sabato 1 febbraio 2014

La maledizione di Aruba

Da un po’ di tempo a questa parte, per chi lavora nella Pubblica Amministrazione, esistono due parole magiche, che vengono ripetute come un mantra in qualsiasi contesto: semplificazione e trasparenza.
Entrambe hanno un grande valore e, se lo posso dire, sono intrise di un profondo buonsenso, condivisibile e auspicabile.
Semplificazione e trasparenza non riguardano solo l’utenza dei servizi della Pubblica Amministrazione, ma anche, ovviamente, chi ci lavora.
L’Istituto Comprensivo in cui presto servizio, ha immediatamente sposato questa linea e in pochissimo tempo è nato un simpatico sito, al quale accedono genitori e insegnanti, ciascuno con aree riservate.
Fin qui tutto bene, dunque.
Ovviamente per poter entrare nel sito, soprattutto nelle aree riservate, occorre essere accreditati.
Nell’ottica della semplificazione i genitori devono andare personalmente in segreteria, in orario di ricevimento, con fotocopia della carta di identità di entrambi per ogni bambino. 
E’ una seccatura, perché quasi tutti sono costretti a prendersi ore di permesso dal lavoro, ma quello che non si spiega è perché, per semplificare loro la vita, debbano farlo ogni anno, pena non accedere ad alcun documento che riguardi i loro figli, a nessuna comunicazione ufficiale e soprattutto a nessuna pagella. Nel caso una famiglia non possieda un computer, si arrangerà come può.
Gli insegnanti hanno ricevuto user id e password lo scorso anno, durante una giornata memorabile di bivacco davanti alla porta della Segreteria, dove entravamo uno alla volta,  in gran segreto, come per un un rito di iniziazione a una setta, per ricevere dati di accredito che venivano poi annotati su un registro cartaceo - sempre per semplificare ed essere trasparenti- con buona pace della segretezza.
Le credenziali sono indispensabili per accedere anche alla mail istituzionale, al registro elettronico e ai “documenti di valutazione”, che altro non sono che le pagelle, con il nuovo nome semplificato e trasparente. 
Peccato che le suddette credenziali non funzionino per accedere al sito dell’Istituto.
Per semplificare ulteriormente la faccenda, e renderla trasparentissima, alla mail istituzionale possiamo però accedere da Aruba, che non è un’oscura divinità africana, bensì uno dei principali Internet Service Provider italiani, che offre servizi di registrazione domini, hosting, server dedicati e connettività (l’ultima riga e mezzo che ho scritto l’ho copiata dai risultati di Google e non so assolutamente cosa significhi, ma mi adeguo).
Ad Aruba si accede con un indirizzo mail e una password, che per semplificare non sono ovviamente gli stessi del sito dell’Istituto, e che nessuno ci ha comunicato. 
Sempre per essere più semplici e trasparenti possibile, ai documenti si può accedere sempre da un’altra piattaforma, o da un’altra funzione di Aruba (anche qui, non so neanche cosa sia una piattaforma, ma sento dire così e fingo di aver capito), che richiede altri dati di accredito, che per fortuna sono gli stessi del sito dell’Istituto e che in questo caso funzionano, ma siccome per entrare sulla piattaforma occorre essere accreditati dal sito, io non posso entrare se non con user id e password della mia collega (alla quale inspiegabilmente funziona tutto), che tuttavia non potrebbe mettere voti e giudizi perché questo compito spetta al coordinatore, che sono io in quanto insegnante di Italiano.
Per poter entrare sul sito, allora, ho chiesto altre credenziali, che mi sono state inviate sulla mail alla quale non ho accesso, per mancato funzionamento delle credenziali, ma che posso anche vedere su Aruba, di cui non avevo l’indirizzo e la password, dati che ho ricavato dopo una serie di tentativi, andando un po’ a caso, usando il cognome sia come indirizzo, sia come password - perché se c’è una cosa che è davvero semplice nella P.A., è la mente di chi vuole proteggere la riservatezza della nostra corrispondenza- e più o meno ci ho azzeccato. 
Ho aperto la mail, ma non mi sono state inviate le credenziali per accedere al sito, perciò, per semplificare e rendere trasparente la mia vita, ho perso circa un’ora e mezza, inviato due mail, tre sms e una telefonata alla coordinatrice, e alla fine non ho concluso nulla.


