Sono tornata l'altro giorno da Fuerteventura (un'altra vacanzina lampo).
Quello che colpisce di più il visitatore, al di là del paesaggio brullo (in confronto Lanzarote è un Orto Botanico!) e delle onnipresenti capre -abbiamo anche rischiato di investirne una con l'auto- sono i numerosissimi mulini a vento.
queste sono recintate, ma moltissime sono lasciate libere, a cercare quel po' di erbe risecche che riescono a trovare... |
dappertutto si trovano ardillas (scoiattoli) |
Ora sono moderni e metallici, ma ne abbiamo anche visto parecchi fatti di legno, spesso abbandonati probabilmente a causa dell'esaurimento della vena. Alcuni pompano a vuoto, ma intanto non è l'elettricità che li fa muovere ma il vento, gratuito... Penso però che in altre epoche dell'anno, piovose, riescano a riempire l'estanque ovvero il serbatoio.
L'unico campo verde che abbiamo trovato:
Non so se si nota, a differenza di Lanzarote dove si proteggono con muretti i singoli alberi o tutto un campo, qui i campi sono formati come delle conche rettangolari circondate da un terrapieno, aperto in un unico punto per il passaggio del trattore: immagino che nella stagione delle piogge tali conche conservino meglio l'acqua. E non si usa ricoprire il terreno con il picón di lava.per mantenere l'umidità.
l'estanque è in secca, lo stantuffo sale e scende a vuoto |
Si tratta di una farina fatta con vari tipi di cereali tostati, in genere grano (trigo) o granturco (millo o maís) ma anche misti, con orzo (cebada), segale (centeno) o avena. Questa farina viene utilizzata allo stato naturale, per esempio mescolata con il latte della colazione, o impastata (amasada) con brodo di verdura o altro, e mangiata come in Italia si mangia la polenta, come accompagnamento di un piatto di carne o pesce.
il mulino da gofio non poteva quindi mancare in questo mural con personaggi nei costumi tipici |
questi in particolare sorgono in mezzo a dune di sabbia |
Sai una cosa: a me queste foto di viaggio piacciono tanto.
RispondiEliminaQuasi che pubblico un post sulla mia passeggiata. Dove si parlerà anche del triticale. Prossimamente.