Vi ricordo che sono una profana
sia per quanto riguarda le scienze sia per la politica, il mio
commento sulle domande e relative risposte apparirà inevitabilmente
naïf.
1. Quali
politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia,
sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende
promuovere a favore dei ricercatori più giovani?
2. Quali
misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale
dal punto di vista sismico e idrogeologico?
3. Qual
è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche
energetiche si propone di mettere in campo?
Accomuno queste tre domande perché sono quelle le cui risposte sono
più fumose. Tutti d'accordo (ci mancherebbe altro!)
sull'inadeguatezza dei fondi per la ricerca in percentuale sul PIL,
ma non è chiaro come intendano rimediare, a parte gli sgravi fiscali
ai privati che intendano sovvenzionare la ricerca (Renzi) o il
reperimento dei fondi, oltre che dalle agevolazioni fiscali ai
privati, anche attraverso la riduzione del finanziamento ai partiti
(il prolisso Tabacci). Nel complesso però su questa domanda molta
aria fritta, visto da una persona pragmatica come me.
Anche sulla seconda domanda, tutti (a parte Tabacci) d'accordo
sull'eccessiva cementificazione, per questo Bersani e Puppato sono
contrari ai condoni edilizi. Bersani pone l'accento sulla messa in
sicurezza delle scuole. Nessuno parla del coinvolgimento dei
cittadini attraverso una educazione del territorio (conoscenza del
proprio territorio, evitare disboscamenti e cementificazione,
costruire con criteri antisismici e in luoghi non soggetti per loro
natura a inondazioni, infine educare ad affrontare l'eventuale
pericolo, per esempio con simulazioni collettive sul tipo di quelle
che si fanno – o facevano – nelle scuole).
Sulla terza domanda credo che la risposta corretta, al di là del
fatto che una politica efficace sul cambiamento climatico possa
essere solo a livello mondiale, sia puntare quanto più possibile
sulle energie rinnovabili dette anche alternative. A me è piaciuta
di più la risposta di Vendola, benino Bersani, Puppato e Renzi,
Tabacci bla-bla.
6. Qual
è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in
particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da
parte del SSN?
C'è chi dice che la dicitura corretta è terapie complementari.
Finché si parla di osteopatia, riabilitazione motoria ecc. sono
d'accordo, sono complementari: non so adesso, ma un tempo erano
dispensate dal SSN, mi sta bene che lo siano perché fanno parte
della terapia consueta, accettata per la sua efficacia. Anche la frazione efficace della fitoterapia viene già ricompresa nell'allopatia, spesso è alla base di un farmaco.
Se iniziamo a parlare di fiori di Bach, omeopatia, ecc. chiedo:
allora perché non inseriamo anche i riti vudu? Perché non si pagano
le operazioni fatte con le mani dai guaritori filippini? C'è chi ci
crede, c'è chi dice di averne tratto beneficio... o almeno se ne è
convinto, salvo poi dover ricorrere in extremis alla medicina e
chirurgia tradizionale. Del resto, chi si cura il cancro col
bicarbonato tutto sommato non spende un gran che, se lo compra al
supermercato invece che dai guaritori...
È da notare che sono molto
critica nei confronti della medicina allopatica, ne ho parlato più
volte in questo blog e altrove. Infatti, una parte troppo notevole
dei medicinali allopatici ammessi dalla farmacopea ufficiale si
dimostra alla resa dei conti o poco efficace (un personaggio con cui
ho discusso in Facebook asseriva che il suo farmaco era ottimo, e che
lo stava prendendo da 20 anni,
mi deve ancora spiegare in cosa consista l'efficacia...) o
addirittura pericoloso e deve essere ritirato dal commercio, non
senza lasciare dietro di sé parecchie morti o invalidità gravi.
Questo si deve all'approccio animale, quanto mai fallace, alla
sperimentazione. Non sto qui a ripetere quanto detto da me in 4 post
precedenti (**), del resto basta cercare e se ne trovano
centinaia di dimostrazioni.