Per fortuna la mia collega e io siamo due personcine ingegnose, così - sempre nel modo più semplice e trasparente - siamo entrate sulla piattaforma dei documenti dal sito con le sue credenziali, poi una volta entrate abbiamo inserito le mie credenziali, e come d’incanto ci si è dischiuso lo splendido panorama del registro elettronico - subito richiuso, in un moto di comune terrore, quasi avessimo profanato una tomba e scatenato una maledizione - oltre al link delle valutazioni, che vanno inserite una materia alla volta, con un menu a tendina scomodissimo, che prevede voti, giudizi e sigle, che devono essere utilizzati a seconda delle materie in modo diverso.
Questa mattina, per farmi del male, ho fatto un giretto su Aruba, giusto per vedere se per caso mi aveva scritto qualcuno, e sono rientrata sulla piattaforma dei documenti - sempre con le credenziali della mia collega e inserendo le mie solo una volta entrata- per dare un’occhiata con calma al registro elettronico, che per semplificazione e trasparenza è suddiviso in sei diverse pagine, più una per ogni materia, e contiene griglie incomprensibili e senza senso.

Ci è stato detto che ogni mattina dovremo compilare ogni sezione del registro: mentre in classe 24 novenni mannari si picchieranno di santa ragione, noi dovremo violare le protezioni di Aruba come hacker, entrare con credenziali altrui, aprire una alla volta la pagine delle assenze, quella delle attività, quella delle valutazioni, quella del programma e forse anche quella della terapia per non andare giù di testa, che annoteremo sul registro per non correre il rischio di dimenticarla e mordere qualcuno.


14 commenti:

  1. Alla faccia della semplificazione e della trasparenza.
    Non voglio star qui a spugnettare sugli aspetti tecnici e su come, chi ha messo in piedi questa baracca non sembra avere nessuna idea di come si strutturi un servizio. Per la mia scuola, io mi ero lamentato della qualità dell'accesso ai nostri dati ma tu stai messa mooolto peggio.
    Secondo me il problema di fondo è che non esiste una "struttura" digitale univoca per tutte le scuole e che ogni scuola si arrangia come può appoggiandosi a servizi terzi e se questi dei servizi terzi son pure 'gnoranti (informaticamente parlando) il risultato è il bel casino che hai raccontato.
    Ultimissima cosa però non di poco conto:
    l'immagine che hai incluso è chiaramente proveniente da un foglio elettronico (Excel o Calc).
    Ma accedi a questo foglio elettronico (che poi dovrebbe essere il registro) online?
    Cioè, tutta la "costruzione" si appoggia su fogli elettronici simili all'immagine?
    Se è così capisco da dove proviene tutto il casino e l'assoluta mancanza di semplicità.
    A questi "terzi" nessuno ha mai detto che esistono i DTB.

    PS:
    Aruba È un’oscura divinità africana!
    Una divinità che chiede continui sacrifici, giornalieri per i poveri malcapitati costretti ad interagirgi ed annuali per chi deve sborsare i dindini.

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    1. L'immagine è presa dal web, ma le pagine del nostro registro elettronico sono molto simili.
      La faccenda insolita, è che ho provato a verificare se era possibile inserire voti di verifiche o quant'altro, ma non me lo fa fare, nonostante io sia sulle pagine del mio registro personale come admin.
      Eniuei, è da settembre che usiamo come registro dei fogli di carta sparsi, perché la scuola è stata "cablata" (e non mi chiedere cosa vuol dire, perché non lo so e non voglio saperlo) a settembre, ma non avevamo i cavi ethernet per attaccare i computer (computer è una parola grossa, comunque) e la connessione wi-fi funzionava solo se stavi di fianco al modem. A oggi, il wi-fi non va ancora, ma abbiamo cavetti. Aruba è un'oscura divinità africana assetata di sangue, e i suoi sacerdoti sono una manica di imbecilli.

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  2. Ciao, Bibi. La mia impressione è che l'intera gestione sia alquanto macchinosa...probabilmente a causa di una non grande competenza di chi gestisce la baracca o di altro che non conosco. Anch'io sto usando il registro elettronico quotidianamente da settembre...e tutto questo can can non esiste. Il sito del mio Istituto ha un'area riservata, alla quale possiamo accedere per il momento noi docenti, con il nostro indirizzo di posta elettronica e con pw, fornita automaticamente dal sistema, e modificata personalmente dopo il primo accesso.

