Il titolo dovrebbe dire già tutto:
si tratta di un racconto di fantascienza presentato a puntate.
Ma messa così non ci sarebbe niente di nuovo visto che di simili racconti ne è piena sia la letteratura che il cinema. E neanche l'argomento trattato è così originale: gli impatti cosmici. Niente di più inflazionato.
E allora perché ho deciso di consigliarvi di leggerlo?
La risposta è tutta in quella parolina racchiusa tra parentesi che vedete nel titolo:
fantasia si, ma ben ancorata a rigorosi studi scientifici (realistica).
Ma sicuramente meglio di come potrei spiegarvelo io ci ha già pensato l'autore:
[...] Tutt'altro che banale trovare la corretta alchimia tra il necessario rigore scientifico, la semplicità di esposizione e la giusta dose di fantasia letteraria che rende credibile il racconto - perché pur sempre di un racconto si tratta. Per farla breve, credo risulti chiaro a questo punto come l'impegno più duro nel comporre queste pagine sia stato quello di cercare con cura le giuste dosi in questo delicato cocktail di scienza e fantasia.
Neppure un tema così gettonato come quello degli impatti cosmici può godere di qualche privilegio.
È vero, spesso le fiction di successo se ne sono fatte un baffo delle leggi fisiche e sono comunque state apprezzate dal grande pubblico. Qui, però, voglio provare a percorrere una strada più complicata. Non tanto nella vicenda in sé - quasi banale nel suo inevitabile dipanarsi - quanto piuttosto nel decidere di raccontare i fatti appoggiandomi a rigorosi studi scientifici. Un modo un po' strano, forse, di provare a fare divulgazione scientifica. [...]
E allora ecco il percorso da seguire:
Capolinea città eterna
1 - Un tenue bagliore nell'alba
L'importanza di Coonabarabran per gli australiani che si occupano di astronomia è magnificamente riassunta dal cartello di benvenuto della piccola cittadina. |
2 - Con le mani legate
Veduta dell'Osservatorio Australiano di Siding Spring in cui troneggia la cupola che ospita l'Anglo-Australian Telescope (AAT). |
3 - Rotta di collisione!
Il Minor Planet Center è ospitato presso l'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics a Cambridge in Massachusets (Stati Uniti) |
4 - Il cerchio si stringe
Stazione radioastronomica di Medicina (Bologna). In primo piano un braccio della Croce del Nord e sullo sfondo l'imponente antenna da 32 metri di diametro |
5 - Bersaglio acquisito
Confronto tra Metus e il Battistero di Pisa dedicato a San Giovanni Battista (ricostruzione pittorica) |
6 - L'inutile fuga
Sono tutti in coda. Fermi. Migliaia di minuscole formiche che si stanno invano affannando per cercare di abbandonare il formicaio... |
7 - Finis est Romae
Il bagliore di Metus divenne visibile solo all'ultimo istante e quello spaventoso guizzo di luce sovrastò la stessa luce del Sole (ricostruzione pittorica) |
Naturalmente provvederò ad aggiornare il post man man che usciranno i nuovi capitoli.
Buona lettura
Grazie Marco! Claudio Eliodoro è ueberfantastico, come direbbe Juhan. Ho deciso che me lo leggo la settimana prossima, con calma, per alleviare lo shock del ritorno al lavoro :-)
RispondiEliminaSi Claudio è molto bravo. io i capitoli li ho letti tutti e sei e aspetto con ansia di leggere i prossimi.
EliminaÈ un lavoro "coraggioso" per i motivi che ho scritto ma che ha spiegato molto meglio Claudio qui. Non bisogna quindi approcciarcisi come per un qualunque racconto di fantascienza; qui una delle cose divertenti potrebbe essere quella di scovare i vari easter egg (come li chiama lui) che sono stati disseminati qua e la lungo il racconto.
Ah, ieri sera me lo sono stampato e ho letto d'un fiato le prime sei puntate. Bellissimo.
RispondiEliminaDi easter eggs non ne ho trovati, a dire il vero... mah, qualcuno mi spiegherà ;-)
Visto che ne valeva la pena?
RispondiEliminaRiguardo agli easter eggs chiederemo maggiori spiegazioni a Claudio, ma penso le fornirà (se vuole) alla fine dei diversi capitoli