È arrivata la fine del mondo!
Superata, forse.
Cioè se vedete questo post la connessione è stata ripristinata.
In fondo si è trattato di normale amministrazione. La bomba d'acqua di martedì non è stata spettacolare come da previsioni, anzi pochissima acqua. Ma un colpo di vento ha buttato giù un palo marcio della linea telefonica. Colpa mia che sono a valle di questa linea marcia. E, più importante, fondamentale anzi, il telefono fisso non serve più a nessuno. Tranne me che uso internet. "Cus'a l'é" o meglio "ma p'rchè?" o "cus 'd na fas?" dicono gli indigeni qui.
I padagni usano continuamente il telefono, ma quello mobile, il cellulare (si chiama ancora così?). Quell'aggeggio saprebbe fare tante cose, collegarsi al web, mandare messaggi di posta ('letronica, certo), whatsappare e altro ancora ma viene usato solo ed esclusivamente per urlarci dentro.
I giovani, quelli che vanno a scuola si collegano via wi-fi con lo smartphone, vero che alla sera non hanno Facebook ma è questione di giorni.
Ci sono le pratiche con l'ASL per quanto compri o vendi animali (ah! i bei tempi in cui c'era il fax!) ma capita solo qualche volta e puoi comunque sempre fare un salto a Chieri (atz! se la sono fatta lontana la tana!).
Ben più grave se non ci fosse la tele. Si comincia con Uno Mattina poi il piatto forte La Vita in Diretta (ci sono sempre casi interessanti: per fortuna che ci sono le donne e ogni tanto una finisce come piace tanto a tutti ma non se capitasse a te, anzi toccaferro!) e poi Punta il Dito e infine i Pakki.
E il calcio.
E Francesco: le donne sono tutte innamorate di lui; chi l'avrebbe detto mai. Anche qui c'è una piccola evoluzione: viene citato in italiano anche dagli anziani; ormai il dialetto lu dövro mac pi mi, s'l blog, pi che tüt p'r scrive "nèh!".
A me il collegamento manca, parecchio. Ogni momento m'accorgo che le cose che considero a portata di mano sono dall'altra parte del tubo. Tutte --ok quasi tutte.
Ma sono nel posto sbagliato, e sono quello sbagliato comunque. Oggià!
Dài, tirte su... fa nen parei... :-)
RispondiEliminaTi ho fatto il regalo della conferenza del trotterellante Rovelli, mai che stesse in un posto per più di dieci secondi, accidenti a lui. Guardatela, poi mi dici.