    Non abbiamo fatto nessuna coda presso la segreteria, ma è avvenuto tutto in automatico dalle nostre postazioni a casa. Devo dire, che, passata la prima settimana necessaria per conoscere lo strumento, tutto sta filando per il verso giusto. Noi docenti, registriamo quotidianamente gli assenti, gestiamo le giustificazioni, le note disciplinari, i voti per lo scritto e l'orale, assegniamo i compiti e registriamo il contenuto delle lezioni. Abbiamo anche caricato i piani annuali di lavoro ed inseriamo i verbali dei consigli di classe, di volta in volta.

    Nel secondo quadrimestre, sarà dato accesso a genitori ed alunni.

    Insomma, tutto dipende da come viene organizzata la gestione generale...a monte.

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    1. Infatti la nostra baracca è gestita malissimo e sono convinta che si possa semplificare molto.
      Certo, avessimo anche dei computer decenti e non dei tostapane, per esempio, o ci fosse una politica meno accentratrice del potere...

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    2. Hai perfettamente ragione! Quest'anno le aule del nostro Istituto sono state dotate, in buona parte, di portatili nuovi di zecca. Con dei tostapane si fa ben poco;). Mi rendo conto di essere fortunata...

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    3. @Annarita
      Mi fa piacere sentire che le cose da te vanno molto meglio.
      Tutto sta a sapersi organizzare (chi mette in piedi la baracca), a trovare le competenze e gli strumenti giusti, poi la digitalizzazione ben fatta è sempre una buona cosa e davvero porta benefici in fatto di semplificazione e trasparenza.
      Certo io sono all'ultimo anno e poco serve, ma quando il mio vecchio è andato a ritirare la PW per accedere da genitore, la prima cosa che m'ha detto è stata: "l'avessi avuta qualche hanno fa mi sarei risparmiato un bel po' di benzina" (e non la sapevo questa cosa ☺).
      Voglio dire che se tutto funziona correttamente ne beneficiate voi insegnanti ma anche gli studenti e le famiglie.

      PS:
      da te non usate fogli elettronici, ma accedete tramite un apposito software con un'interfaccia e sistemi di filtraggio per funzione da compiere, nome, materia ecc. Giusto?

      @Bibi
      Cerchiamo d'essere ottimisti:
      è il primo anno, tempo di "oliamenti" (non sei stata fortunata), l'hanno prossimo andrà meglio. E se non fosse così allora sei autorizzata a mandare tutti (i tutti responsabili) a quel paese.

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    4. Fogli elettronici? Ma stiamo scherzando? Solo a pensarla una soluzione del genere. L'esperto incaricato è uno che sa il fatto suo alla grande. A maggio scorso, abbiamo avuto, noi docenti, un paio di incontri con lui per pianificare ciò di cui avevamo bisogno.

      Disponiamo di una bella interfaccia utente, in cui ci sono 5 sezioni:

      1. il tuo profilo;
      2. registro personale;
      3. registro di classe;
      4. programmi;
      5. stampa.
      L'ultima funzione consente di stampare i programmi svolti, il resoconto delle valutazioni ecc. È anche attiva la funzione per calcolare la media complessiva dei voti per materia, utile per lo scrutinio quadrimestrale.

      Insomma, la persona incaricata ha svolto e sta svolgendo un ottimo lavoro.

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    5. @Annarita
      Proprio quello che pensavo.
      C'è poco da fare, ad ognuno il suo mestiere; i "rappezzatori" fanno più danni che altro.
      E, una cosa mooolto importante che tu hai scritto e che io vorrei evidenziare: l'esperto incaricato, PRIMA di cominciare a lavorare, si è incontrato con voi e CON voi ha pianificato.
      È la base. Senza una pianificazione iniziale condivisa con chi poi dovrà usare il software, difficilmente si potrà tirar fuori un software adeguato e rispondente alle esigenze.

      Una considerazione generale:
      abbiamo letto del caso della scuola di @Bibi e della tua, due risultati finali assolutamente differenti. Sono quasi certo che ogni scuola ed ogni docente potrebbe portare esperienze diverse.
      Allora io mi chiedo perché, visto che di informatizzazione si parla ormai da qualche anno, e quindi probabilmente ce ne sarebbe stato il tempo, perché:
      1) non creare un software "generico di base" a uso e consumo nazionale
      2) non formare un certo numero di professionisti
      3) non permettere alle singole scuole di chiamare questi professionisti e fargli fare le opportune personalizzazioni.

