sabato 29 novembre 2014

Solo un saluto: ci sono ancora!


Mi rifaccio vivo perchè non pensiate che sono uscito dal gruppo del Tamburo.
Il fatto è che un po' la pigrizia, un po' i problemi di lavoro e di salute, un po' il dilagare di Juhan e di Dario/Serpico/Baker Street Boy mi hanno tenuto lontano.
Non è che abbia molto da dire, eh!
Però qualche volta mi fa piacere condividere con voi alcuni dei miei pensieri.
Per esempio, soprattutto dopo aver dovuto cancellare una quantità di spam dal mio recapito pubblico di e-mail (quello che appare qui a fianco, ma ancora per poco), stavo pensando alla pubblicità come era un tempo e come è adesso.

Sono della generazione che ha fatto a tempo a conoscere il mitico Carosello, ancora oggi citato anche da chi non l'ha mai visto. Anch'io avevo i miei favoriti, per esempio Calimero, Jo Condor e "Carmensita sei già mia, chiudi il gas e vieni via"e  "la linea".
All'epoca erano divertenti, la pubblicità in TV era poca e così raggruppata tutta insieme a quell'ora (a letto dopo Carosello!) era sopportabile e anche gradita, anche se non sempre efficace: a volte il personaggio e le sue avventure avevano il sopravvento sul nome del prodotto, che magari non tutti sapevano abbinare allo spot.

Ricordo che quando appariva la pubblicità  (credo fosse un dentifricio) che diceva "Ti spunta un fiore in bocca"  mia madre commentava che le faceva venire in mente L'uomo dal fiore in bocca di Pirandello e che su di lei quella pubblicità aveva quindi un effetto contrario.

Oppure, tempo dopo,  c'era metti un tigre nel motore, trovata furba perchè rivolta soprattutto agli uomini (le donne ancora guidavano poco) che si sentivano più mascolini con quel tigre maschio.
Anche la famosa Golf color canna di fucile aveva avuto molto successo proprio per quella trovata del nome: se l'avessero chiamato grigio topo, come era,  pensate che avrebbero stimolato altrettanto il machismo di tanti travet che d'improvviso si sentivano quasi protagonisti di una caccia grossa?
Entrambe le pubblicità sfruttavano smaccatamente quella tipica  psicologia mascolina che scarica sull'auto velleità inespresse e insoddisfatte. (sì, a volte leggo anch'io la rubrica dello psicologo)  ;)

Purtroppo molte volte la TV  è servita per diffondere tanti "tormentoni", già il nome ne dà una valutazione negativa! Ora ho visto che neppure più ci si rende conto di stare usando frasi inventate da altri e ripetute pedissequamente (visto, AD? anche io, non solo Juhan, posso usare paroloni!).
Senza contare l'ignoranza di tanti giornalisti! ho sentito con le mie orecchie uno che diceva "redarre" (verbo inesistente, fatto derivare da redatto, che però è voce del verbo redigere!).
A volte questi modi di dire diventano così invasivi da non riuscire a sopportarli. Alcuni con gli anni spariscono (a livello di..., a monte), altri rimangono a galla e si ritrovano ancora, a distanza di decenni.
Odio particolarmente realizzare  per dire rendersi conto (brutta traduzione a orecchio dall'inglese, questo lo usa anche Juhan!), facilitare per intendere offrire o simili...  Non esiste! per me vuol dire che qualcosa non c'è proprio, non che è incredibile, e la metà di mille è cinquecento, non un gran numero generico...
Altre locuzioni fastidiose, mi danno la stessa impressione di una mosca insistente: per ora grazie che cosa diavolo vuol dire? avrebbe senso solo se seguita da qualcosa in cambio (regalo o restituzione di un favore), per non parlare dei recenti spalmato al posto di distribuito, che mi fa sempre venire in mente una fetta di pane con la Nutella, oppure l'orrendo piuttosto che per dire invece. Ora l'ultima moda è ma anche no: anche rispetto a cosa?
Ora c'è anche la moda (a meno che si tratti di pura sciatteria) di scrivere apposto (per me participio passato di apporre) per a posto, affianco (affiancare) per a fianco, avvolte (avvolgere) per a volte eccetera.
Lo sapete, io non sono certo un letterato, ho una cultura direi basica, ma "avvolte" mi sento un linguista in confronto a certa gente!

Dicevo che ancora per poco qui a destra vedrete il mio indirizzo, a partire da gennaio il recapito del tamburo sarà tamburo.riparato@gmail.com (è già funzionante), accessibile a tutti gli amministratori.
Sì, stavo pensando di lasciare il mio indirizzo, con questo continuo ricevere spam e phishing. Guardate qui, per esempio: notate quello più in basso, nore-ply! probabilmente variano l'indirizzo del mittente in tutti i modi possibili per non finire nell'antispam. Chissà poi perchè me ne hanno inviato uno anche in tedesco (o è olandese?), di cui non so una parola...


Ma anche questo inviato dal "Team di G-mail, che alterna spezzoni di frasi di senso compiuto a frasi che non stanno né in cielo né in terra:

notate "risposta alla domanda secerne"

Sì, è vero che mi fanno passare un po' il tempo con una bella risata, ma alla fine uno si stufa...



4 commenti:

  1. Bentornato, Archibald! mi fa piacere vedere che anche tu detesti la trasandatezza nello scrivere: a proposito, quando mai imparerai a scrivere "perché" invece di "perchè"? (lasciatemi svolgere il mio ruolo di perfida, ogni tanto!)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, hai ragione! ma sai com'è (o forse non lo sai, ai tuoi tempi -so essere cattivello anch'io- si usava diversamente), la maestra ci faceva scrivere in corsivo e gli accenti erano tutti uguali, una specie di virgola rovesciata e quasi sdraiata, comunque leggo spesso "perchè" come lo scrivo io. Prometto che ci starò più attento.

      Elimina
    2. Il problema è (é?) che sulla tastiera italiana la "è" non richiede lo shift, la "é" sì...accidenti... perchè (sic) così si risparmia un tasto!

      Elimina
    3. Ah, ecco dov'è l' intríngulis! nella mia tastiera occorre digitare prima l'accento, grave o acuto che sia, e poi la vocale, per cui la fatica è uguale...

      Elimina