Fabrizio posso ripubblicare questo post sul mio blog?ottenendo come risposta:
Certo! ;)
E allora ecco: Don’t mess with the pope
Come si usa dire dalle mie parti se al papa “gli cerchi la mamma” lui va in bestia e ti dà un pugno. Lui non porge l’altra guancia, lui porge le nocche…della sua mano. Da bravo bullo di periferia si può permettere di dire una cosa del genere senza essere criticato perché dalla sua ha la protezione del silenzio mediatico e politico. In queste ore di ansia in Francia c’è gente che è stata arrestata per poco meno. Possiamo contestare una legge (francese) che ti punisce per incitamento all’odio o alla violenza ma non c’è dubbio che se fosse stato in Francia Bergoglio avrebbe rischiato grosso con la sua battutina. Tutto quello di cui abbiamo discusso nei post precedenti – sulla libertà di pensiero, di critica, di satira che distingue l’Occidente dall’Islam e che rende i due mondi così diversi e confliggenti- tutto gettato al cesso da una battuta di un papa che farebbe di tutto pur di shockare a apparire in TV, perfino l’istrione. Vi lascio con alcune domande interessanti:
- dal pugno all’AK-47 si può arrivare facilmente, basta giustificare gli assassini dicendo che “sì però se la sono cercata” e prima o poi qualcuno che salta dall’uno all’altro lo si trova; trovare giustificazioni come quella di Bergoglio non è forse incitamento alla violenza e una richiesta di censura preventiva per chi fa satira?
- chi di grazia decide dove è il limite? I capi delle religioni, i governi o il primo che passa con un AK-47 in mano?
- e chi farebbe rispettare una legge sulla blasfemia tanto ristrettiva se non i governi, con la forza appunto? Quello che già fanno Arabia Saudita e compagnia ancora oggi per esempio. In questi giorni un blogger saudita che aveva fatto della satira contro figure clericali è stato condannato a 15 anni di prigione e a 1000 frustate. Quale è la punizione che Bergoglio vorrebbe dare a chi sbeffeggia la sua figura o quella della sua madre?
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