Tartaruga: Quando si vuole parlare di una parola o di una locuzione, la si cita, cioè la si indica ponendola per convenzione tra virgolette. Per esempio posso dire:
La parola "filosofo" ha cinque lettere.
Qui ho citato la parola "filosofo" mettendola tra virgolette per chiarire che sto parlando proprio della PAROLA "filosofo", anziché del filosofo in carne e ossa. Si tratta della distinzione tra USO e MENZIONE.
[...]
Tartaruga: Credo che chiamerò "quinare una locuzione" quinare una locuzione.
Achille: "Quinare"? E che parola è?
Tartaruga: Una parola di sette lettere, se non vado errata.
Achille: Quello che stavo tentando di capire è perché ha scelto proprio quelle lettere e in quell'ordine.
Tartaruga: Ah, ora capisco che cosa voleva sapere con la domanda: "E che parloa è?". Posso risponderle che l'operazione è stata inventata da un filosofo di nome "Willard Van Orman Quine" e così ho scelto quel nome in suo onore. Ma purtroppo non posso andare oltre nella mia spiegazione. Perché il nome di Quine sia formato proprio da quelle cinque lettere, e perché esse siano disposte proprio in quel particolare ordine sono domande per le quali non ho nessuna risposta immediata. Comunque, potrei volentieri andare...
[...]
Achille:
"PRODUCE UNA FALSITÀ SE PRECEDUTO DALLA PROPRIA CITAZIONE"
PRODUCE UNA FALSITÀ SE PRECEDUTO DALLA PROPRIA CITAZIONE
GEB, p.469-73. Ha ormai più di trent'anni ma è sempre bellissimissimo. Ovviamente non tutto, su certe cose ci sono stati grossi cambiamenti (i 'puters), certe spiegazioni io le vedrei molto diverse, non m'intriga lo Zen e così via. Ma resta uno dei miei libri preferiti. Davvero.
Mistero sulle cinque lettere di filosofo, così anche in inglese: The word "philosopher" has five letters.
Ah, sì, bonus:
Io non ho mai capito il paradosso di Achille e la tartaruga, qualche santo di passaggio me lo spiega?
RispondiEliminaGrazie
Tusaichi
Se non lo fa nessun altro ci posso provare io (me), prossimamente, forse.
EliminaGrazie.
EliminaTusaichi puoi vedere anche qui se ti interessa il paradosso di Achille e la tartaruga: http://scienzaemusica.blogspot.it/2011/01/spazio-e-tempo-le-forme-priori-della.html
EliminaTusaichi... il paradosso di Achille e la tartaruga dimostra che c'è qualcosa di insoddisfacente nella nostra descrizione del tempo e dello spazio. Se si suppone che lo spaziotempo sia quantizzato (=granulare), ovvero che non possano esistere intervalli di tempo e spazio più piccoli di un tot, allora è evidente che Achille raggiunge la tartaruga in due balzi: ad ogni grano di tempo percorre più grani di spazio rispetto alla tarturuga, e la acchiappa. Se invece si invoca l'infinita divisibilità dello spaziotempo, allora ha ragione Zenone.
RispondiEliminaHo appena finito di leggere Carlo Rovelli, "La realtà non è come ci appare", dove l'ottimo Rovelli cerca di spiegare le proprie idee circa la gravità quantistica, partendo proprio da Democrito, citando Zenone di Elea, Leucippo e gli altri filosofi del periodo. Lettura difficile in alcuni punti, la materia è sicuramente complessa, ma appassionante.
Rovelli dice che una risposta possibile a Zenone è che se si sommano infinite lunghezze infinitamente piccole si ottiene una lunghezza indefinita. Oggi diremmo che c'è una divisione per zero; i greci non avevano conoscenza del calcolo infinitesimale (bisogna attendere Newton e Leibnitz), per cui non potevano definire la questione. Occorre il concetto di serie convergente, e allora si dimostra che anche una somma infinita di termini può avere risultato finito.
Per definire uno spazio noi contiamo elementi individuali di spazio, e così per il tempo. La divisione in parti infinite non è possibile; e grazie alle ricerche di fisica quantistica sembra che ciò sia vero anche in linea di principio, che lunghezze arbitrariamente piccole non possano esistere.
Se ti ho ulteriormente confuso le idee, beh, sono contento! ;-)
@Marco Bruno
RispondiEliminaNon so quanto @Tusaichi possa averti seguito, ma leggere le tue spiegazioni è sempre un vero piacere.
PS:
ieri finalmente ho guardato per intero la tua video-conferenza
Chissà, forse, magari più in la...
Sempre in movimento il futuro è. Che la Forza sia con te!
EliminaUh, dimenticavo. GEB rokz, ovviamente. L'ultima volta l'ho letto oltre vent'anni fa, seduto in veranda in una magnifica villetta in Corsica, sulla baia di Palombaggia, in Corsica... aaaaahh.... l'AT tiene molta compagnia, nei lunghi pomeriggi estivi.
RispondiEliminaOk, ora di rileggerlo.
OT (oh! ettipareva)i: il link alla ideo conferenza che mi sono perso: a me nessuno dice mai niente, nada, zilch.
EliminaEh, ma te sei uno da twitter, mica da G+... anyway, https://www.youtube.com/watch?v=21CNm8Wg9Qo
EliminaManca una bella fetta alla fine, purtroppo. Il posto è molto bello, sembra l'aula di anatomia di Padova - il relatore è giù sul tavolo dissettorio :-(