lunedì 5 dicembre 2016

#stateserenirenziani

#statesereni, renziani!


Certo, il vostro leader ha dato le dimissioni, ma è stato sicuramente più un gesto di ripicca, da ragazzino indispettito, che una vera e propria rinuncia al potere.
Si trattava di lenire sul momento il suo abnorme ego un po' acciaccato: buttando sul personale (o con lui o contro di lui) tutta la campagna referendaria, contava di uscirne con un trionfante plebiscito.

Lo smacco gli deve essere bruciato non poco se, dimentico delle più elementari norme per lo meno di buona educazione, ha rassegnato le sue dimissioni in diretta (gli piacciono i gesti plateali) non già, come dovuto, a chi gli aveva conferito la carica ovvero al presidente della Repubblica (che lo aveva nominato come previsto dalla Costituzione -ci avete sfracellato assai i maroni per ricordarcelo- pur non essendo stato eletto al parlamento) bensì... proprio a chi non lo aveva eletto, ovvero agli italiani!
(il gesto già dimostra che si sente al centro di tutta la scena politica italiana... novello marchese del Grillo... uh, pardón, nessun riferimento...).

Ma tranquilli.

Il fatto di aver voluto personalizzare questo voto tutto sommato ha dimostrato che ha un 40% di fedeli seguitori: mentre da un lato chi ha votato No l'ha fatto solo in parte come protesta contro Renzi, ma molto più come rifiuto di una riforma abborracciata (per usare un eufemismo), dall'altro chi ha votato Si può averlo fatto solo o per interesse personale (promesse di potere? denaro? spero non una frittura di pesce) o per simpatia verso Renzi, in fondo sarebbe bastato solo "entrare nel merito" per esempio leggendo attentamente il famigerato articolo 70 per decidere di cancellare questa riforma.

Pertanto non è affatto improbabile, visto questo successo personale, che gli venga conferita nuovamente la carica, con un governo Renzi-bis (in fondo, CHI altro c'è attualmente sulla scena politica? scartando ovviamente gli impresentabili e gli improbabili, non faccio nomi ma mi avete capito).

Stanotte leggevo di gente che si aspettava nuove elezioni: in realtà la caduta di un governo non porta con sé ineluttabilmente la decadenza di un parlamento, questo dovrebbe essere ormai chiaro agli italiani, dopo tanti "rimpasti" di governo.
Tra l'altro, con quale legge elettorale?

Ecco, se ci fosse un Renzi-bis, la prima e forse unica cosa cui dovrebbe occuparsi (e di cui avrebbe dovuto occuparsi in questi due anni, invece di impegnarsi pervicacemente a  distruggere il tessuto sociale, la sanità, la scuola, il lavoro ecc. per compiacere...chi? J.P. Morgan, forse?) è appunto una nuova legge elettorale, coerente con le regole della Costituzione (e col buon senso, aggiungo io) che crei sì governabilità ma anche rispetti la rappresentanza proporzionale di tutte le forze politiche, senza rischio si sfociare in una dittatura.

E con un nuovo, legittimo, parlamento si potrebbe poi procedere a una parziale riforma della Costituzione, come numerose altre già avvenute, per esempio abolendo totalmente il senato e magari istituendo l'obbligo di mandato, di modo che i deputati siano realmente i portavoce dei cittadini che li hanno eletti e sia quindi impedito il malcostume di quello che chiamo il salto della quaglia grazie al quale si scombinano gli equilibri tra maggioranza e minoranze, creando l'ingovernabilità.




P.S. forse vi sarete chiesti perché non scrivo "parlamento" con la maiuscola, come Costituzione e Repubblica: il fatto è che nella mia lunga vita raramente ho visto qualche deputato (deriva da deputare, ricordate) meritare l'appellativo di "onorevole"...

4 commenti:

  1. Tra i tanti son gli starnazzi e i qua qua qua, il tuo dire pacato annoia mai

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  2. Concordo in tutto, tranne una cosa. Noi che abbiamo una certa età ci ricordiamo del Nano --no non quello con i tacchi, nemmeno quello con il Nobel-- steso per sempre da un Referendum (bei tempi quelli (a parte Fanfani &co.) ero giovane). Ecco al #Fuffaro credo capiterà la stessa cosa. Anche perché non mancano alternative politiche quasi tutte ugualmente pessime.

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  3. Rubiconando a 21 pugnalate—Tu quoque, Brute, fili mi! all'eccetera—da quando fu la clava, ch'ess'accade
    Ammenoché
    Ghigliottine da popolo Bastille al si diverte
    Panem et circenses

    Salutando assai

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  4. eh ma non va bene neanche se dà le dimissioni! ragazzi qui c'è qualche cosa che non va, però adesso dovete tenervi il pantano da Brunetta a a DìAlema passando per Casa Pound, Salvini, i Grilli parlanti e così via.

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