Non ce ne sono a Roma?
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