Per quest'anno niente stecca di sigarette o cravatta o calzini, quest'anno, per la festa del papà, ho deciso di regalarCI un libro. Si, regalarCI, perché l'idea di fondo è quella di fare un regalo che CI permetta di stare insieme qualche ora e che magari sia anche l'occasione per parlare di adolescenza e dintorni. Per parlare di NOI.
Perché oggi siamo noi gli adolescenti, ma lo sono stati anche loro (i nostri "vecchi") e spesso se lo dimenticano. Ed è anche a causa di questa dimenticanza (consapevole o meno) che troppo spesso non si riesce a dialogare come vorremmo. Ci troviamo su piani diversi ma solo perché il tempo ha deciso così; ma a ben guardare i piani sono tra loro molto simili e le cose in comune sono moltissime.
In realtà io posso ritenermi davvero fortunato perché con il mio "vecchio" ho un bel rapporto e il dialogo (ma anche le discussioni) tra noi non manca mai. Ma so che non sempre è così, non tutti hanno la fortuna di avere "un insostituibile rompi". Nonostante questo, per l'occasione della festa del papà, ho pensato a qualcosa che coinvolgesse entrambi: un libro da leggere insieme.
Così mi son messo un alla ricerca e ho trovato due libri con le caratteristiche che cercavo:
Scazzi.
Storie di un figlio travolgente e di un padre travolto
[...] Ottobre 2008. Il cellulare di Michele squilla: Nicola, suo figlio
sedicenne, ha avuto un incidente in motorino. Nella frazione di un
secondo, il mondo sembra scoppiare. Michele si precipita al pronto
soccorso. Nicola è incolume, ma strano, sfuggente, ai suoi occhi quasi
uno sconosciuto: e cos'è quel kimono uscito dal sottosella del motorino
sfasciato? Comincia così il racconto a due voci del viaggio di un padre e
di un figlio nel pianeta misterioso dove sai quando entri ma non se, né
come, ne uscirai: l'adolescenza. Un viaggio lungo sette anni, che
inizia con poche, laceranti parole di Nicola: "Non voglio più vederti". E
prosegue, fra molti dubbi e quasi nessuna certezza, declinando l'intero
dizionario della cosiddetta "età ingrata", in una Milano inquieta e
spericolata, con le canoniche tappe ad Amsterdam, Barcellona, Berlino.
Nicola, frenetico acrobata del rischio, che tenta di esorcizzare l'ansia
per un futuro nebuloso con l'incessante trasgredire e provocare, dietro
cui cela una disperata richiesta di attenzione. Michele, che non sa
(ma, forse, soprattutto non vuole) esercitare la sua autorità paterna e,
nonostante annidi speranze vanificate, di allarmi e inseguimenti del
suo ragazzo in perenne fuga, resta saldo nella convinzione che "con un
adolescente, ci vogliono occhi strabici: uno vede ancora il bambino,
l'altro non può perdere di vista l'adulto che ti sta consumando
l'esistenza", ma anche che un giorno, macinati milioni di parole in
sfoghi e contrasti, andrà meglio. [...]
Scemo come tuo padre.
Si può essere papà senza dimenticare di essere stato bambino
[...] Dal riconoscimento del bebè all’uso disinvolto del seggiolino omologato
per bicicletta, dalla prima supposta alla lotta ai microbi, dalle recite
scolastiche all’“età difficile”: essere figlio è naturale, ma essere
genitore è un’avventura. E quando Beppe Tosco, padre di due figli oggi
grandi, ha avuto tra le braccia il suo primo frugoletto si è reso conto
che fare il papà non fa solo diventare adulti, ma anche tornare bambini.
E con questo manuale assai scorretto per allevare i figli a terra ci
riporta direttamente nel nostro passato, quando aspiravamo l’aranciata
con un grissino, cercavamo di baciarci i gomiti con la lingua e ci
facevamo il segno dell’orologio morsicandoci il polso. Con questo libro
Tosco si mette in gioco in prima persona con un diario ricco di
osservazioni spesso ironiche e surreali ma contenenti profonde verità. E
ai perplessi lettori che dovessero domandare: perdonami, e io che non
sono genitore? L’autore risponde “sei figlio, amico, e tanto ti basti”. [...]Non credo ci sia bisogno che aggiunga altro: le brevi descrizioni dei due libri ben fanno intendere il diverso "taglio" con cui si possono affrontare argomenti comunque comuni che ruotano intorno ad un'adolescenza reale ed una mai abbandonata o che si cerca di riscoprire.
Gli autori di "Scazzi" sono rispettivamente padre e figlio (Michele e Nicola) che, a 4 mani, decidono di mettere nero su bianco, in modo quasi terapeutico, il loro rapporto.
Beppe invece è autore satirico con una certa esperienza, che però si mette in gioco dopo esser diventato padre ed al frungoletto appena nato sembra chiedere: "ma tu sarai Scemo come tuo padre?".
Io ho già fatto la mia scelta tra i due libri, ma non voglio condizionarvi e quindi non ve la dico.
Se vi piace l'idea di "un libro da leggere insieme al vostro papà" fatela pure girare, condividetela (che io non mi offendo ☺) indipendentemente dai libri che io ho segnalato: potete anche scegliere voi altri due libri purché l'obbiettivo rimanga quello:
l'occasione per stare insieme, padre e figlio, e magari imparare a conoscersi meglio.
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