      In pratica, un software generale che però possa essere personalizzato caso per caso con l'aiuto di professionisti formati adeguatamente.
      Non credo che il problema sarebbe stato di natura economica, anche perché, oggi, aver lasciato alle singole scuole il compito di "informatizzarsi sa sole" ha avuto ed ha un costo sicuramente non da poco.
      E non sottovaluterei anche il discorso "centralizzazione" dei dati: oggi ogni scuola ha il suo DTB (o simili); non sarebbe stato meglio un DTB centralizzato a livello nazionale? Io penso di si e per tanti motivi e/o esigenze che si possono immaginare.


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    6. @Marco
      Una soluzione molto semplice per una domanda che ci siamo già posti in molti, come operatori scolastici, prima di te. Dobbiamo, però, ricordare di essere in Italia, dove la trasparenza e le soluzioni razionali sono delle entità volutamente straniere.
      E ciò non riguarda soltanto la Scuola, ma l’intera gestione della cosa pubblica, come ben noto.

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    7. Vero! Ci sono pratiche che ormai si devono fare via web che sono una tortura. Se i miei fratelli collaborassero si potrebbe parlare di fotovoltaico, ASL, ...

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  3. Non so ancora come sia organizzato il registro elettronico nell'istituto dove insegna mio figlio, so però che tali registri sono arrivati da poco, e i docenti han dovuto riportare tutti i dati che nei mesi avevano scritto su fogli cartacei.
    Faccio notare che all'estrema periferia della Spagna, in zona ritenuta disagiata in cui tra l'altro c'è poca connessione perfino per i cellulari, il sistema dell'accesso ai dati da parte anche dei genitori sta funzionando benissimo da almeno 10 anni (i genitori non in grado di usare il computer hanno ricevuto corsi di aggiornamento appositi). La mamma che ci ha edotto di tutto questo lavora come cameriera in un hotel, non è un'esperta di informatica, e la casa in cui vive è in campagna, in mezzo ai monti...

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    1. @Bruna
      Non sapevo che tuo figlio insegnasse.
      Riguardo alla Spagna non dubito; siamo noi italiani (chi per noi) che siamo maestri a complicarci le cose e secondo me molto spesso lo facciamo in modo consapevole perché dalla non semplicità e dalla non trasparenza c'è sempre qualcuno che ci guadagna.

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  4. @Marco: se vai qui https://www.servizimsw.it/indexnew.php trovi una piattaforma (sarà vero che è una piattaforma? a me hanno detto così) che è poi quella in cui entriamo noi se riusciamo e dalla quale si accede ai registri e a tutta la documentazione. Io non ho idea di cosa sia, chi la gestisca e se sia comune a tutte le scuole, ma sono convinta che tu abbia ragione sul fatto che occorrerebbe qualcosa che funzioni per tutti allo stesso modo, Da noi è il delirio.

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    1. @Bibi
      Visto. Possiamo anche chiamarla piattaforma (per quello che i nomi valgono...); molto semplicemente è un sito web della MediaSoft SNC di Modena. Per avere tutte le informazioni al riguardo vai QUI e nella casella "Dominio" inserisci "servizimsw.it", inserisci il codice dell'immagine e clicca su "Cerca". Avrai tutte (buona parte) le informazioni che ti servono.
      Il sito che ti ho linkato può essere utile ogni qualvolta vuoi avere delle informazioni su un dominio web.

      Detto questo, non è che uno dei tanti fornitori "terzi" di software per l'informatizzazione della PA. Come scrivevo in uno dei commenti precedenti, affidandosi a "terzi" ti può andar bene come ti può andar male. Io non voglio sindacare sul lavoro svolto e mi baso sulla tua esperienza diretta, certo è che, non centralizzando, è stato creato "un mercato" in cui sono entrati personaggi di vario genere e competenza.

      Quando il Ministero o chi per lui si renderà conto dell'importanza della centralizzazione dei dati e dell'unificazione dell'esperienza d'uso, magari deciderà di ricominciare tutto da capo (ma ci credo poco vista la lungimiranza di chi ci governa).

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