I MICROSTATI (parte 2ª)
In Sardegna
L’isola di Tavolara si trova nella Sardegna nord-occidentale, nel golfo di Olbia. Già conosciuta nell’antichità come Hermea, e successivamente Tolar, venne occupata fin dalla fine del 1700 dalla famiglia Bertoleoni, unici abitanti dell’isola.
Nel 1863 Carlo Alberto, re di Sardegna, venuto a conoscenza di una leggenda che voleva che sull'isola vivessero capre dai denti d'oro, incuriosito visitò l'isola e conobbe Giuseppe Bertoleoni, cui promise di riconoscere Tavolara come un regno a sé, con Giuseppe quale sovrano. A lui successe il figlio Paolo, che conseguì per iscritto da Vittorio Emanuele II il promesso riconoscimento del regno di Tavolara.
Anche la Regina Vittoria d'Inghilterra si interessò all'isola, e un dagherrotipo della famiglia reale di Tavolara con il re Carlo I da allora è esposto in Buckingham Palace.
Re Carlo I regnò fino al 1927, la famiglia si estinse negli anni '90 senza più reclamare diritti sull'isola.
Sempre in Sardegna si trovava Jirifai (nell'attuale provincia di Nuoro), antica Franca istituita nel 1060 (l'atto costituitivo non venne mai annullato) affidandone l'amministrazione ai monasteri cistercensi.
L'Isola di Malu Entu, anche questa in Sardegna, venne erroneamente nominata "Mal di Ventre" nel XVIII secolo, all'epoca in cui i Savoia ottennero, insieme alla corona di Sardegna, l' annessione dell'isola.
Attualmente Salvatore Meloni, detto Doddore è presidente della autoproclamata Repubblica di Malu Entu, nazione di ispirazione ecologista, che rivendica l'indipendenza della Sardegna.
In Liguria
Forse il più noto dei microstati situati in Italia è il Principato di Seborga, che è anche il più antico dei nostri microstati. Infatti divenne Stato Sovrano fin dal 954, Principato Imperiale del Sacro Romano Impero dal 1079, venne occupato illegalmente dai Savoia nel 1729, e ne divenne un Protettorato fino al 1946, quando, proclamata in Italia la repubblica, passò dai Savoia sotto la tutela dello Stato del Vaticano. Non venne mai annesso all’Italia. Venne rifondato come Principato (Monarchia Costituzionale) nel 1963, attualmente sotto la guida del Principe Marcello I.
Il suo nome risale al latino “Sepulchrum” divenuto poi “Sepulchri Burgum” da cui poi il nome attuale.
La sua moneta è il ‘luigino’ (il Principato ha Zecca propria dal 1666) cui si attribuisce il valore di 6 dollari USA: questo ne farebbe la moneta di maggior valore al mondo, se fosse riconosciuta e circolasse al di fuori dei confini di Seborga.
La sua moneta è il ‘luigino’ (il Principato ha Zecca propria dal 1666) cui si attribuisce il valore di 6 dollari USA: questo ne farebbe la moneta di maggior valore al mondo, se fosse riconosciuta e circolasse al di fuori dei confini di Seborga.
Oggi il Principato di Seborga è retto da nuovi Statuti Generali (Costituzione) votati nell'aprile 1995 come pure da alcune Leggi promulgate in seguito.
Pur continuando de jure ad essere uno Stato indipendente, mentre de facto dipende amministrativamente dall'Italia, con la presenza di un Sindaco eletto, parallelamente alla presenza del Sovrano.
Ha sue proprie sedi consolari in vari Stati, in Italia un Consolato ha sede in Piemonte ... (no Juhan, non a Piubès) ... a Cuneo.
Le lingue ufficiali sono il ligure, l’italiano e il francese.
Vi si pubblicano 3 periodici: La Gazzetta di Seborga in italiano, The Seborga Times in inglese, e Le Journal de Seborga in francese.
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La Serenissima Repubblica di San Marino, ricordiamo, è invece la più antica micro Nazione, nonché la più antica Repubblica tuttora esistente (venne fondata nel 301) e con la più antica Costituzione, che risale al 1600, però non fa parte dell'Italia.
(La terza parte per la prossima volta)
Belli, Bruna! Ma che sei una storica?
RispondiEliminaNo, Paolo, solo mi piace fantasticare...
RispondiEliminaIn passato però ho aiutato la zia di mio marito, scrittrice di argomenti storici, nelle sue ricerche in biblioteca (pre-computer, non ti dico la faticaccia!).
Ehhh ma sei brava Bruna! (e poi i romanzi storici sono i miei preferiti)
RispondiEliminaSe vi interessa, ho scritto la storia del regno di Tavolara dal tempo della dominazione romana ai giorni nostri sulla base di numerosi documenti custoditi dalla famiglia del principe Ernesto Geremia. Ho pubblicato il tutto in "Tavolara, l'isola dei Re", Mursia, 2005. Non so se si trova ancora nelle librerie, ma di sicuro è custodito in diverse biblioteche.
RispondiEliminaComplimenti per la qualità della ricerca.
Sono rimasta sbalordita nel vedere che qualcuno, a parte gli amici più stretti, ha letto la mia "produzione". Come chiunque può aver capito, si tratta solo di un divertimento, un passatempo, non sono certo un'esperta, né di questo né di altri argomenti di cui parlo in altri post. Se son riuscita a divertire qualcuno mi fa proprio piacere, e spero che diventi un lettore fisso del nostro blog, che è senza pretese ma simpatico, credo.
EliminaSe mi capiterà, sarò lieta di approfondire le mie conoscenze in materia tramite il libro segnalato. Grazie!
il blog di Gino è da vedere, tutto. Ahemm "i blogs" :P
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