Sbaglierò,
ma mi pare che da quando El Hierro si scuote e sputacchia piroclasti,
questo blog viene visitato piu spesso, segno che gli aggiornamenti
sulla situazione del nascente vulcano interessano, almeno a qualcuno.
Allora
proseguiamo.
Le
ultime notizie.
Mentre
proseguono le emissioni di CO2,
si sono segnalati ancora numerosi sismi (stamani anche uno di 4,3
gradi della scala Richter, stasera uno di 4,4), soprattutto nella
zona del Golfo, al nord dell'isola, in cui gli esperti si aspettano
che in tempi tuttora non prevedibili avvenga l'eruzione di un altro
vulcano sottomarino.
Nel
frattempo la popolazione della Restinga sta in allerta rossa per
possibili evacuazioni, che comunque dovrebbero avvenire con una certa
calma e ordine, con preavviso sufficiente, fors'anche di due giorni.
Nel resto dell'isola c'è solo allerta gialla..
Da
oggi a venerdì, inoltre, tutta Canarias, a parte la Gomera e la
zona sud di Tenerife e di Gran Canaria, è in allerta gialla per il
forte moto ondoso.
Intanto
è stato allestito dall'Unità Militare di Emergenza, secondo il Plan
de Protección Civil por Riesgo Vulcánico de Canarias (Pevolca),
un attendamento che potrebbe ospitare fino a 2.000 abitanti evacuati,
se ci fosse la necessità.
Continua
la proibizione di pesca nel Mar de las Calmas, e anzi si raccomanda
di non consumare il pesce della zona: le prime analisi indicano che
per lo più è morto a causa di cambi di pressione (le esplosioni
sottomarine dell'eruzione), però lo si sta ancora analizzando per
scartare il pericolo che contenga metalli pesanti o diossina.
Mah!
Se si pensa che La Restinga era meta di turisti provenienti da tutto
il mondo per le sue acque ricche di pesci, vero paradiso per gli
amanti della fotografia e della pesca subacquee! :(
Gli
esperti geologi stanno analizzando intanto gli esemplari di materiale
raccolto, espulso alla superficie del mare dal nuovo vulcano. A prima
vista assomiglia in parte alla “reticolite” delle Hawai (altra
zona vulcanica), ma le caratteristiche osservate scartano che lo sia.
Si tratta di materiale bianco e spugnoso, ricoperto da materiale
scuro forse basaltico, di apparenza vetrosa. La componente bianca ha
stupito perché pare che la sua composizione sia in parte silicea,
con predominio di materia amorfa. Finché non saranno completate le
analisi chiaramente non si sa nulla, ma si pensa che forse il magma
abbia intrappolato frammenti di silice strappati dal fondo marino,
fondendoli: in pratica, la “spugna” sarebbe una schiuma formatasi
per ebollizione di silice!
Gli
ultimi studi (Facoltà di Geologia dell'Universidad de Barcelona)
mettono poi in luce che si tratta di materiale di tipo “esplosivo”
ovvero che potrebbe essere proiettato a molta distanza durante
un'eruzione, quindi assai pericoloso.
Non
tutti però si interessano all'eruzione per motivi di studio! ;)
Un
intraprendente tinerfeño (abitante di Tenerife) offre in eBay
piroclasti o presunti tali. Il prezzo è d'affezione, 400€ al
pezzo! E dicono alcuni giornalisti presenti sull'isola di essere
stati avvicinati da almeno un altro isolano (che incurante dei
divieti, armato di maschera e boccaglio, si è tuffato nelle acque
sulfuree del Mar de las Calmas proibite al pubblico) che chiede 600€
a esemplare...
Questo è lo
sgrammaticato annuncio su eBay, con la foto di almeno 4 esemplari:
"Piedras volcánicas del hierro
resien cojidas * pura tierra y naturaleza muy guapas espero que os
gusten y se animen a comprar una"
*(recién cogidas)
Sui giornali
locali si scherza: “se vedete un herreño verde, riservate il
vostro pezzo di restingolite!”
Con questo
aneddoto divertente vi lascio fino al prossimo aggiornamento.
3 novembre
da "la Provincia" i risultati delle analisi resi noti oggi (mi spiace, non ho tempo per tradurre, copio-e-incollo ma è tutto comprensibile).
