In questi giorni alcuni blog, parlando delle "conte", mi han fatto ritornare alla mente un argomento che durante una certa parte della mia vita ha avuto molta importanza: le filastrocche infantili. O meglio, dovrei dire "in due parti della mia vita" perché ovviamente (lo so che non ci credete) anche io sono stata un'infante, e adoravo che mi raccontassero filastrocche.
A quelle, opportunamente rinfrescate nella memoria dai miei genitori, ho attinto per divertire i miei figli. Sono filastrocche che probabilmente si ritrovano in tutta Italia sotto varie forme, con varianti locali. Io riporto qui quelle della tradizione della mia famiglia.
(viene eseguita tenendo il bambino a cavalcioni sulle ginocchia, con un lento movimento di va e vieni, dal voluto effetto ipnotico e soporifero potenziato dalla voce cantilenante)
Sega segante
le pecorine bianche
nell'aia di Colombo.
Dio ti mandi sonno!
Sonno sonnaro
siamo a mezzo gennaro.
Gennaro è andato alla festa
con la ghirlanda in testa
credendo fosse d'oro
invec'era di ginestra.
C'era un bel Giovanni * *sostituivo con "lo zio Gianni" realmente esistente
batteva le castagne
le batteva troppo forte
facea tremar le porte.
Le porte eran d'argento
costavan cinquecento.
Centocinquanta
la mia gallina * canta * mio marito divertiva i bambini sostituendo con "la pecorina"
canta il galletto
la sposa * è su pe'l tetto * indica in genere la più giovane delle donne sposate della famiglia
raccoglie i confettini
per darli ai suoi bambini
che sono allo spedale
e stanno tanto male,
e ce n'è
uno bianco
uno giallo
uno coda * * misterioso colore, tipo "can che scappa", immagino
una chicca che t'affoga!
(a questo punto c'era la sorpresa, dall'effetto esilarante, di buttare all'indietro di colpo il piccolo, quasi a sdraiarlo sulle ginocchia)
Il caval
(eseguita facendo caracollare il bambino sulle ginocchia, dapprima a passo lento cadenzato, alternando le gambe, e nella seconda parte a gambe unite e ritmo più svelto)
Il caval dell'uomo grasso
va di passo, va di passo.
Il caval del giovanotto
va di trotto, va di trotto.
Trotta trotta cavallino
Trotta trotta cavallino
ché domani si va al mulino
il mulino è rovinato
il padrone s'è impiccato
s'è impiccato alla catena
trotta trotta, si va a cena.
(notare come nelle filastrocche, conte e fiabe, non si abbia ritegno nel parlare di truculenze: eppure non ne siamo stati traumatizzati!)
A letto a letto
A letto, a letto
figli di Marco vecchio!
Sette stiamo,
sette andiamo,
sette al campo ritorniamo.
Sette in su,
sette in giù,
sette poi non tornan più.
Don Alonso
Ben venga e ben vada
signor don Alonso
a piedi, a cavallo
e dentro un bigoncio.
Signor don Alonso che ha in mano la spada
ben venga e ben vada.
(per richiederla dicevo "Óncio pediballo", il che può dare un'idea di che tenera età avessi: la tenera ;) perfidanera!)
Cavallino arrì arrò
Cavallino arrì arrò
piglia la biada che ti do
piglia i ferri che ti metto
per andare a San Francesco.
A San Francesco c'è una via
che conduce a casa mia.
A San Francesco c'è un altare
con tre monache a pregare:
ce n'è una più vecchietta
Santa Barbara benedetta,
ce n'è una più vecchina
Santa Barbara Caterina.
Torquato Tasso
(molto irriverente, me ne scuso con la sua memoria; la seconda strofa l'ho aggiunta io, per prolungare la cantilena)
Torquato Tasso
andando a spasso
inciampò in un sasso,
cadde in un fosso,
si ruppe l'osso
del dito grosso.
Da dentro il fosso
a più non posso
gridava il Tasso
contro quel sasso.
Bella manina
(accarezzando il palmo della mano, grattandolo alla fine)
Bella manina, dove sei stata?
Col babbo e con la mamma.
cosa ti ha dato?
Pane, salame, vino e latte.
Catte catte catte.
(ora verrebbe considerato altamente diseducativo e quasi criminale questo dare salame, e vino! a un bambino)
e l'immarcescibile
Stella stellina
(l'ho letta la prima volta, a firma "Teresah", formata solo da pochi versi; ne ho aggiunti altri per prolungare la filastrocca, di cui comunque viene sempre chiesto il bis e il ter! va recitata cantilenando e scandendo le sillabe, caricando la -LL- fino a farla diventare -LLL-, strascicando un po' -INI)
Stella stellina
Le due madri - G. Segantini |
la fiamma traballa
la mucca è nella stalla
la mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la chioccia e i pulcini,
la gatta coi micini,
la cagna e il cagnolino,
la mamma e il suo bambino,
ognuno ha il suo piccino
ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna!
Certo, ce ne sono molte altre (Lunedì chiusin chiusino...-citata recentemente anche dal grande Popinga nel suo profilo Facebook-, Pollice dice: io ho fame..., Sedia sediola...). Questa è solo una scelta. Per altre vi rimando al post di qualche mese fa sul blog di Mitì Vigliero:
Sulle conte invece:
Bellissime Bruna. Io mi ricordo solo quella dell'uomo nero, sarà perchè ero pestifero?
RispondiEliminaAgiungo prestissimo il link a questo meraviglioso post e anche a quello di Mitì che mi ero persa :)) grazie!!
RispondiEliminaBuongiorno, è ancora aperta questa pagina?
RispondiEliminaSono felice di aver trovato traccia dei "figli di Marco vecchio"... finalmente mi sento meno sola! ;-)
La versione che conoscevo io, trasmessa dalla mi' nonna senese, diceva "figliacci" e comportava qualche variazione sulle azioni dei magnifici sette, ma nel complesso cambia poco.
Grazie per la testimonianza !
Silvia
Siamo sempre aperti 24/7 come dicono i 'mericani!
EliminaE se hai filastrocche ti arruoliamo. Sempre se vuoi.
Grazie, Silvia! fa sempre piacere sapere che un vecchio post non è "morto" ma continua ad essere vivo con nuovi lettori. Come dice Juhan, se hai altre filastrocche da suggerire pubblicale qui come commento oppure (se sono troppe) inviacele per posta all'indirizzo tamburo.riparato@gmail.com, ne faremo un post a sé, citandoti come autrice.
Eliminai figli di Marco Vecchio! quante volte evocati da mio padre, romano, prima del sonno...
EliminaI figli di Marco Vecchio era un vero classico fino a 25 anni a dietro
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