giovedì 22 settembre 2011

Mangiare a Tenerife.

La cucina canaria è rustica, da contadini ... L'importante è che non vi aspettiate una cucina sontuosamente ricca e fantasiosa come, per esempio, quella siciliana.

Dove mangiare
La scelta è pressoché infinita, come si può immaginare.
Ci sono alcuni (pochi, a dire il vero) ristoranti di lusso, moltissimi ristoranti anche tematici (cinesi, indiani, giapponesi, vietnamiti, turchi, ovviamente moltissimi italiani, quasi assenti quelli vegetariani...), pizzerie, hamburgheserie, paninoteche, però qui vi consiglio principalmente sulla cucina locale.
Innanzi tutto, la nomenclatura, avverto però che non viene rispettata in modo rigoroso, e spesso si trova un nome per l'altro.
Si può mangiare in un chiringuito o chiosco (per esempio come quelli che si trovano in Italia lungo le spiagge o in strada in alcune città). In genere però, a differenza di quelli, offrono la possibilità di sedersi. Un tipo stagionale di “chiringuito” sono quelli con le caldarroste, in novembre, dove si mangia anche pesce salato cotto, patate ecc.
Un gradino più su c'è il guachinche (più raramente bochinche), specie di trattoria molto rustica, a volte solo ricavata da un capanno annesso a una casa. La scelta di cibi è scarsissima, in pratica solo cucina locale, e anche questa limitata al piatto del giorno e poco più.
La bodega (letteralmente “cantina”) è un posto dove innanzi tutto si va per bere vino, in genere della casa, e il cibo è di accompagnamento.
La tasca equivale a una trattoria. In genere senza tovaglia, o con tovaglia di plastica. Ha una scelta maggiore di cibi, anche se in genere sono quelli locali, solo raramente quelli diciamo internazionali.
Il restaurante invece, a seconda della categoria e della gestione, può offrire, oltre alle solite bistecche o piatti basici in tutto il mondo (frittate, insalate, pasta...) anche cucina regionale spagnola o etnica, come detto sopra, alta cucina internazionale, o cucina innovativa.
A Tenerife nel conto non troverete la voce “coperto” , però anche senza chiederlo vi porteranno il pane, accompagnato da burro o da qualche salsa, e ovviamente ve lo troverete nel conto. Se non lo volete, meglio specificarlo subito: “sin pan, gracias”. E per i “tiquismiquis”**: potete chiedere “sin ajo” o “sin cebolla”, se non vi va il relativo alito, ma solo per i piatti da preparare al momento, ovvio.

** mi incanta questa parola, alla pari di “quisquilloso” ;)

Piatti tipici
Molto usato è il mais, qui chiamato “millo” (pannocchia di mais = piña de millo), soprattutto immaturo, in zuppe e stufati. 
Maturo e secco viene anche macinato molto fine, così come vari tipi di cereali, per fare il “gofio”, che viene preparato mescolando alla farina un qualche liquido: a colazione il latte, per contorno di accompagnamento ai piatti (come da noi la polenta) viene invece mescolato a brodo di carne o di pesce.

carne cabra - io aggiungo olive nere

Gli aborigeni Guanches erano pastori. Pertanto era ed è tipica la cucina a base di capra (adulta). La si vede pubblicizzata come “carne cabra”, non si trova tutti i giorni, a parte le trattorie specializzate.  La accompagnano in genere con patatine fritte a bastoncino. Molto buoni anche i formaggi di capra o misti capra/vacca. si trovano freschi, semistagionati e stagionati.

È molto usato ed amato il maiale, si trova facilmente in chiringuitos e tascas la “carne fiesta” a cubetti, accompagnata da patatine fritte. La patata è forse più usata ed amata qui che in Germania! Però praticamente la usano solo bollita o fritta, niente piatti elaborati.
L'isola è popolata di conigli selvatici (quasi l'unica specie di cui sia permessa la caccia, da agosto a ottobre). Un “must” è il “conejo en salmorejo” ovvero in salmì, che si accompagna con “papas arrugadas” ovvero bollite con molto sale lasciato poi asciugare: chi non può mangiarlo le sbuccia.
 
conejo en salmorejo


Las papas arrugadas fanno da complemento ad altri piatti o si mangiano anche da sole con mojo picón (salsa rossa al peperoncino) o mojo verde (salsa a base di foglie di cilantro = coriandolo).
sopa de garbanzas
Altri piatti sono il “sancocho”, fatto con pesce salato, patate, batate ecc., accompagnato con gofio e mojo, zuppe come il “potaje de berros”= minestra di crescione, la “sopa de garbanzas” = di ceci, il “rancho canario” = zuppa con carne, patate, ceci ecc. e altre.
Una menzione a parte per la "sopa de coles" ovvero zuppa di cavolo, in cui il cavolo non ha però un protagonismo, che gli viene rubato dalle "costillas saladas" (costine di maiale conservate sotto sale, che occorre poi dissalare bene come si fa col baccalà), dai faglioli e dalle patate.

Ci sono vari tipi di pesce, tra cui la vieja, tipica di Canarias. Si usa parecchio anche il pesce salato o seccato, che si usa per piatti in umido.

Tra i dolci c'è il “bienmesabe”, di  tuorli d'uovo, zucchero e mandorle, il “quesillo” che non è altro che créme caramel a bagnomaria nel forno,  il “frangollo”  non molto dolce, fatto con farina di mais finissima (una specie di polentina con latte, mandorle, uvetta) e molti altri, che però non si trovano facilmente nei ristoranti.
Tra i piatti non canari si può provare la “sopa de ajo” (in pratica una zuppa pavese con molto aglio), e tutti ovviamente vogliono la paella e il gazpacho.
In quasi tutti i bar e ristoranti si possono mangiare le tapas, comuni in tutta Spagna, che vanno dalle olive o acciughe o formaggio o prosciutto (**) fino a vere e proprie miniporzioni dei piatti cucinati nel locale. Molti finiscono col cenare con tre o quattro tapas e una birra o un bicchiere di vino.

(**) molti ma non tutti sanno che il nome delle tapas (=coperchi) deriva da un aneddoto. Racconta la leggenda che durante un viaggio a Cadiz re Alfonso XIII fece una pausa durante un viaggio presso una trattoria in campagna, e chiese di bere del vino di Jerez. L'oste, per paura che nel bicchiere entrasse qualche insetto, lo coprì con una fetta dell'onnipresente jamón (prosciutto). Il re apprezzò molto il vino, ma ancor più quel coperchio, “aquella tapa”, per cui da allora l'accompagnamento alla degustazione del vino viene chiamato così. Chiaramente è più probabile che, come ovunque, si sia sempre usato accompagnare al vino un qualche alimento sufficientemente saporito da invogliare a bere ancora...

queso de cabra




Gente, posto di rado, ma i miei post sono ben corposi, eh?

2 commenti:

  1. E che acquolina fai venire! :P
    Da dimenticare che sono a dieta.

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  2. La“carne cabra” mi ricorda l'Irish stew e la "sopa de coles" con le costine di maiale è una cassoeula atlantica. Mi sai che questi canarini sono più celtici di Bossi.

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