Ieri ho fatto un'incursione nel mondo dei fisici, approfittando dell'occasione unica che loro sono stati loro che sono venuti vicino.
Giornata indimenticabile: ho conosciuto dal vivo (in ordine alfabetico) Marco Delmastro, Tommaso Dorigo, Gianluigi Filippelli e Piero Patteri. Di Marco non so cosa dire, Gianluigi è esattamente come lo immaginavo, Tommaso e Piero sono meglio.
Pare che verrà pubblicato sul Web, lo comunicherò, anche perché ci sarà comunque un post successivo. Qui volevo solo riportare qualche osservazione a caldo.
Alle sette di sera il museo chiude e gli ultimi interventi sono stati compressi, davvero un peccato. Colpa degli sforamenti delle comunicazioni precedenti, non tutte interessanti. Bravissimi Marco, Stefano Bagnasco e Gianluigi a estrarre dalla presentazione preparata l'essenziale.
I giornalisti sono incompatibili con la fisica: hanno bisogno di stupire (la particella di Dio), entrano in campo all'ultimo istante, scrivendo di cose che non conoscono (la particella di Dio), devono fare prima della concorrenza, ...
Poi sugli OGM sono rimasti a Séralini, proprio come i padani.
All'interno del San Giovanni il WiFi non funziona (o funziona male), male! In compenso tanti Mac, il resto Windows. tranne GLF che usa Ubuntu (bravo!).
C'è un problema generalizzato delle batterie: le prese elettriche sono state assaltate, tutte. Cavi stesi a terra per cui non mi sono mosso (sì non sono inciampato neanche una volta!).
Gianluigi, Marco e Stefano twittano a tempo pieno; risposte del Peppe da casa sua: Twitter rockz! (con questi qui). Potete seguirlo, hashtag #CF2012.
Gianluigi ha presentato questo: United we stand: Siamo pronti per fare network?
Ho visto presentazioni PowerPoint e HTML che voi umani... Propongo un corso online tipo Coursera su Elementi di Impaginazione Grafica con PowerPoint e HTML a Uso degli Scienziati che Vogliono Comunicare, docente Marco Delmastro.
Confusione tra sito e blog: appena escono dal loro campo i fisici sono umani come noi.
Basta con espressioni come due-punto-zero e tre-punto-zero o io passo a quattro-punto-zero, anzi no, meglio tre-punto-uno-quattro-uno-cinque-nove-due-sei-cinque-più.
Dove una volta si sarebbero citati James Randi e Carl Sagan adesso si usa Phil Plait: don't be a dick (non fare
Adesso alcune cose personali. Arrivato alla stazione con Gianluigi ma salutato di corsa che altrimenti perdo il Sadem (preso dopo una corsa, altrimenti mi toccava aspettare un'ora), devo rivederlo anche perché deve finire di raccontarmi dei fumetti.
Marco è partito in macchina alla volta di casa, vicino a Ginevra, anche se aveva detto che si fermava dai genitori.
È comunque arrivato come da tweet, verso le 2:00.
Insomma: 1) io sono vecchio; e 2) ho sbagliato mestiere (ma non ero abbastanza smart).
Ho un post per OK, panico quasi pronto (no, appena iniziato) da una settimana. Ma cose più urgenti da finire. Mi sa che elimino tutti i blog politici dall'RSS.
Tanto tra un po' torna la Banda del Nano con casini, preti, leghisti, fascisti, mafiosi e moderati consimili.
Ma come sarebbe "di Marco non so cosa dire"? :-)
RispondiEliminaMi permetto di aggiungere: troppo poco tempo per discutere, assolutamente nulla per socializzare e conoscersi, che in fondo è lo scopo primario di una conferenza frequentata di persona. Io poi sono vergognoso, ho veramente fatto il giro del tavolo (ma ho cenato con mamma e papà, almeno). La prossima volta facciamo si di avere una cena sociale, che lo cose migliori vengono sempre fuori davanti a un bicchiere di rosse, e non di fronte alle slide.
Ma comunque, piacere di averti conosciuto di persona!
Grazie; appena recupero il cavetto ci sarà anche la foto (questo per i miei fans)
EliminaSiccome ero uno dei giornalisti che ieri erano a Torino per Comunicare la Fisica e ho fatto una presentazione, mi sento chiamato in causa. Perché ce l'hai tanto con me e i miei colleghi, definiti "incompatibili con la fisica"?
RispondiEliminaChe cosa vuole dire, poi, che "sugli OGM sono rimasti a Séralini, proprio come i padani"?
Per quanto riguarda il mio intervento ho fatto di tutto per mettere in evidenza i limiti del sistema nel quale mi trovo a lavorare (che ci sono e non sono pochi), ma questo non vuol assolutamente dire che su Higgs, per fare un esempio che citi anche tu, si sia fatto necessariamente un brutto lavoro. E, scusandomi per la mancanza di modestia, i miei articoli sono sul web a dimostrarlo.
Mi piacerebbe che queste critiche, sempre ben accette, fossero state fatte anche lì a Torino dal vivo: mi sarebbe piaciuto parlarne, discuterne. Ma va bene anche questo blog, ovviamente :-)
In questo post ho sintetizzato parecchio e mi spiace di aver generalizzato troppo. Ho qui davanti il programma di ieri con gli appunti che ho preso e c'è scritto "diff. Linkiesta/Rep.". Il tempo ieri mancava, come sappiamo.
RispondiEliminaSe vuoi ti lascio tutto lo spazio di cui hai bisogno. In alternativa posso mettere tutti i link che ritieni.
Grazie Juhan, ma non è una questione di link o spazio. E' una questione di come si tenda sempre a polarizzare il dibattito tra "giornalisti incompetenti" e "scienziati incompresi", e via di questo passo. E' un problema - se vogliamo definirlo così - più grande di qualche link o della fretta con la quale si scrivono le cose. E' vero, come dice Marco, che il tempo per la discussione è stato poco (peccato), ma nemmeno nullo.
RispondiEliminaAllora, controllato. (inserire articolo qui) Linkiesta ha trattato in modo corretto la vicenda dei topi nutriti con mais GM. Marco Boscolo non mi senbra se ne sia occupato. Risulta inoltre nelle cerchie G+ di Faio De Sicot, Marco Ferrari e Beatrice Mautino, ragion per cui l'ho cerchiato anch'io.
RispondiEliminaPoi alcune critiche ai giornalisti come categoria (stavo per scrivere razza ma mi sono ricordato di non essere razzista) restano. In parte dovute al mestiere come l'attrazione per lo scoop (malattia professionale come la silicosi per i minatori) la fretta (beh quella la condivido) e altre. Non sempre si devono sentire le due parti.
Inoltre: distinguere la categoria dai suoi componenti. Resta il fatto che i grandi quotidiani italiani sul caso in oggetto hanno una linea molto diversa da quella de Linkiesta (chissà se va bene così?).
Ma anche qui: io per esempio sono dell'idea che chi è debba andare in galera, anche se è direttore berlusco. Come si farebbe nei paesi civili.
manca un "condannato" dopo "che chi è"
EliminaGrazie a te per essere venuto!
RispondiEliminaGrazie a te, a tutti i fisici, i giornalisti e tutti gli altri.
EliminaProssimamente la foto.