Una notizia di qualche giorno fa, questa, mi ha ricordato un argomento di cui mi sono interessata in passato.
All'epoca avevo chiesto a un amico, celebre blogger, di scrivere qualcosa in proposito (avevo già procurato tutti i links occorrenti, per non fargli perdere tempo con le ricerche) ma purtroppo a quanto pare non ha ritenuto la cosa all'altezza del suo genio!
Pazienza, ne scriverò io!
I MICROSTATI (parte 1ª)
Chi non ha mai sognato di avere uno Stato tutto per sé, di cui essere non già l’unico abitante ma il Capo supremo, re o governatore o presidente che sia?
Ci sono state persone, o gruppi di persone, che hanno cercato di realizzare questo sogno, sia pure per scherzo.
Ed ecco nascere i Microstati.
Alcuni nascono proprio dal nulla, totalmente immaginari anche nel loro territorio, una specie di Wonderland di Alice o di Regno di Oz di Dorothy.
Posso citarne alcuni: EcoDémocratie de Prya, Principauté de Fantispa. Qui le loro ‘bandiere’:
Voglio parlarvi di alcuni di essi.
The Conch Republic
Nasce nei primi anni '80 del secolo scorso, per l'esattezza il 23 di aprile del 1982; ciononostante, una moneta coniata nel 1972 per festeggiare il 150º anniversario (sic!) della repubblica parrebbe indicare che almeno l'idea di tale Repubblica fosse già presente con anteriorità. Resta da vedere se la moneta non sia stata retrodatata ad arte...
I fatti: per cercare di impedire il narcotraffico e le immigrazioni illegali nella zona, venne imposto un blocco delle strade d'accesso alla zona delle Florida Keys. Questo ovviamente ebbe una ripercussione negativa sul commercio e sul turismo, industria fiorente della zona. Inoltre gli abitanti vennero costretti a dimostrare, nei loro spostamenti verso e dal continente, di essere effettivamente cittadini statunitensi! Insomma, una vera e propria frontiera tra Stati!
Come protesta, dopo aver invano chiesto la revoca del blocco stradale, i cittadini dichiararono l’indipendenza di Florida Keys dagli U.S.A. per bocca del sindaco che lo annunciò così ai giornalisti presenti: "Tomorrow at noon the Florida Keys will secede from the Union!" (il motto della Repubblica, con uno di quei giochi di parole tanto cari agli statunitensi, è infatti “We Seceded Where Others Failed”).
Pertanto, a mezzogiorno del 23 aprile, il Sindaco Wardlow lesse la dichiarazione di secessione dagli U.S.A. e dichiarò simbolicamente guerra agli Stati Uniti. Un minuto dopo, lo stesso Wardlow, ora Primo Ministro della Conch Republic, si rivolse all’Ammiraglio della base navale U.S.A. di Key West per arrendersi e chiedere 1 miliardo di dollari in concetto di danni di guerra. Non vi ricorda il film (del 1959, quindi ben antecedente) “Il ruggito del topo” con Peters Sellers?
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Altre micronazioni sono sorte e sparite come meteore. Tra queste, ricorderete L’Isola delle Rose (Insulo de la Rozoj), repubblica dall’effimera vita (meno di due mesi), il cui “territorio” era una piattaforma di metallo costruita al largo di Rimini. Proclamata l’indipendenza il 1º maggio del 1968, lo Stato italiano intervenne in modo (insolitamente?) sollecito occupando militarmente la piattaforma. Pochi mesi dopo l’isola già era stata inghiottita dal mare.
È da citare anche l’Impero di Atlantium, nato nel 1981, localizzato nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, il cui sovrano è George II , Imperator et Primus Inter Pares.
Nello stesso continente, lo Stato Indipendente di Aramoana dichiarò la propria secessione dalla Nuova Zelanda nel dicembre del 1980, per poi reintegrarsi pochi mesi dopo.
Ricordo brevemente anche il Regno di Araucania e Patagonia (localizzato tra il Cile e l’Argentina), istituito nel 1860 da un avventuriero francese (“regnò” con il nome di Orélie Antoine I) per appoggiare la rivendicazione di indipendenza dei nativi Mapuches. Il suo ultimo discendente, principe Felipe, ha rinunciato ad aspirare al trono.
Altro Stato (?) è Akhzivland, lungo la costa nord di Israele, il cui autoproclamatosi presidente è Eli Aviv, nato in Iran da genitori ebrei: dopo aver assistito e partecipato alla nascita dello Stato Israeliano, viveva tranquillo occupando la porzione di terra che vedeva erroneamente come propria, quando nel 1970 il governo inviò i bulldozers a distruggere la sua casa; allora proclamò l’indipendenza, senza peraltro che alcun giudice ne abbia dichiarato l’illegalità. Attualmente Akhzivland è solo una curiosità turistica.
Per oggi vi saluto, la seconda parte tra qualche giorno.
Attendendo impaziente la continuazione volevo solo ricordare che tra gli stati diversamente esistenti c'è Qwghlm. Lo trovate in Cryptonomicon, capolavoro di Neal Stephenson, e poi nel Ciclo Barocco. Se non lo avete ancore letto fatelo, è meraviglioso. Ah dimenticavo: in 'tagliano è esaurito da tempo.
RispondiEliminaPoi Neal si è messo a filosofare, se il prossimo libro che fa ha più di 500 pagine non lo compro; anche se costa poco.
Domanda: come si pronuncia Qwghlm?
La risposta qui: http://machines.pomona.edu/55-2007/taxonomy/term/231/index.html