Los fragmentos están formados por una mezcla entre dos materiales magmáticos, uno negro (basalto) y otro blanco (traquita), que se produjo en el momento de la erupción por lo que se trata de una mezcla física entre ambos materiales sin que entre los dos haya habido reacción química.
El basalto es el magma más común en la erupciones de El Hierro, tiene un 43 por ciento de SiO2, alcanza una temperatura de 1.200 ºC y una densidad de 2700 kg/m3.
La traquita es un magma con un contenido en SiO2 del 63%, alcanza una temperatura de 850 ºC y una densidad de 2.300 kg/m3. La traquita no es el magma predominante de la erupción, por esta razón no contribuye a incrementar la explosividad de la misma.
Tanto el material basáltico de las muestras como el traquítico, están muy vesiculados, lo que quiere decir que ambos tenían una cantidad de gas alta en el momento de hacer erupción, lo que explicaría que ésta sea explosiva (formación de piroclastos) a pesar de la presión del agua del mar sobre la boca de emisión. Sin embargo, este tipo de explosividad es normal dentro de los parámetros de las erupciones basálticas con que nos movemos y no reviste una peligrosidad adicional por el hecho de contener también magma traquítico.
3 novembre
da "la Provincia" i risultati delle analisi resi noti oggi (mi spiace, non ho tempo per tradurre, copio-e-incollo ma è tutto comprensibile).
Los fragmentos están formados por una mezcla entre dos materiales magmáticos, uno negro (basalto) y otro blanco (traquita), que se produjo en el momento de la erupción por lo que se trata de una mezcla física entre ambos materiales sin que entre los dos haya habido reacción química.
El basalto es el magma más común en la erupciones de El Hierro, tiene un 43 por ciento de SiO2, alcanza una temperatura de 1.200 ºC y una densidad de 2700 kg/m3.
La traquita es un magma con un contenido en SiO2 del 63%, alcanza una temperatura de 850 ºC y una densidad de 2.300 kg/m3. La traquita no es el magma predominante de la erupción, por esta razón no contribuye a incrementar la explosividad de la misma.
Tanto el material basáltico de las muestras como el traquítico, están muy vesiculados, lo que quiere decir que ambos tenían una cantidad de gas alta en el momento de hacer erupción, lo que explicaría que ésta sea explosiva (formación de piroclastos) a pesar de la presión del agua del mar sobre la boca de emisión. Sin embargo, este tipo de explosividad es normal dentro de los parámetros de las erupciones basálticas con que nos movemos y no reviste una peligrosidad adicional por el hecho de contener también magma traquítico.
Bello. Secondo me dovresti intervistare qualche canario, possibilmente di quelli padagni, se ce ne sono :P
RispondiEliminaSai, Juhan, conosciamo pochissimi padagni qui, praticamente frequentiamo (raramente) una sola lombarda, ma gli italiani che vivono qui è già molto se sanno due parole di spagnolo o canario, si interessano solo delle cose d'Italia e si comportano quasi come turisti di passaggio anche dopo 10 anni.
RispondiEliminaUna cosa che mi ha sempre affascinato delle lingue (anche se sono fermo al piemuntèis e un pochino d'italiano) è riuscire a interagire con i locali cercando di parlare come loro. Non sempre facile, ci sono delle cose che per i nativi sono naturali e impossibili per gli altri (pensa al click dei sudafricani o al th degli anglofoni o ai suoni dell'arabo). Ma stando sul luogo uno deve provare, e dopo un po' almeno farsi capire e capire quello che sente. O no?
RispondiEliminaSono arrivata qui, 15 anni fa, che sapevo dire solo adiós, buenas tardes, gracias e poco altro.
RispondiEliminaMa guardando la tele (perfino gli spot pubblicitari al quel punto son utili!), leggendo riviste facili e soprattutto ascoltando e parlando con la gente (più tardi son venute le letture "serie", che richiedono un vocabolario di base sufficiente)ho imparato abbastanza bene. Certo, si sente che non sono canaria, mi chiedono a volte se sono della Peninsula (iberica, sottinteso), altri capiscono subito che sono italiana, comunque sono ormai arrivata a "pensare" in spagnolo, molto spesso. Da quando però frequento la web e leggo in italiano sto per fortuna un po' riprendendo anche la lingua materna. Se noterai strafalcioni, abbi pazienza ma avvisami! ;)