Qualche anno fa mia sorella mi inviò
dalla Liguria alcuni “ovoli” di carciofo violetto ligure (è una
varietà spinosa ma tenerissima). Li piantammo, ma della dozzina che
erano riuscimmo ad avere solo 3 piantine, di cui poi due morirono, e
la terza non se la passava proprio bene. Allora la trapiantai in un
posto ottimale, la cui terra era stata con gli anni creata da noi (e
dai lombrichi ecc.) come risultante dell'accumulo di materiale
vegetale vario, ovvero erbacce strappate, monde di verdura, bucce di
frutta...
Nella nuova posizione il carciofo
prosperò, e in pochi mesi ci fece la sorpresa del primo fiore (come
sapete, il carciofo che si mangia è un bocciolo di fiore).
Da allora sono passati alcuni anni, da
quella pianta superstite abbiamo ricavato altre piante seminandone
gli ovoli. Ora siamo perfettamente autosufficienti, anche se abbiamo
una produzione che varia a seconda dell'anno: l'anno scorso ne
abbiamo congelati (puliti e tagliati in quarti, li uso poi aggiungendoli a uno spezzatino con patate) una buona quantità,
mentre quest'anno la produzione è stata più parca, ma sempre
sufficiente per variare un po'.
Quando li raccolgo lascio lo stelo il
più lungo possibile, così posso conservarli qualche giorno come
qualsiasi fiore, in un vasetto con acqua.
Qualche giorno fa su Facebook Dario
Bressanini chiedeva agli amici come si riconoscesse il punto in cui
fermarsi nello sfogliare i carciofi. Non gli ho risposto perché ho
pensato che l'avessero già fatto i suoi esperti commentatori. Ma a
voi racconto come procedo io.
Inizio a sfogliare il carciofo tirando verso il basso ogni foglia (o petalo che sia) in senso radiale rispetto al carciofo stesso, finché arrivo alla prima foglia che non si rompe staccandosene una parte ma viene via tutta intera, fino alla carnosa base bianca; allora continuo con altre due foglie, non di più, e procedo al taglio della parte spinosa; dopo di che tornisco con un coltellino la base del carciofo, togliendo le parti verdi rimaste attaccate.
A questo punto il carciofo è pronto per essere
tagliato, ripulito delle eventuali piccole “barbe” interne (ma se
si coglie giovane non ne avrà), e tuffato in acqua, cui si può
aggiungere qualche goccia di limone, perché non annerisca in attesa
di essere cucinato. Infatti il carciofo contiene abbastanza ferro,
che a contatto con l'ossigeno dell'aria si ossida, scurendolo con
effetto poco estetico.
Poiché sono così teneri (li raccolgo
abbastanza presto) posso sbizzarrirmi con preparazioni rapide, che
lascino il sapore e la consistenza il più possibile invariati; anzi,
a volte li mangiamo addirittura crudi in insalata.
A volte li preparo a fettine, con olio
e succo di limone, cottura 3 minuti.
Oppure una bella salsa per gli
spaghetti.
Qui i carciofi si trovano molto poco in vendita, e solo del tipo senza spine ma a foglie piuttosto coriacee: quando avevamo nostalgia di carciofo, prima che li coltivassimo noi, ne compravo a volte, ma allora la preparazione era più elaborata e prolungata, per esempio, con ripieno di pangrattato-prezzemolo-aglio, in forno.
mmmmhhh!
RispondiEliminaGrazie :)
RispondiEliminaNon mi dire che nessuno ti aveva ancora risposto!
Elimina(non sapevo che ci seguissi anche tu, che gioia!)
Che bello il fiore ed anche le ricette sembrano appetitose!
RispondiEliminaGrazie Bruna, la tua spiegazione è chiarissima. Io non so mai quando fermarmi a "spetalarli".
RispondiEliminaE - da buona gnoranta - non sapevo che fosse un fiore... o almeno non ci avevo mai pensato, perché basterebbe guardarlo e rifletterci tre secondi. ;o)
L'ultima ricetta che hai riportato, Bruna, è quella che preferisco. Purtroppo, a tutt'oggi, i miei carciofi (nè, del resto, quelli del mio vicino) hanno cacciato un solo misero fiorellino. L'hanno scorso, di questi tempi, si mangiavano già gli ultimi. E dire che la pianta è bella alta e robusta. Che sia stata la neve a ritardarli?
RispondiEliminaanche io li voglio nel mio giardino, anche se la pianura padana non credo sia proprio la mamma migliore...bboni però tanto bboni
RispondiEliminaCiao. Una mia amica ama i fiori che nascono dai carciofi.Voglio fargli un regalo, mi conviene andare da un fioraio fornito oppure basta portare un carciofo e poi dopo qualche giorno nell acqua sboccia???
RispondiEliminajetax@libero.it
A dire il vero credo che il fiore del carciofo si apra solo se rimane sulla pianta: ho notato che i fiori tagliati, anche se mantenuti in vaso con acqua, durano pochi giorni, poi o appassiscono o marciscono, come tutti gli altri fiori. Se li trovi da un fioraio, è probabile che siano stati anche trattati per conservarsi a lungo (tutt'al più sbiadirà il colore violetto del suo cuore).
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