martedì 27 dicembre 2016

Stringhe, stringhisti, pensiero di gruppo e ...


Allora ragazze e ragazzi aprite lil libro a p.171 e leggiamo tutti insieme.
Nutro una profonda ammirazione per ciascuno di questi studiosi [un gruppo di eminenti stringhisti], tuttavia mi sembra che a una persona equanime, che non abbia deciso irrazionalmente di credere alla teoria delle stringhe, la situazione sembrerebbe chiara. Una teoria non è riuscita a formulare previsioni che consentano di verificarla e alcuni dei suoi proponenti, invece di ammetterlo, cercano di ottenere l'autorizzazione a cambiare le regole in modo che la loro teoria non abbia bisogno di superare i test usuali che imponiamo alle idee scientifiche.

Mi sembra razionale respingere tale richiesta e ribadire che non dovremmo cambiare le regole della scienza solo per salare una teoria che non è riuscita a soddisfare le nostre aspettative originarie. Se la teoria non spiega alcun aspetto del modello standard che in precedenza fosse misterioso -- a parte l'ovvia affermazione che dobbiamo vivere in un universo in cui possiamo vivere --, non si può dire che abbia dimostrato di essere una buona idea. La storia della scienza ha visto il fallimento di molte teorie che inizialmente sembravano promettenti. Perché non può essere uno di quei casi?
E sì, poi si capisce perché gli stringhisti ce l'abbiano con lui!
Intanto io sono ndato un po' avanti, procedendo lentamente, à la festina lente --senza feste-- e ho trovato tante cose. Per esempio lo sapete che c'è, vicino a dove stava mio nonno, un osservatorio piuttosto grande, distribuito su un territorio grande poco meno della Val d'Aosta (o metà della Provincia di Torino, che adesso si dovrebbe chiamare Area Metropolitana), ecco cosa ne dice la Wiki.

Adesso sono un po' più avanti --poi vi racconterò, se volete-- e Lee rincara la dose: leggiamo a pagina 284.
Ho la massima fiducia nei miei amici stringhisti. Sono convinto che come individui siano quasi tutti di mentalità più aperta, più autocritici e meno dogmatici di quanto siano en masse.
Com'è possibile che una comunità agisca in modo tanto contrastante con la buona volontà e il buon senso dei suoi singoli membri?
Ho scoperto che i sociologi non hanno difficoltà a riconoscere questo fenomeno, che affligge comunità di esperti con ottime credenziali, che per propria scelta o a causa di circostanze particolari comunicano solo con altri membri della stessa cerchia. È stato studiato nel contesto di agenzie di spionaggio, enti di governo preposti alle decisioni politiche e grandi imprese. Poiché le conseguenze a volte si sono dimostrate tragiche, esistono molte pubblicazioni che descrivono questo fenomeno detto pensiero di gruppo.
Lo psicologo di Yale Irving Jannis, che coniò l'espressione
-- hey! c'è online, qui: Groupthink.
Oggi ho anche stanato il sito del libro --uh! non vi ho ancora detto che sto parlando de L'universo senza stringhe di Lee Smolin. Ne ho già bloggato in passato, qui.

Adesso dovrebbe finalmente affrontare la gravità a loop, m'intriga.
Solo che c'è un problema: il libro è del 2006; è passato un decennio, nel frattempo chissà cos'è successo? Qui a Piobes (pron. piubes) le notissie arrivano con un certo ritardo e io poi ci metto il tempo che ci vuole a recepirle.
In ogni caso --pensa che ti ripensa-- ci ho pensato su e mi è venuta una pensata. Che ha il difetto che ci vuole coraggio (la faccia di tolla) a metterla in essere e allora ho scritto questo post anche per costringermi a farla davvero.
Che la pensata è poi questa che vado a esporre: c'è un giovane blogger molto tosto e, se ho capito bene, non estraneo a queste cose. Adesso --grosso respiro di autoincoraggiamento-- mi butto, gli chiedo se ha link, nuove, dritte, qualcosa. Se non risponde mi toccherà a rivedere questo post. Ma metti che invece...

3 commenti:

  1. Un recepirle—al niente da capire—pare eroico

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  2. Non riguarda in maniera totalmente diretta la teoria delle stringhe, ma di recente c'è stato questo interessante test su una teoria comunque fondata pure su aspetti della teoria delle stringhe.
    Qui il link al paper della suddetta teoria.

    P.S: non mi dispiacerebbe scrivere qui sul Tamburo un post sulla teoria delle stringhe, spiegata in parole povere, per inquadrare meglio la questione.

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    1. Ottimi link; devo mettermi a studiare.
      Poi se ne scrivessi tu sarebbe meraviglioso.

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