sabato 14 gennaio 2012

Tassisti e altre amenità

Tutti stanno finalmente dicendo dei tassisti italiani quello che io dico da anni. Anche nei commenti ai blog altrui ne ho più volte parlato, e su Facebook, ma pare che i miei commenti nessuno li legga, anzi a volte neppure vengono pubblicati.
Vabbè, ora con questo mezzo posso lasciare costanza del mio pensiero.
Che poi pare sia quello che la maggior parte della gente pensava, anche quando non ne parlava.
Molti stanno scrivendo sull'argomento molto meglio di quanto possa fare io, ad esempio c'è Fabristol che parla della sua esperienza in Inghilterra. Io sono stata alcune volte là, l'ultima volta trent'anni fa, però ricordo bene che era comodo e facile usare il tassì (benché la rete di metropolitana, ma anche di autobus di superficie,  ne rendesse spesso superfluo l'uso).
Ricordo in particolare la notte in cui arrivammo a Luton con i 3 figli, mio marito con una caviglia ingessata: il charter aveva subíto un ritardo di svariate ore, da qui l'arrivo notturno e con la pioggia! Il tassista non voleva/poteva caricarci tutti, perché l'auto era omologata per 5 persone; mi son sempre chiesta: allora a che servivano quegli strapuntini pieghevoli nella zona passeggeri?   Poi però, vista la situazione, ci lasciò salire ugualmente, gliene sono stata sempre grata...

Invece le mie esperienze in Italia son sempre state lamentabili.
Premesso che mi è sempre piaciuto camminare o usare i mezzi pubblici*, a volte mi è stato necessario cercare un tassì: e dico "cercare" a ragion veduta! Infatti, in Italia (non so se in tutte le città, ma in quelle in cui son vissuta è così) puoi salire su un tassì solo all'apposito posteggio, oppure chiamarlo per telefono perché venga dove sei tu.
Ora, se sei molto lontano da un posteggio, può non valerti la pena di
1) informarti di dove sia esattamente
2) traferirti fin là, magari trascinando una pesante valigia.


Resta perciò la "scelta" obbligata di chiamare il tassì per telefono: in alcune città ci sono i radiotaxi, chiami l'operatore e ti inviano l'auto, in altre non esiste questo servizio, devi quindi
1- cercare un elenco telefonico
2- nel caso in cui l'elenco non sia distrutto e illeggibile, cercare il numero di telefono dei posteggi, cercando di indovinare quale sia il più vicino, ma ti rassegni anche a doverlo chiamare da un capo all'altro della città
3- chiamare a ripetizione, uno dopo l'altro, tutti i numeri che hai trovato, e immancabilmente scoprire che nessuno risponde
SE hai fortuna (ma ce ne vuole tanta!) dopo una decina di minuti, chiamando a ripetizione tutti i numeri, trovi un tassista che risponde e tutto OK, si spera.

sulla sinistra il posteggio taxi!!!
Poi ci sono le città che fanno eccezione, ricordo che tornando a Bergamo (sempre con i 3 figli, all'epoca bambinetti, e la valigia), non siamo negli anni MAI riusciti a vedere un tassì alla stazione FS, che è a fianco della stazione dei pullman. Né abbiamo avuto il bene di trovare un tassista che rispondesse al posteggio del Sentierone, a poche centinaia di metri.
Non è che lì i tassì non ci fossero, anzi era forse l'unico posto oltre all'Ospedale e a Città Alta dove stazionasse sempre qualche tassista, però evidentemente aspettavano seduti sulle panchine a chiacchierare tra di loro e non udivano la chiamata del telefono...  Andare a piedi fino al suddetto posteggio, benché non  molto lontano a non essere impediti dai bambini e dalla valigia, non sarebbe comunque stata una soluzione intelligente, perché una quarantina di metri prima si arrivava alla fermata dell'autobus che ci portava davanti a casa!  Son passati decenni da allora, ma non mi pare che la situazione sia migliorata.

Un'altra esperienza, che si ripete annualmente anche più volte nell'anno, è quella dell'arrivo all'aeroporto della Malpensa! giuro, mi dà molta più ansia il pensiero di quei pochi ultimi chilometri  per arrivare a Legnano che i due voli che devo fare per arrivare in Italia, benché a volte abbia tempo ristretto per la coincidenza causa ritardo del primo.
Prima di tutto, ti devi trascinare la valigia (Nobel subito a chi ha inventato il trolley!) per tuuuuutto il tragitto dall'uscita degli arrivi fino al primo taxi della fila (se ho ben capito, zona partenze). Sì, le uscite sono varie, ma quella che trovi direttamente quando arrivi è sempre la prima, all'altro capo dell'inizio della fila dei tassì. Comunque, non serve a nulla uscire altrove, non puoi mai utilizzare la prima auto che trovi, perché la fila è unica, centinaia di tassì tutti in fila, accendendo il motore di tanto in tanto per portarsi avanti di pochi metri quando il primo della fila, laggiù in foooondo, parte...

