Reduce da una giornata alquanto impegnativa arrivo alle 6:15 (de pomeriggio, nèh!) mentre stavo per chiedere indicazioni vedo Amedeo, lo saluto e entro nella sala ancora tutta vuota! Vuoi vedere che abbiamo capito male? Pazienza per me ma per lui mi dispiacerebbe tanto, viene da Roma! No, niente panico, falso allarme, sullo schermo grande salta fuori prima il logo del Circolo e subito dopo l'immagine che vedete anche lassù.
Io mi guardo intorno e vedo questo:
Chiaramente una denuncia contro le violenze di genere, mi viene in mente che potrei fare qualcosa anch'io, mi sposto per fare la foto (FATE GIRARE!!!1!) e in quel preciso istante la sala si riempie completamente, salvo qualche sedia in prima fila, riservate. Io devo restare lì, sotto il lampadario monumentale, sarà fissato bene?
E si parte, in perfetto orario.
Breve presentazione da parte di Antonio Pascale (che, ahimè!, non conosco devo indagare) e via.
Non ho controllato l'ora ma credo poco più di un'ora. Lineare, chiaro, avvincente. Poche immagini e video estremamente mirati, Amedeo ci racconta perché è diventato un astrofisico: colpa di Piero Angela, Goldrake, StarTrek, 2001 Odissea nello spazio...
E a che punto siamo? Li abbiamo trovati? Non i marziani che non ci sono, cioè anche lì ancora non è detto, ma non come qualcuno pensava. Europa promette bene e i geysers di Encelado (a proposito della immagine lì sopra ci vorrebbe Minerva, lei saprebbe mettere a posto quello zoticone, andate a vedere a
Ma nel sistema solare non è che si possa sperare di trovare molto, bisogna guardare fuori, c'è un sacco di roba (anche se l'Universo è parecchio vuoto). Trovate tutto sul libro (forse, ancora non l'ho letto).
Poche domande del pubblico a seguire che ci cacciano fuori: time out! Anche se è ancora chiaro, non hanno nemmeno acceso il lampadario monumentale (che è sempre lì). Ne approfitto:
Una cosa sul pubblico: pochissimi i giovani, c'è chi cita Leopardi, chi Pascal mentre a me verrebbe da far notare l'assenza di Douglas Adams e Terry Pratchett (ehi! quelli di fuori ci sono, eccome!).
Aspettando il pullman per Piobesi ho il tempo di leggere il prologo. La lettera che l'Amedeo di oggi scrive a se stesso bambino (p.18-19) è bellissima, una delle cose che prima o poi copio e spaccio per mia.
Il Circolo dei Lettori (non c'è la targa sul portone, cercare per gli artisti) rockz! E twitta, uno e due; anche altri, p.es. qui.
In contemporanea al Poli si parlava di Galileo ma l'ubiquità non è il mio forte, peccato.
Adesso --minaccia-- vorrei introdurre brevemente il discorso su affinità, diversità e complementarietà dei media ma poi il post diventa troppo lungo.
Facciamo così: il libro è da comprare assolutamente, e se potete andate alla presentazione che ci sarà dalle vostre parti.
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