Alla luce di quanto sopra, che io
difenda l'allopatia nei confronti dell'omeopatia può apparire
contraddittorio, il fatto è che nonostante tutto molti farmaci
allopatici, soprattutto quelli basati sulla tradizione centenaria o
millenaria (quindi testatissimi clinicamente!) ma
perfino, casualmente, un buon numero di quelli testati su animali,
sono effettivamente efficaci, e alcuni anche abbastanza innocui.
La
sola innocuità dei prodotti (mi rifiuto di chiamarli farmaci)
omeopatici non è motivo sufficiente perché il loro costo venga a
ricadere su tutta la comunità, quando è ormai dimostrato e
stradimostrato che non
sono
efficaci -per non parlare del resto dei rimedi alternativi. Il solo effetto placebo
non mi pare un motivo valido per il finanziamento.
Pertanto, promosso Bersani (che parla anche di controllare la spesa
sulla medicina tradizionale), bocciata irrimediabilmente Puppato,
Renzi mi è parso un po' “cerchiobottista”, Tabacci, per una
volta scarno, accetterebbe il finanziamento di queste “medicine
alternative” una volta inserite nella farmacopea ufficiale previ
test di efficacia (non glie l'ha mai detto nessuno che già esistono
le prove della non-efficacia?), anche Vendola chiede dimostrazioni di
efficacia ma non si pronuncia chiaramente sul finanziamento.
4. Quali
politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e
testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla
legge 40?
Questa domanda ormai mi interessa direttamente solo per quanto riguarda il
testamento biologico.
Per la fecondazione assistita
però opino che la normativa dovrebbe adattarsi a quella europea,
soprattutto dovrebbe permettere non solo la fecondazione eterologa ma
anche la scelta a priori dell'embrione da impiantare: come donna
posso ben immaginare cosa rappresenti per una madre in attesa la
notizia che il feto ha malformazioni o malattie genetiche.
D'accordo,
esiste l'aborto terapeutico, ma è sicuramente straziante per una
madre dover uccidere il figlio in
fieri per il suo bene,
mentre un embrione è ancora solo un'ipotesi di figlio (quanti
embrioni prodotti sia con fecondazione assistita sia con la naturale
non arrivano neppure a impiantarsi nell'utero, quanti si riassorbono
prima di arrivare allo stadio di feto?).
Su questo argomento i
cinque candidati sembrano tutti sostanzialmente d'accordo sulla
necessità di revisione della legge.
Javier Bardem in "Mar adentro" |
Per il testamento biologico
invece i pareri sono discordanti. Io per me desidererei la
possibilità di stilare un testamento biologico, da depositare se è
il caso presso un notaio a tutela dei medici, che definisca in modo
univoco le mie volontà nel caso in cui non sia più in grado di
esprimerle, sia per quanto riguarda le cure palliative, sia nei
riguardi dell'accanimento terapeutico, sia infine per l'aiuto attivo,
leggi permettendo, a terminare la mia vita.
Mi rendo conto che siamo
ben lungi dal legiferare a favore dell'aiuto attivo (l'eutanasia
attiva), ma mi aspetto e auguro che ben presto sia codificato almeno
l'aiuto passivo,
ovvero l'evitare
l'accanimento terapeutico, compresa la nutrizione forzata. Bersani e Tabacci esprimono chiaramente il
loro rifiuto all'eutanasia attiva, ma l'unico dei cinque che rifiuta
anche il testamento biologico (parla solo di opinione -immagino non
vincolante per i medici- del paziente, quindi ancora in grado di
esprimerla) per evitare l'accanimento terapeutico è Tabacci:
bocciato.
(**)
http://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/03/chimica-salvavita.htmlhttp://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/03/ricerca-etica.html
http://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/05/cani-gatti-criceti-e-bufale-il-modello_07.html
http://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/05/cani-gatti-criceti-e-bufale-il-modello.html
Brava Bruna, io sono più pessimista. Anche se oggi ho visto che il mio giornalaio, l'unico di Piubés, 'l Tabachin non espone più la Padania.
RispondiEliminamarca bravo al tabacchino!
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