La logica vorrebbe che davanti ad OGNI uscita degli arrivi iniziasse una corta fila di tassì, sarebbe un enorme vantaggio per i clienti, che in genere non sbarcano freschi come una rosa, e probabilmente anche i tassisti se ne avvantaggerebbero.
Poi c'è anche da considerare che tutti questi pazienti lavoratori in sempiterna attesa di arrivare all'inizio della fila in genere NON sono della zona: ora per fortuna in genere hanno il GPS, ma mi è capitato di dover spiegare, strada per strada, incrocio per incrocio, tutto il tragitto a gente che veniva da tutt'altra zona della Lombardia e non aveva la minima idea delle strade di Legnano! (i tassisti di Londra devono dimostrare la conoscenza delle strade per ottenere la licenza)
C'è stato anche il furbetto che ha finto di capire che volessimo andare a Linate (esiste un servizio di pullman di linea tra Malpensa e Linate) e ci ha quindi portato in giro un po' prima di accettare l'errore (?), mentre intanto il tassametro volava...

Insomma, per tutto ciò da qualche anno uso il servizio delle Ferrovie Nord, il Malpensa Express, che con poca spesa e un'attesa ragionevole mi lascia a Busto Arsizio.
Ahi ahi, qui ricominciano le dolenti note! Busto ha due stazioni (immagino ne abbia anche una terza per i pullman), quella delle Ferrovie Nord e quella delle FS. In entrambe esiste il posteggio dei tassi. Entrambi i posteggi sono SEMPRE vuoti, e nessuno risponde al telefono.


Per caso, quella prima volta, dopo più di mezz'ora di tentativi telefonici, passava di là un tassì, l'ho visto da lontano e mi sono sbracciata per chiamarlo. Da allora, ogni anno sia mio marito sia io stessa appena atterrati chiamiamo questo gentile tassista al suo numero di cellulare, tutt'al più dobbiamo attendere che finisca la corsa che sta facendo prima che ci raccolga alla stazione. Lo chiamo gentile perché una volta ha acconsentito a venirmi a prendere benché stesse per smontare dal servizio!

A lui ho domandato perché non si trovasse mai un tassí a Busto, e mi ha spiegato che tutti i suoi colleghi (una trentina, mi par di ricordare) preferiscono mettersi in fila alla Malpensa (ci vanno appositamente, non capitano là portando un cliente!!!). No comment.

A Legnano, dove prendo il tassì che mi porta a Busto, le cose vanno un po' meglio, spesso c'è almeno un'auto alla stazione FS, a volte anche tre, e degli altri posteggi almeno uno che risponda si trova sempre.
Ma una volta ho domandato a uno dei tassisti, un conoscente, perché mai in Italia i tassisti non potessero "caricare" il cliente in qualunque luogo, strada facendo, e se per caso fosse così per legge. Mi ha risposto che è una scelta dei tassisti, perché costerebbe loro troppo continuare a girare per le strade in cerca di un cliente! Ed è una persona con un minimo di cultura, con qualcosa di più di due dita di fronte!

Eppure, non capisce che nelle altre nazioni il tassista non "gira" per le strade, ma semplicemente, nel tornare dopo una corsa ad un posteggio (che non necessariamente è sempre lo stesso) con l'apposita segnalazione di  "libero" (da noi la luce verde) può essere fermato da qualsiasi cliente, per cui a volte una corsa all'andata diventa una mezza corsa o anche una corsa più lunga al ritorno, con risparmio di tempo e di carburante!

Quanto vorrei che i tassisti italiani avessero la professionalità di quelli di Londra e la duttilità di quelli di Tenerife!


*una delle cose su cui insisto è che i tassì NON sono un servizio pubblico, malgrado ne vengano equiparati al punto di avere la corsia preferenziale: se lo fossero, in primis avrebbero altri prezzi, e in secondo luogo non sarebbero sorti tutti questi problemi, nati evidentemente dal fatto che si tratta di un ristretto consorzio privato che intende rimanere tale. Un autentico servizio pubblico è raro che riesca a non essere in perdita economica...e altri tipi di servizi privati fanno i comodi del cliente, non del prestatore d'opera!


6 commenti:

  1. Io ne avrei da aggiungere (ci sono zone dove il tassametro non funziona mai e devi contrattare prima di salire, altre dove lo devi conquistare al volo) ma non voglio infierire. Parliamo dei notai, dai (notata la rima?)

    Nota tecnica er i signori programmatori: perché l'ora di pubblicazione è nostrana e quella dei commenti no? Dai mettete a posto lo switchino!

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  2. Bruna, ma questo è un lavorone! Io ti farei Ministra dei Trasporti! e poi i tuoi commenti io li leggo!

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  3. Alla fine, se riesci a salire su un taxi e scambi qualche parola, ti trovi in genere di fronte ai peggiori luoghi comuni della destra populista, del razzismo e (a Milano) del leghismo più becero (e magari chi guida ha l'accento pugliese). 10 100 1000 liberalizzazioni!

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  4. Leggendo i commenti degli amici di mia figlia, che vive a Milano e si è sfogata su FB peggio di me, i conducenti di ATM proprio non li reggono i tassisti, anche per la loro protervia. Uno scrive (copincollo) "quando guido la 73 vedo fare le cose piu assurde ai taxisti.e la polizia locale so x certo che ha ordine di non intervenire.Sono dei mafiosi". Un altro: "I taxisti, tranne rari casi, sono arroganti e prepotenti, se ne fregano del codice della strada e se fai un incidente con loro rischi che ti mettano le mani addosso."
    Qui si parla di Milano, ma probabilmente anche altrove è così.

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