Sto parlando di questo:
Viene da Facebook ma io l'ho presa da Twitter, qui.
E Corrado Augias (lü!), prima ancora, qui.
OK, siamo alle solite: qualcuno dice qualcosa che non piace e c'è chi reagisce male (o peggio).
E c'è chi insiste, rincara la dose. Non tutti, c'è anche chi ragiona diversamente, p.es. una risposta al post del Neri:
Uh! qualche altra reazione, più in sintonia con il mio modo di vedere le cose:
- I roghi di libri del terzo millennio;
- I libri bruciati e il lato arcaico di Grillo e grillini;
- Il Rogo Immaginario (segnalato da Popinga);
- La nostalgia del taci, idiota.
Pensare che sarebbe tanto facile ammetterlo, "ho fatto una cazzata!". Fine, finisce lì. Ripartiamo (facendo un po' più di attenzione). O sbaglio?
Ma mi sa che ha ragione il Kees:
Ripeto qui il mio dilemma Juhan (con il tuo permesso, senò cancella pure): premesso che trovo un'azione stolta (si noti il termine) il bruciare libri per insultare qualcuno, che la cosa l'avevano già fatta nazisti, fascisti, comunisti e preti, chiedo nuovamente "E' meglio bruciare libri o bruciare le persone? come è stato fatto alla terra dei fuochi, cosa di cui la politica si accorge solo adesso, dopo aver secretato l'audizione di Schiavone. Lo so benissimo, la domanda è puramente retorica e non ammette risposte. ma almeno, vivaddio, protesta (anche) sui morti bruciati dall'oltraggio politico con la stessa enfasi con cui protesti (lecitamente) sul rogo dei libri, altrimenti sei nulla più di color che tanto attacchi, un professore di fede.
RispondiEliminaSono con Pop, ci sono troppi imbecilli, e cercano sempre di farsi vedere. Fa più rumore un libro che brucia di una biblioteca che cresce (cit.) ;-)
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